Capitolo 40

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Lux Blaike

Capitolo 40.

La bestia che avevo combattuto e vinto si trovò di fronte a me, nella sua immensità. La maestosità che emanò mi fece rabbrividire. Sognare le mie paure era una cosa, ma viverle in prima persona era un'emozione che mozzava il fiato. L'oceano mi richiamò, bagnando i miei piedi con la sua acqua salata e fredda. Tremai, non per paura, ma perché mi stava toccando. Un gesto dolce, forte e animalesco. Quasi naturale. Ogni volta che le sue acque sfioravano la mia pelle, lui si ritraeva, quasi spaventato, ma poi ritornava e così all'infinito. Era un movimento che durava da secoli. Mi chiesi perché l'oceano non si era ribellato. Era costretto a fare le stesse cose, giorno e notte. Ma poi pensai. L'oceano era innamorato della terra, quindi si limitava a toccarla tutte le volte che poteva così da farla sentire meno sola. Lui c'era per lei, e c'era sempre stato fin dai tempi antichi. Il loro amore durava da generazioni in generazioni. Chissà quanti uomini aveva visto nascere e morire in quelle acque così limpide e oscure. Poseidone, il dio del mare, amava Gea, la dea della terra. Il loro amore non era destinato a vivere perché entrambi avevano dei compiti importanti da svolgere ogni santo secondo. Questo era il loro modo di amarsi: sfiorarsi in eterno. Mi meravigliai. L'oceano non poteva essere così cattivo, come pensavo. Era solo disperato. Distrutto per un amore che non avrebbe mai avuto una fine, come se fosse una maledizione per aver amato Gea. Il grande mistero della vita. Ma io, non ero qui per questo, per fare delle riflessioni sulla vita, sull'oceano e sull'amore eterno. Dovevo trovare la cassetta di ferro che io e Faye avevamo nascosto tra gli scogli prima che lei morisse. Per la prima volta, Lux Blaike, la vera Lux Blaike, si sentiva estremamente forte, anche da sola, senza Harry, il suo amore più grande. Non mi sentii sola e terrorizzata in mezzo a tutta quella infinità, anzi mi rilassava. Mi fece capire che da sola potevo farcela, in fondo Harry lo portavo nel cuore sempre. Quando gli scogli furono sempre più vicini a me, il cuore mi martellò in petto e pompò il sangue ancora più veloce. Feci fatica a tirar fuori la cassetta, ma alla fine ci riuscii. Col tempo, e con i movimenti dell'oceano era caduta sempre più in fondo quindi dovetti bagnarmi per recuperarla. Non ebbi paura dell'acqua. Era mia amica, ma dovevo andarmi ad asciugare prima che avessi rovinato qualsiasi cosa contenesse la cassa. Quindi la portai dentro, nella casa a mare delle mia famiglia che era stata chiusa per anni ed anni. Ricordavo dov'era la chiave di riserva e per fortuna l'avevo trovata. Certo non era un posto in cui abitare, ma per due giorni sarebbe stato più che comodo. C'era solo un mucchio di polvere, ma nonostante questo la casa era accogliente come ricordavo. Mi tolsi i vestiti bagnati e mi asciugai. Per fortuna avevo lasciato il telefono in casa, e se si fosse bagnato e rovinato Harry mi avrebbe ammazzato. Risi al solo pensiero di lui. Lo volevo qui con me, ma stavo facendo la cosa giusta per entrambi. Ero ansiosa perché non ricordavo cosa ci fosse dentro quella cassa. Erano passati così tanti anni..ed io avevo rimosso completamente tutti i ricordi con Faye. Solo una cosa sapevo benissimo: dov'era la chiave che apriva questa scatola dei ricordi. Faye l'aveva nascosta sotto il pavimento, sotto una trave di legno che era rotta. Doveva essere approssimativamente accanto al suo letto, sotto il tappeto. Ed eccola lì, sbiadita a causa del tempo e rovinata dall'umidità. La presi e l'armeggiai con cura. Raggiusi il tavolo e dovetti sedermi. La chiave aprì immediatamente la cassa con mia grande sorpresa, visto che avevo timore che la serratura fosse rovinata dalla ruggine. La mia attenzione si spostò per un attimo sul telefono che mi avvisava di avere dei messaggi. Lo presi in mano e il nome di Harry spuntò sullo schermo.

"Ti amo, sempre." Risi

"Mi manchi, Lux." Non erano passate neppure 14 ore e lui già mi mandava messaggi..almeno aveva rispettato la mia decisione di non sentirci attraverso le chiamate.

"Vorrei poterti abbracciare, sfiorare le tue labbra, amarti." Harry mi voleva morta.

"Sono molto arrabbiato, comunque. Quando torni di scopo fino a farti urlare il mio nome. Dovrai supplicarmi per farmi smettere." Mi stava stuzzicando o cosa?

"Davvero Lux, il messaggio precedente non era uno scherzo. Dovremmo in un modo o nell'altro riprendere il tempo perduto, giusto? ;) " Una faccina! Non l'aveva mai scritta alla fine di un messaggio..

"Dove sei? Stai bene? Mi sto preoccupando. Perché non rispondi?" Alzai gli occhi al cielo

"Sto venendo a prenderti se non rispondi entro 10 minuti." Questo era il più recente, mandato circa 6 minuti fa..dovevo rispondere perché sapevo che Harry sarebbe venuto.

"Sto bene, Harry. Ero solo andata a fare una passeggiata. Rilassati." Scrissi velocemente. La cassa mi richiamava e dovevo aprirla subito. Ero troppo curiosa.

"Lux da sola? DA SOLA? Cazzo." Potei giurare che ora Harry stesse sbraitando.

"Harry, smettila. Vuoi che non ti risponda più? Sono capace di farlo." Risposi stizzita.

"No, okay, ma stai attenta. Non mi piace che tu sia da sola." Sbuffai.

"Tranquillo, non mi succederà niente." Ribadii. Era così facile rispondere attraverso uno schermo! Potevo benissimo sfidarlo e non sentirmi impotente.

"Non vedo l'ora di tenerti tra le mie braccia." scrisse dolcemente.

"Anche io, mi manchi tantissimo. Ma ci separano solo 34 ore, resisti." Stava sorridendo? Immaginai che fosse così.

"Resisterò anche se sarà difficile."

"Bene, e Mackenzie?"

"Sta bene, non preoccuparti. Rilassati e ricordati che ti amiamo tanto e che tra 34 ore esatte saremo lì a prenderti." Gli occhi iniziarono a bruciarmi, ed io ero tanta emozionata.

"Vi aspetto, d'accordo? Non vado da nessuna parte. Però ora lasciami andare, ho una cosa importante da fare." Diedi un'occhiata alla cassa e sorrisi.

"Okay, ti amo."

Ti amo anche io, Harry.

Lux Blaike.Where stories live. Discover now