Capitolo 37

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Lux Blaike

Capitolo 37

Il mio stomaco brontolò, una, due, tre volte. Mi alzai scocciata dal letto che odorava di me ed Harry, e andai in cucina, in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti. Aprii il frigo, e trovai del succo d'arancia, lo versai in un bicchiere di vetro e mi sedetti sul divano, sorseggiandolo. Erano passati circa cinque giorni da quando mi ero "svegliata" dal mio sogno in cui c'era Faye. Harry aveva ripreso il suo lavoro, e mi aveva obbligata a stare a casa, a riposo. Così mi ero dedicata ai manoscritti che Arianna mi aveva spedito via email, e avevo avuto molto tempo per pensare alla situazione di Mackenzie e di Ben. Harry mi aveva confessato che la stava tenendo d'occhio Dan, con un altro dipendente, per essere certi che lei stesse bene. Non era così. I suoi fratelli la trattavano male quando Ben andava al lavoro, e la sua matrigna la chiudeva fuori casa, in giardino sotto il gelo mentre Mackenzie si rannicchiava contro un albero a leggere un libro come era solita fare all'istituto. Stava soffrendo, e quando Harry lo sapeva, tirava pugni in qualsisi direzione. Ieri aveva rotto lo specchio del bagno. Si sentiva impotente, ed io insieme a lui. Ben era il padre biologico, noi non potevamo fare nulla a meno che non avremmo portato delle prove concrete agli assistenti sociali che gli avrebbero sospeso la custodia. Ma dovevamo aspettare altri giorni prima di fare qualche passo falso. Magari c'era una spiegazione a tutto. Così pensavo. Forse la matrigna di Mackenzie aveva dimenticato..cosa? Scossi la testa. Non poteva dimenticarsi una bambina fuori, con questo freddo. Doveva essere di certo molto tonta per fare una cosa del genere. Cercavo di trovare una spiegazione a tutto, ma Harry aveva ragione. Non c'era, non c'era nessuna spiegazione che giustificasse quel comportamento quando Ben non era in casa. Mackenzie stava soffrendo, e noi non potevamo far altro che attendere. Mi aveva mostrato anche una foto, di lei seduta sul gradino di casa, con la porta chiusa alle sue spalle, mentre piangeva disperatamente. Dan aveva riportato testuali parole "Sei una bambina cattiva, che tu sia maledetta." dette dalla matrigna di Mackenzie, poi l'aveva lasciata fuori, sola e impaurita. Anche Dan era scosso quando raccontò l'accaduto. Non aveva mai visto tanto crudeltà in una donna. Harry aveva dato i numeri, rompendo l'anta dell'armadio. In fondo, era sempre cresciuto con la convinzione che fosse sua figlia, e ora che non lo era si sentiva più padre di prima. Doveva salvarla, così mi aveva detto. I miei pensieri vennero interrotti dal suono di una risata, al quanto contagiosa, solare e piena di vita. Harry entrò raggiante nel salotto, e quando mi vide il suo sorriso si allargò. La piccola Mackenzie lo teneva per mano. Il gigante e la bambina. Questo mi venne in mente, guardandoli. Erano felici, ed io ero parte di essi. Mackenzie lasciò la mano di Harry e corse verso di me, abbracciandomi.

《Fata madrina.》esultò, gioiosamente. 《Mi sei mancata tanto!》risi, mentre affondavo il viso tra i suoi capelli rossi e ricci. Una lacrima scappò dai miei occhi, e la raccolsi con gioia. Lei era qui. In salvo.

《Mackenzie, piccola mia. Stai bene?》le domandai preoccupata. Lei annuì soddisfatta.

《Il mio principe è venuto a salvarmi, come promesso. Non voglio stare più in quella casa, sono tanto cattivi.》rispose, tristemente. Guardai Harry e lui si irrigidì.

《Non succederà più nulla, Mack. Ora sei salva. Io e Lux ci prenderemo cura di te.》Lei rise fortemente e mi abbracciò con più forza. Harry si avvicinò e ci avvolse entrambe tra le sue braccia calde. Gli diedi un dolce bacio sulla guancia, e lui mi sorrise.

《Vi voglio bene.》disse Mackenzie, come se le parole potessero volare, e il nostro cuore insieme ad esse.

《Adesso però, vai in camera, ci sono tantissimi giochi per te. Li ho presi oggi mentre Lux dormiva.》le fece l'occhiolino indicando la sua camera, quella che avevamo preparato per lei e che alla fine avevamo lasciato così com'era. Lei annuì eccitata e corse lungo il corridoio. Io ed Harry restammo da soli, abbracciati.

《Ben ti darà la custodia?》chiesi felice. Il suo sguardo divenne buio. Scosse la testa.

《L'ho portata via di lì, Lux. Quando l'ho vista di nuovo fuori, da sola, al freddo, non ci ho visto più, l'ho presa e l'ho portata qui.》confessò.

《Harry, porca miseria! Sai che si chiama sequestro di persona e che puoi anche essere arrestato?》

《Non mi importa. Stavano facendo del male alla mia bambina!》ribadì, serio. 《E poi appena farò vedere le prove agli assistenti sociali Ben sarà nei guai, e anche sua moglie. Fanculo, se lo meritano.》

《Questo non giustifica il tuo gesto.》dissi, restando calma.

《Lux, hai intenzione di litigare? No, perché porto via Mackenzie e non mi rivedrai più.》cosa? Deglutii a fatica. 《Pensavo fossi dalla mia parte.》continuò, ferito.

《Lo sono, Harry. Sono sempre dalla tua parte, lo sai benissimo. Sto solo dicendo che hai reagito d'impulso e potrebbe costarti caro.》

《Non me ne fotte un cazzo! Mackenzie ha bisogno di me e di te. Ha bisogno di noi. Quindi scegli. O resti, o vai via.》

《RESTO.》Harry annuì, e mi tenne tra le sue braccia.

《Ti amo.》mormorò prima che la piccola Mackenzie ci interruppe.

Guai, guai, e ancora guai.

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