Capitolo 6

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Lux Blaike.

Capitolo 6.

Dove stavamo andando? Ero complementare persa. Harry camminava davanti a me con fare sicuro, mentre io esitavo ad ogni passo. Entrammo insieme nell'ascensore, per mia sfortuna era pieno di gente, quindi dovetti stringermi ad Harry affinché le porte si chiudessero. I nostri corpi si toccavano. Quasi in imbarazzo abbassai lo sguardo a terra, in quell'unico spazio che restava. Furono attimi di ansia, fino a quando l'ascensore non si fermò al 20esimo piano e alcune persone uscirono. Sentii meno caldo adesso, anche se la temperatura del mio corpo era oltre il limite. Harry mi teneva ancora stretta a sé, circondando il mio bacino con un braccio. Mi divincolai dalla presa forte di Harry e presi posto dall'altro lato dell'ascensore. Mi guardò male per tutto il tempo che impiegammo per arrivare al piano terra, dove ci attendeva Dan. Mi aprì lo sportello e mi fece entrare, mentre Harry salì dall'altro lato. Non sapevo che aspettarmi. Che intenzione aveva Harry? Dove mi stava portando? Perché? Questi, i pensieri che mi frullavano in testa da quei pochi minuti insieme. Ed io avevo accettato senza esitare, anche se avevo 'combattuto'. Forse volevo inconsciamente trascorrere del tempo in sua compagnia, e magari questo mi piaceva nonostante tutto.

Harry si posizionò accanto a me, appoggiando una mano sulla mia coscia sinistra. Lo guardai confusa per un attimo, il tempo che lui disconnettesse quel legame così intimo con me. Vidi un rossore nuovo nelle sue guance che mi fece tenerezza, e un sorriso imbarazzato sulle sue labbra. Si ricompose subito dopo, la mascella indurita, le labbra serrate, e uno sguardo freddo. Quasi mi mise paura. Come poteva essere così lunatico?

《Dove stiamo andando?》chiesi con un filo di voce. Feci di tutto per distogliere lo sguardo dalle mie mani intrecciate in grembo che stavo torturando.

《In aeroporto.》rispose senza mezze misure. Mi raddrizzai subito, ricomponendomi. Non era possibile. Ma era matto?

《Cosa?》sbottai con gli occhi sgranati, girandomi verso di lui e guardandolo come se avesse detto la stronzata più grossa del secolo.

《Hai sentito, Lux.》borbottò infastidito. Incrociò le braccia al petto e fissò un punto del paesaggio dal finestrino.

《Non hai il diritto di farlo.》scossi la testa, abbassando lo sguardo. Era impossibile urlargli contro, o almeno per me lo era. Il suo fascino mi metteva KO, sopratutto quando era arrabbiato, era mille volte più sexy.

《Cosa?》chiese non capendo il filo del discorso.

《Questo, Harry. Non puoi trascinarmi in un posto senza il mio consenso, e poi devo tornare a casa a prendere le mie cose e avvisare Camilla.》spiegai frustrata.

《Mi hai chiamato Harry.》disse con un tono di voce gioioso. Alzai lo sguardo verso la sua direzione e notai due splendide fossette ai lati della sua bocca. Erano adorabili, nonostante tutto. Dimenticai ogni singola parola.

《Sì..》farfugliai, arrossendo violentemente in viso. Realizzai subito dopo che non aveva sentito niente delle mie parole, ma solo il fatto che l'avessi chiamato Harry. Sinceramente mi era sfuggito, e non sapevo neppure il perché quelle parole avesse abbandonato la mia bocca così precocemente.

《Voglio che mi chiami sempre così, intesi?》istruì serio in viso. Annuii velocemente come se avessi paura di qualcosa che non riuscivo a spiegarmi. Perché voleva che lo chiamassi con il suo vero nome, e non con il suo cognome come facevano tutti? Che avevo io di speciale?

《Hai almeno sentito ciò che ti ho detto prima, riguardo i miei vestiti e la mia coinquilina?》domandai guardando i tratti ben scolpiti del suo viso perfetto.

《Non è un problema, Lux.》si limitò a dire, scuotendo la testa.

《Dimmi almeno in che città andremo.》lo avvisai con voce autoritaria, per quanto riuscii. Era innaturale per me. Ero sempre stata una ragazza semplice, e dolce.

《Che ti importa?》rispose divertito. Mi accigliai.

《Mi importa invece, o i miei cari e Camilla saranno in pensiero per me.》sbottai nervosa. Certo, potevo avvisarli telefonicamente, ma la mia mente urlava di andare il più lontano possibile da lui.

《Come siamo esuberanti..》esordì sarcastico. Cosa? Io esuberante?

《Smettila, o giuro che apro lo sportello e mi butto giù.》lo avvertii molto seriamente. Non so se l'avrei mai fatto, ma era una minaccia alquanto efficace. Harry si portò una mano sulla cravatta e la allargò nervosamente.

《Lux, Lux, Lux.》sospirò 《Fallo se hai il coraggio.》mi incoraggiò. Non ero così pazza da buttarmi giù da un'auto in corsa e rompermi qualche ossa. Stava scherzando?

《Come previsto. Ora smettila tu, Lux. Dovrai sopportarmi per molto tempo, mettiti il cuore in pace.》Cosa? Stava delirando?Forse era più confuso di me.

《Mai, e ripeto Mai.》scandii bene le parole, affinché lui le sentisse. Volevo solo fuggire da lui e il suo stupido corpo attraente.

《Sei buffa, Lux.》di nuovo quell'aggettivo. Buffa.  Ridacchiò fortemente, portandosi una mano sull'addome per trattenere le risate.

《Sgonfia il tuo ego, Harry. Se ti sto seguendo è solo perché voglio finire al più presto questa fottuta biografia e tornare al mio noioso e splendido lavoro.》sputai velenosa, non ridendo alla sua quasi 'battuta' sciocca.

《Uh, fottuta biografia. Quindi pensi che anche io sia un fottuto tipo scopabile?》Eh? Era la prima volta che Harry parlava in un modo così volgare, che quasi mi eccitò. Diamine!

《No.》risposi semplicemente, non guardandolo. Dan guidava da ormai mezz'ora e chissà in quale aeroporto ci stava portando. Speravo solo che non stesse ascoltando la nostra conversazione.

《Oh, ti si arriccia il naso quando menti.》Nascosi il mio naso con il palmo della mano, avendo timore che la sua affermazione fosse vera. Harry mi guardò e rise. Oh, cavolo. Era bellissimo. Accidenti a me e al suo sorriso!

《Non è vero.》borbottai stranita.

《Mi piace.》confessò. Il mio naso? Oh, andiamo, Lux. È un seduttore ingannevole. Lo sta facendo solo affinché tu scriva cose ottime su di lui. Scossi la testa energicamente, non dovevo pensare.

《Oh.》era l'unica cosa che riuscii a dire. Che altro dovevo fare?

《Mi piaci anche tu, sciocchina.》Mi prese il mento con le punta delle sue dita e mi fece girare verso di lui. I suoi occhi verdi mi penetrarono dentro, lasciandomi senza fiato. A cosa si riferiva? A me come giornalista/scrittrice..o a me come persona? Non ebbi il tempo di ribattere e di chiedergli spiegazioni. Dan ci interruppe dicendo che eravamo arrivati.

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Ho ribadito più volte che questa imagine non è uguale a Suit and tie, con quante lingue ancora devo dirvelo? Leggete tutta la storia e poi mi dite se è uguale o no! Dio santo...

Peace&Love

F.

Lux Blaike.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora