Capitolo 18

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Lux Blaike.

Capitolo 18

Respirai a fatica. Ero ancora tra le braccia di Harry, e mi sentivo strana, distrutta. Il mio primo amore era stato la morte di mia sorella Faye. Sconvolta, e incredula mi liberai dalla stretta di Harry e indietreggiai. Lo guardai da lontano con aria stanca e gli occhi gonfi per il pianto che non mi permisero di vedere chiaramente la sua figura. Era confuso e distrutto quanto me. Ma non pianse. Fu allora che realizzai tutto. Lui voleva me, e solo me. Poco gli importava di Faye, e della sua vita distrutta. Il senso di colpa lo tormentava da anni. Mi aveva trattenuta su quella spiaggia per paura che potesse perdere anche me. Se non l'avesse fatto Faye sarebbe ancora viva. Forse sarei morta io, ma lei avrebbe vissuto e la sua vita sarebbe stata molto più degna della mia. Meritava di vivere. Faye doveva vivere. Io no. La mia vita era stata solo un enorme sbaglio. Un errore. Mentre Faye..lei aveva dei sogni che l'amore tra me ed Harry gli aveva strappato. Faye meritava di vivere.

Harry si avvicinò lentamente a me, volendo stringermi tra le sue braccia forse per alleggerire il suo senso di colpa. Indietreggiai.

《No.》mormorai con voce piccola. Non volevo che mi toccasse. L'espressione di Harry si fece cupa e triste, e quasi ferita. Il mio rifiuto lo aveva deluso. Sperava che mi gettassi tra le sue braccia? Oh, no. Non dopo quello.

《Lux, ti prego. Ho..bisogno di te.》balbettò passandosi una mano tra i riccioli perfetti che poco prima gli avevo scompigliato. Notai la sua debolezza. Harry era vulnerabile. Dietro quella maschera da duro e serio capo si celava la sua vera natura. Ma quella frase, di nuovo, ho bisogno di te, uscita dalla sue labbra perfette non ebbe lo stesso effetto di poco prima, in macchina. Tutto era cambiato. Sapevo che se avessi passato ancora del tempo con Harry, avrei fatto un torto a Faye e alla perdita della sua vita. Lo facevo per lei, per rendere meno amara la sua assenza. Dovevo allontarmi da Harry. Superai in fretta il suo corpo immobile e andai su per le scale. Lo sentii sbraitare piano, ma non me ne curai. La mia meta era la 'mia' stanza. Era notte fonda e non potevo lasciare questa casa e la sua vita. Domani mattina avrei chiamato un taxi o Camilla, e me ne sarei andata. Non volevo più sapere nulla di Harry, perché era sbagliato. I miei sentimenti per lui erano forti e sinceri, ma di fronte a Faye dovevo sacrificarmi. Vivere degnamente questa vita anche per lei. Mi chiusi in camera e imprecai perché la chiave della porta era stata rimossa da Harry. Poteva entrare in qualsiasi momento. La mia attenzione si sposò sul mobile accanto a me. Era pesante e feci fatica a spostarlo davanti alla porta. Harry avrebbe fatto fatica quanto me, e avrebbe mollato se non fosse riuscito ad entrare. O almeno così speravo. Andai verso la cabina armadio e mi tolsi vestito e scarpe, indossando i miei abiti, pronta per abbandonare questo luogo il prima possibile. L'unica cosa che avevo era la mia borsa e il cellulare. Ero pronta a fare il grande passo e lasciarmi questa storia alle spalle.

Harry bussò pesantemente alla porta quando entrai tra le lenzuola e mi sdraiai sul letto. Non avevo intenzione di aprirgli. Poteva marcire dietro quel muro che ci separava.

《Lux, apri questa dannata porta!》Urlò in preda all'ira. I pugni che lanciò erano più forti di prima. La paura si impossessò di me. Che fine avrei fatto?

《Vai via!》tuonai furiosa. Doveva lasciarmi il mio spazio. Avevo il diritto di pensare ed isolarmi dal resto del mondo. O forse aveva paura di un'abbandono?

《No..non farlo. Non tagliarmi fuori così.》Abbassò il tono di voce e sembrò quasi disperato. Non dovevo mollare. Non adesso.

《Hai detto una sera, Harry. Hai promesso. Domani sarò libera di andarmene. Le cose tra noi non potranno mai funzionare.》risposi con cattiveria. Era l'unico modo per ferirlo ed allontanarlo da me. Harry non rispose. Finalmente aveva capito tutto. Si era rassegnato. Osservai il soffitto e mi chiesi il perché di tutta questa situazione. Sospirai e chiusi gli occhi pronta per abbandonarmi al sonno, ma un rumore strano proveniente dal balcone mi fece sussultare. Era Harry che entrò dentro la stanza come una furia. Aveva trovato un modo, come sempre.

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