Capitolo 41

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Lux Blaike

Capitolo 41

Quel sorriso che avevo stampato in faccia da circa 10 minuti non svanì nemmeno quando le mie mani aprirono la cassetta di metallo che io e Faye avevamo custodito per anni, anzi che l'oceano aveva custodito per anni. Il coperchio restò a mezz'aria mentre inspirai ed espirai per rilassarmi. Ero ben certa che il contenuto mi avrebbe sconvolta, se non di più. Mi sforzai di ricordare cosa contenesse, ma con scarsi risultati. Più provavo più la mia mente ritornava a quel giorno con Harry bambino su quella spiaggia che mi tratteneva, o qualsisi giorno di quell'estate trascorsa in sua compagnia. Quando i miei occhi setacciarono il contenuto, tremai. Presi in mano quelle foto e mi soffermai a guardarle. Nella prima c'erano raffigurati due bambini, una dei quali ero proprio io. L'altro aveva i capelli abbastanza mossi, castani e gli occhi di un verde intenso. Sorrideva, ed io conoscevo già la sua identità. Era Harry, il mio Harry. Anche io in quella foto sorridevo, e mi sembrò che la felicità aveva colpito entrambi. Non pensavo minimamente di possedere queste foto che dimostravano quanto quel bambino mi aveva colpita nell'animo. Posai quel ricordo sul tavolo, e ne presi un altro. Eravamo sempre io ed Harry da bambini, ma di spalle, seduti sul muretto a guardare le onde del mare, mano nella mano. Chi avrebbe potuto scattare una foto nel genere? Forse Faye? Era un'opzione da prendere in considerazione. D'altronde io e lei non ci separavamo mai. Lasciai cadere la foto sul tavolo e mi soffermai sull'ultima. Rabbrividii perché quella bambina, seduta sulla spiaggia, con l'aria triste e malinconica assomigliava tantissimo a me, ma non ero io. Faye osservava l'oceano come se fosse il suo amore più grande. L'intenzione era quella di raggiungerlo, ma non poteva, non voleva lasciare la sua famiglia e la sua terra. Ma poi, capii perché Faye era affogata. Lei aveva sempre avuto un ottimo legame con l'acqua. Sin da piccola nuotava come se sapesse già come muovere braccia e gambe. Quindi quel giorno poteva benissimo salvarsi, ma non l'aveva fatto. Ero certa che l'anima di Gea si era impossessata di lei e voleva ricongiungersi con Poseidone. Alla fine c'era riuscita. Faye aveva trovato la sua felicità, come io l'avevo sempre trovata in Harry. I ricordi di quel giorno furono nitidi nella mia mente. Io ed Harry eravamo seduti in spiaggia a parlare, mentre Faye giocava con le onde. Poi pian piano entrò in acqua e sparì in mezzo a quell'immensità. Solo una mano vidi, che mi salutava. Era Faye che tra i miei singhiozzi e le braccia di Harry a sostenermi, aveva trovato l'amore. Gli incubi che avevo fatto per anni erano stati solo il frutto della mia immaginazione. La realtà era un'altra. Gli occhi iniziarono a bruciarmi, mentre una lacrima rigò il mio viso. Sorrisi, sorrisi felicemente perché Faye aveva sempre saputo il suo destino, e mi aveva aiutata a trovare il mio prima di andarsene. "GRAZIE FAYE".

Con la consapevolezza che non era stata colpa mia, ripresi a scrutare il contenuto, in fondo alla scatola c'era una collana. Il suo ciondolo a forma di luna piena mi fece ricordare ancora. Era stato Harry a regalarmela il giorno prima che partisse e ci perdessimo di vista per sempre. Mi aveva sussurato queste parole: "Ogni volta che la luna sarà piena in cielo, ricordati di me. Tu sei la mia luce nel buio." Mi chiesi perché, perché avevo dimenticato tutte queste cose. Come diceva sempre Faye "Forse è destino." Non potevo dargli torto, non dopo tutto quello che era successo in questi mesi. Adesso ero pronta. Dopo aver chiarito moltissime cose della mia vita, ero pronta a vivere Harry. Vivere. Sì, perché volevo assaporare ogni suo gesto, comportamento o parola nella quotidianità. Volevo vivermi Harry in tutto e per tutto. Anche nei suoi difetti. Amavo anche quelli. Amavo ogni singola parte del suo corpo e di lui. Amavo il suo sorriso, le fossette, gli occhi verdi. Amavo Harry, non un nome, ma una persona. Harry.

Riposizionai le foto dentro la cassetta di ferro, indecisa se gettarla nell'oceano un'altra volta o tenerla con me. Poi pensai che forse questa era un regalo di Faye e la tenni gelosamente con me, per tutto il giorno e per tutta la notte, mentre dormii serenamente nel suo letto. Quando eravamo bambine, a volte raggiungevo Faye nel suo letto perché aveva paura dei temporali, e sembrò che il cielo mi parlasse. Anche quella notte, lampi e tuoni mi tennero compagnia, ma non mi sentii in pericolo perché sapevo che Faye era qui con me, insieme ai miei ricordi e a ciò che aveva deciso di lasciarmi. Ero sollevata ora che sapevo la verità su di lei, potevo tornare alla mia vita e pensare al suo sacrificio. Perché lo era stato davvero. Il suo sacrificio era degno di essere ricordato nella storia. Un amore come quello di Gea e Poseidone meritava un finale da favola dopo i tormenti, le sofferenze e le difficoltà di secoli interi. Potevano amarsi adesso, grazie a Faye.

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Ci stiamo avvicinando alla fine...

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