Capitolo 8

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Erano le 20.30 e dei ragazzi non avevo ancora avuto notizie. Harry invece era stato tutto il tempo alla tv a guardare film idioti.

Io avevo incominciato a leggere qualche libro preso dalla libreria di Tommy. L'anziano era di sotto a lavorare, gli avevo chiesto se avesse voluto una mano, anche se era il mio giorno libero.

D'altronde era pur sempre anziano e avrei lavorato anche senza essere pagata per poterlo aiutare.

"Ma i ragazzi?" Era da un sacco di ore che avevo quest'ansia alternata alla paura. Non volevo che li succedesse qualcosa, avevo legato molto a loro durante questa settimana, sopratutto con Zayn e Niall.

"Stanno arrivando, mi hanno mandato un messaggio cinque minuti fa"
"Oh menomale" dissi contenta.

"Ti chiedo solo una cosa." Spense la tv e si alzò dal divano per raggiungermi al tavolo dove ero seduta.
"Non essere troppo dura, prova a capire anche gli altri." Serrò la mascella guardandomi duramente.

"Ma che stai dicendo? Io non-" mi interruppe bruscamente, lasciandomi ancora più confusa.
"In futuro intendo." Si sedette sulla sedia sospirando e guardandosi le mani, incrociate tra di loro.

"Tutto ok?" Mormorai avvicinando il mio viso verso di lui. Lui di risposta alzò lo sguardo, uno sguardo diverso dal solito.
Stava cercando di trovare sicurezza in me, ma io non ero sicura, io non avevo la certezza in niente...perchè mi stava guardando in quel modo?

Il rumore della serratura fece distogliere lo sguardo di entrambi. I ragazzi entrarono con la testa bassa, l'atmosfera che si era creata non era una delle migliori.

Quando si sedettero tutti a tavola notai l'occhio di Zayn particolarmente gonfio.

"Zayn..." avvicinai la mia mano alla sua, che era rossa e piena di graffi.

Dopo qualche minuto di silenzio Zayn iniziò a parlare "Noi siamo nati qua, ci siamo conosciuti alle elementari e da lì non abbiamo più smesso di volerci bene. Siamo fratelli ormai." Sospirò il ragazzo allontanando la sua mano dalla mia iniziando a giocare con la sua barba.
"Ma non è questo il punto. Inizialmente questa città era una delle più tranquille, abitata da un sacco di famiglie. I bambini potevano uscire quando volevano e la sera potevi andare tranquillamente a fare una passeggiata.
Ma sono arrivato loro..."

Zayn si interruppe nuovamente per guardarmi negli occhi, avvicinando di nuovo la sua mano alla mia. Io annuiì con un piccolo sorriso come per incitarlo a continuare.

"La famiglia Jackerson, loro hanno rovinato tutto. Hanno preso il potere di questa città corrompendo i politici con i loro miliardi schifosi. Ora non puoi più andare in giro tranquillamente,devi uscire o con un coltello o con una pistola in tasca, devi fare dei lavori del cazzo per sopravvivere." Sì fermò, iniziando a torturarsi anche i capelli.

"I ragazzi fino ai 18 anni, se non più grandi, sono costretti ad uscire con i loro genitori.
Noi non abbiamo i genitori, li hanno uccisi perché contrari alla loro politica." La sua espressione si indurì stringendo un po' la mia mano, però senza farmi male.

"Io, Liam, Louis e Niall vendiamo droga per sopravvivere. Ormai è così Claire, sei stata fortunata a trovare un lavoro del genere."
Una lacrima rigò la mia guancia, era triste...veramente triste come i soldi possano cambiare la vita di tutti in un batter d'occhio.
"E la polizia?" Chiesi di risposta ricevetti una risata amara da parte di Liam.

"La polizia è corrotta, come ogni singola cosa qui." Mi rispose scuotendo la testa.
Io guardai Harry che aveva già gli occhi puntati verso di me. Ora capivo ciò che mi aveva detto precedentemente.

"Se la vostra paura è che io possa cambiare idea su di voi o che in qualche modo possa giudicarvi toglietevelo immediatamente dalla testa. Va bene, ammetto che non è uno dei migliori lavori, ma mi avete spiegato il perché di tutto ciò e apprezzo davvero tanto che voi me lo abbiate detto." Misi una mano sul mio cuore, li volevo bene e non meritavano di stare così male.

Holmes ChapelWhere stories live. Discover now