Capitolo 47

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"Claire!" La mia voce si ruppe e le gambe tremolanti non ressero più il peso del mio corpo, facendomi cadere pesantemente a terra.
Fortunatamente le braccia di Sissie riuscirono a tirarmi sù, guidandomi verso l'uscita di sicurezza.

"È chiusa!" Provò ad aprirla dandogli dei pugni o semplicemente dandogli dei forti calci, senza risolvere niente.

"Dobbiamo rompere quello." Mi risvegliai dal mio stato di trance, vedendo una specie macchinario elettronico collegato, appunto alla porta.
"E come hai intenzione di romperlo?" Si guardò attorno cercando qualcosa che ci avrebbe potuto aiutare.

"Con quella." Una mazza in metallo era poggiato al muro, corrugai le sopracciglia un po' confusa ma in questo momento era l'ultimo dei nostri problemi.

Con tutta la forza che avevo in corpo scaraventai l'arma su quella specie di scatola elettrica.
Riuscii a mandare in tilt qualsiasi cosa, dalla musica rock ai vari versi dei finti mostri.

La porta si aprì da sola, gettai la mazza per terra e raggiunsi Sissie che era appena uscita, sempre guardandosi intorno.
Fortunatamente ci ritrovammo fuori da lì subito.

Il rumore dei nostri passi, abbastanza pesanti, sui sassoloni attirò l'attenzione del nostro gruppo che stava battibeccando, probabilmente, con il proprietario di quel posto orribile.

La testa di Harry scattò verso di me, accelerando il passo per poi stringermi in un forte e caldo abbraccio.
"Stai bene?" Chiese tra i miei capelli mentre io respirai nuovamente il suo buonissimo profumo.

"Sì." Mormorai mentre ci staccavamo l'uno dall'altra, anche se non del tutto.
Prese la mia testa con le sue grandissime mani per poi far scontrare le nostre labbra.

Riuscii a percepire la sua preoccupazione e il desiderio di sentirmi anche se erano passati solo quindici minuti.
Ci staccammo poco dopo, senza mai slegare le mie braccia dal suo corpo.

Quando avemmo la completa visione dei nostri amici gli occhi di tutti erano puntati su di noi, increduli e leggermente spalancati, tranne quelli di Sissie ovviamente.
"Voi due..."Niall indicò sia me che il ragazzo, che sembrava sentirsi completamente a disagio. Abbassai lo sguardo imbarazzata mentre gli occhi di Harry si alzarono al cielo infastidito.

"Adesso non è importante." Si staccò definitivamente da me allontanandosi dal mio corpo. Rimasi un po' delusa dal suo gesto, ma cercai di non farlo notare.

"Andiamo via da questo fottuto posto, subito. È stata un'idea del cazzo!" Sorrise falsamente alla ragazza dai capelli rossi, che fu subito pronta a rispondergli a tono.
"Sei tu che ha avuto la brillante idea di entrare in quel buco orribile e ricordami chi ha rischiato di morirci? Noi, non tu!"

Provai ad interrompere la loro inutile discussione, ma la mia voce non fu in grado di fermarli.
"Potevi benissimo rifiutare l'offerta, tesoro." Marcò bene l'ultima parola, con un tocco di acidità nel suo tono.
"Avresti potuto farlo anche tu quando ho proposto di venire al luna park, luce dei miei occhi." Si avvicinarono e quando lo furono troppo intervenni spostando entrambi i loro corpi.

"Non è colpa di nessuno smettetela di fare sempre queste sceneggiate!" Esclamai arrabbiata e stanca di questi comportamenti infantili.
Anche se gli occhi di entrambi non smettevano di fissarsi, smisero di sbranarsi contro.

"Ragazzi!" Un Bradley con il respiro affannato ci venne incontro correndo.
"State bene? Ho sentito dire in giro che siete rimasti rinchiusi nella casa infestata." Ci spiegò aggiustandosi il giacchetto di pelle.

"Sì, io e Claire stiamo bene. Grazie." Il tono di Sissie era duro nei confronti del suo ragazzo, che la guardò confuso dal suo atteggiamento.
Si avvicinò, dunque, alla ragazza e incominciarono a parlare tra di loro rimanendo sempre un po' distanti dal gruppo.

Holmes ChapelWhere stories live. Discover now