Capitolo 26

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"Esci!" Era la terza volta che mi ripeteva di uscire ed era anche la terza volta che gli dicevo che dovevo finire di prepararmi.
Ero ancora sotto la doccia mentre cercavo di togliere il sapone in eccesso dai capelli.

Sbuffai sonoramente dal continuo bussare alla porta e, infastidita da questo suo atteggiamento, usciì avvolgendomi nel largo accappatoio, per poi aprire sgarbatamente la porta di legno.

"Finalmente!" Esclamò quest'ultimo, sorpassandomi mentre si teneva le parti intime, per poi entrare di corsa e chiudersi la porta dietro.
Risi avvicinandomi alla mia valigia per incominciare a vestirmi, approfittando del fatto che fosse in bagno.

Feci in tempo a mettermi solo l'intimo che il rumore dello scarico mi fece agitare, mettendomi parecchio in difficoltà nell'infilarmi la maglietta.

Appena ebbe finito di lavarsi le mani uscì, trovandomi con la maglietta incastrata nella testa e un braccio infilato, mentre l'altro era rimasto ancora fuori, alla ricerca della manica.

Quando abbassai lo sguardo per poter intravedere le sue scarpe, balzai all'indietro ricordandomi di star indossando solo mutande e reggiseno.

"Harry!" Gridai generando una risata da parte sua. E mentre lui se la rideva indossai velocemente la maglietta coprendomi, il sotto del mio corpo, con un cuscino.

"Smettila di ridere." Lo rimproverai, sentendo le mie guance accaldarsi.
Si schiarì la voce lasciando sempre quello stupido sorriso sul viso.

"E comunque." Mi disse mentre cercavo di prendere i jeans che avevo appoggiato sul letto, cercando di spostarmi il meno possibile.
"Ti vedo dal riflesso." Indicò la vetrata dietro di me, facendomi sbarrare gli occhi e sedere pesantemente sul letto, tenendo sempre ben stretto il cuscino.

La sua risata aumentò, vedendolo ogni tanto piegarsi, agguantandosi la pancia e facendo sbattere ripetutamente la sua mano sulla gamba.
Notai particolarmente piacevole il suo modo di ridere. Come chiudeva gli occhi per poi stringerli, mentre la sua bocca era quasi completamente aperta facendo fuoriuscire la sua bellissima risata.

Afferrai i pantaloni rimanendo seduta, per poi alzarmi e sistemarmeli e, in tutto questo, ero rimasta in silenzio con le sopracciglia un po' aggrottate.

Vidi i suoi occhi alzarsi al cielo, mentre si appoggiava alla parete e guardarmi mentre mi allacciavo le scarpe.
C'era un grosso motivo per cui non mi ero messa a ridere con lui e potrebbe anche sembrare esagerato coprirsi con un cuscino, ma per me non lo era affatto.

"Sei pronta?" Mi domandò. Risposi con un semplice "si" per poi uscire e raggiungere i ragazzi nella sala per la colazione.
"Buongiorno." Sorrisi a tutti che stavano parlando e mangiando.

Guardai il buffet, notando la numerosa quantità di dolci. Come sempre mi guardai anche un po' attorno, notando la presenza di non molte persone.

Harry si era già fatto il suo piatto e si era seduto ad un tavolo vicino a quello dei suoi amici.
Dopo aver preso il piatto, ispezionai il tavolo davanti a me.

Una torta di mele ricoperta con il cioccolato stava chiamando il mio nome, ma appena abbassai lo sguardo per guardare le mie orribili gambe, indietreggiai prendendo solo una misera banana.

Quando mi sedetti difronte ad Harry, il suo sguardo si posò sulla banana che avevo davanti per poi posarsi sul mio viso.
"Che c'è?" Chiesi un po' infastidita provando ad aprire quella specie di pistola gialla.
Alzò le spalle continuando a guardarmi mentre imprecavo contro la povera banana. Con uno scatto la lanciai di nuovo sul mio piatto ed i ragazzi si voltarono istintivamente verso di me.

Sbuffai, tirando poi su con il naso, per poi ricompormi. Avevo una tremenda sensazione addosso che non riuscivo a mandare via, infatti me la stavo prendendo con una banana solo perché ero troppo stupida per riuscire ad aprirla.

Holmes ChapelWhere stories live. Discover now