Capitolo 23

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La giornata non era una delle migliori, il tempo era a dir poco orrendo. Uno di quelli che ti fa venire voglia di stare sul divano ad ingrassare, guardando Netflix e l'unica volta che ti alzi è quando hai appena finito le patatine e devi prenderne altre.

"Claire?" Zayn era appena entrato in casa completamente fradicio. Spensi la tv salutandolo.
"Ciao." Mi affacciai dalla cucina vedendolo imprecare guardandosi dai piedi in su.
"Non ho mai visto una giornata migliore di questa." Si tolse il giacchetto e le scarpe, prima di camminare verso il frigo per prendere una birra.

"Hai bisogno di un cambio?" Dissi mettendo, nel frattempo, un po' in ordine il divano essendoci stata sdraiata per tutto il giorno.
"No grazie. Hai mangiato?" prese un'altro sorso di birra controllando poi il suo cellulare che si spense poco dopo. Successivamente ad una serie di imprecazioni trovò un carica batterie e quando lo attaccò sospirò, forse tranquillizzato dal fatto che avessimo un caricatore che potesse salvargli il cellulare.
"No, non ho fame. Ho fatto colazione tardi." E poi erano già le cinque e mezza e avevo,stranamente, lo stomaco chiuso. Alzai le spalle facendo cadere tutto il mio peso sul comodo ed inseparabile divano.

Zayn seguì la mia azione, facendo però attenzione a non rovesciare tutta la birra.
"Che ci fai qui comunque?" Non volevo sembrare scortese o invadente, ma domandare è lecito e rispondere è cortesia  no?
"Sono qui per il computer." Posò la birra sul piccolo tavolincino davanti al divano per poi appoggiare entrambe le braccia sulla parte anteriore del sofà. "Ieri l'ho dimenticato sul tavolo." Guardai la tavola, non avendo fatto caso alla presenza del computer su di esso...

"Non l'avevo visto." Gli sorrisi accendendo di nuovo la tv e iniziando a fare un po' zapping su Netflix.
"Oggi guardo qualche Hotel." Si alzò e si sedette sulla sedia per poi accendere il computer e digitare sulla tastiera come un missile.
Io annuiì decidendo di iniziare una serie tv chiamata "Teen Wolf" che mi prese sin dall'inizio, facendomi guardare quindici capitoli di fila.

"Che idiota cazzo." Sentiì sbattere una mano sul tavolo facendomi balzare dallo spavento. Ero concentrata a guardare Scott trasformarsi in un lupo e sinceramente mi ero anche dimenticata della presenza del mio amico in casa mia. Stoppai la meravigliosa scena per chiedergli che cosa fosse successo. "Ho dimenticato il caricatore e mi si è spento il computer. Avevo memorizzato un po' di Hotel." Si lamentò sbuffando come un bambino, per poi appoggiarsi allo schienale della sedia. "Mi tocca tornare a casa e con questo tempo di merda ci metterò il triplo del tempo dato che abito quasi quindici minuti di distanza da qui."

"Possiamo guardarlo anche domani." Indicai il computer, cercando di rassicurarlo.
Lui scosse la testa in segno di negazione iniziando a mettersi le scarpe e la giacca. "Prima facciamo meglio è." E poi uscì velocemente lasciando però le chiavi di casa sopra il mobiletto all'entrata.

Tanto sarei rimasta a casa, non avendo di meglio da fare. Avevo già parlato un po' con Matt, ma nessuno dei due aveva voglia di uscire e quindi ci accontentammo di fare due chiacchiere al cellulare.
Chiamai anche Sally, dato che non ci sentivamo da un bel po' di tempo. Si era scusata per essere sparita dal nulla e si giustificò dicendomi che aveva avuto dei problemi con sua nonna che, sfortunatamente, non stava molto bene e la maggior parte del tempo lo passava, appunto, accanto a lei per aiutarla, soprattutto in caso di emergenze.

Non crediate che io non pensassi mai a mia Zia, non facevo altro. Ma non potevo semplicemente fare ancora niente, ero solo certa che non l'avrebbero uccisa, volevano solo spaventarmi ed ottenere una nostra reazione, non ero per niente tranquilla, ma andare nel panico non sarebbe servito a niente.

Erano passati solo dieci minuti e io continuavo a guardare il soffitto cantando "Smells like teen spirits" dei nirvana, in maniera meno violenta ovviamente. In altri casi però la cantavo sempre con mia mamma mentre provavamo a fare le faccende, alla fine, però, ci trovavamo sopra il letto o il divano a scuotere la testa a tempo di musica.

Holmes ChapelWhere stories live. Discover now