Capitolo 31

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Ciao ragazzi! Inizio con il chiedervi come state. Vi scrivo qui perché ho notato che alcuni di voi leggono la storia senza premere la stelletta e mi farebbe davvero molto piacere se la premeste.
Spero di essere stata chiara e che il mio messaggio non sia arrivato con arroganza, dato che per scritto si può fraintendere, ma solamente per dirvi che vorrei che questa storia crescesse e per me, quella stelletta, significa che vi sta piacendo. Se vi ha emozionato almeno un po' spero che votiate i capitoli, un bacio enorme, scusate il disturbo e un grazie a tutti. Buona lettura❤

Erano già passate due ore da quando avevamo incominciato l'allenamento, che con tutta onestà, non stava andando niente male.

Sissie aveva incominciato ad insegnarmi gli attacchi base, ossia i semplici pugni e calci.
Aveva già notato la mia scarsa forza delle braccia, che però era racchiusa tutta nelle gambe. Dicendo che, anche se erano corte, avevano una forza nascosta che sarebbe uscita presto. Perciò le ho dato ascolto sentendomi più motivata di prima.

Più di una volta le avevo visto fare quella mossa veloce, ossia che intrappolava la testa dell'avversario tra le sue gambe, facendolo girare come una trottola per poi atterrarlo e, sinceramente, non vedevo l'ora di impararlo. Sentivo l'adrenalina scorrermi nelle vene ed eravamo solo all'inizio.

Anche se mi aveva informato che era una delle mosse più difficili da imparare e, soprattutto, da insegnare, ero determinata nel riuscirci.

L'allenamento finì verso l'ora di pranzo, uscendo da quella stanza completamente sudata.
Tamponai l'asciugamano sulla fronte e sul petto, inutilmente, dato che le goccioline ritornarono a farmi visita.

"Ti sei allenata?" La sagoma di Ryan si avvicinò a me, mostrandomi il suo petto scolpito e sudato, tanto quanto il mio.
"Mi tocca." Posai l'asciugamano sulla mia spalla, legandomi più accuratamente i capelli.

"La prossima lezione sarà con me." Alzai un sopracciglio, non capendo. "Alex è dovuta tornare al bar dove lavora per potersi lincenziare."disse, appoggiando una mano sul petto "data la situazione."

"Quindi quello che avrei dovuto fare con Alex lo farò con te." Lo anticipai, annuendo alle mie stesse parole.
"Ti va bene lo stesso?" Corrugò le sopracciglia, piegando la testa di lato.
"Certo!" Esclamai sperando che non avesse frainteso la mia espressione iniziale.

"Se preferisci andarti a rinfrescare un po' iniziamo tra qualche minuto." Indicò la porta accanto a se, facendomi capire che fosse il bagno.
"Ti aspetto nella stanza degli uomini." Entrò nella porta accanto a quello dove ero uscita io, mentre rinfrescavo la mia faccia fin troppo rossa.

Realizzai dopo le sue parole, constatando che mi sarei dovuta allenare assieme agli altri ragazzi. Pensai subito a quante figure non piacevoli avrei fatto, preparandomi mentalmente.

Appena entrai nella grande sala, ragazzi di ogni età mi accolsero con vari ansimi e un odore misto tra ragazzino e uomo mi fece storgere la bocca.

Con gli occhi cercai il ragazzo dai capelli mori che, però, si posarono su una figura del tutto diversa.
I suoi riccioli erano raccolti in una crocchia mentre mostrava a tutti i suoi numerosi tatuaggi neri.

Il petto sudato si muoveva a ritmo del respiro, un po' accellerato, mentre tirava calci e pugni all'avversario.
I suoi occhi si voltarono verso di me, forse sentendosi osservato.

Lo salutai nervosamente con la mano, ricambiando con una semplice e confusa mossa del capo.
La mia attenzione fu successivamente catturata dal braccio di Ryan che si muoveva in aria, facendomi capire di avvicinarmi a lui.

Holmes ChapelWhere stories live. Discover now