Capitolo 14

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"Tranquilla! So quanto possa essere duro Harry." Ero al cellulare con Sally per scusarmi di essere scappata via, il giorno prima, senza neanche avvertirla.
"Esattamente" le risposi.
"Tesoro devo andare perché ho la vasca pronta, ci sentiamo. Buona giornata" ricambiai il saluto chiudendo la chiamata.

Ieri sera la cena fu abbastanza tranquilla, a parte la tensione molto evidente tra me e Harry. Niall si era accorto di tutto ciò, ma lo ringraziai mentalmente per non aver chiesto niente.
Il lunedì lavoravo solo il pomeriggio, fortunatamente il lunedì mattina, il giorno più pesante di tutti, potevo rilassarmi e dormire.

Ero pronta per andare a mangiare qualcosa, visto che non avevo ancora fatto colazione, ma il bussare alla porta mi fece fermare ed urlare un "avanti" per farmi sentire.
Niall entrò nella camera portando con se un vassoio, dove sopra era poggiato un cappuccino ed una brioche.
"Tipica colazione italiana solo per te." Si sedette cautamente passandomi la colazione.

"Grazie mille, non avresti dovuto." Era sempre così gentile con me.
"Adesso mi dici cosa è successo ieri sera?" Mi guardò aspettando una mia risposta.
Subito il mio cuore incominciò a battere come non mai e le mie guance si accaldarono.
"Mi vuoi corrompere con la colazione?" Sorrisi, un po' dispiaciuta.
"Voglio solo che tra noi non ci siano segreti... e soprattutto non voglio vederti stare male."

"Abbiamo solo litigato." Alzai le spalle dando un morso alla deliziosa brioche.
"Sicura?" Mi sentiì estremamente in colpa a non dirgli la verità. Ma non potevo e non dovevo. Sicuramente quel bacio non era stato importante per lui...ma per me?
"Certo." Provai ad essere il più convincente possibile, nascondendomi con la tazza mentre bevevo un sorso del mio cappuccino.

"A me puoi dire tutto. Io mi sono confidato con te perché so che posso fidarmi al cento percento, voglio solo farti capire che anche tu puoi fidarti di me." Si mise una mano sul cuore avvicinandosi a me.
Sospirai, stavo per raccontargli tutto ma lo squillo del mio telefono mi fermò.

Guardai chi fosse, ma il numero era sconosciuto. Risposi, credendo fosse Harry poichè non avevo ancora salvato il suo numero.
Appena risposi ad accogliermi fu il silenzio, un silenzio a dir poco inquietante, che fu subito interrotto da una serie di spari. Sobbalzai, gettando il telefono e gridando come una pazza. I ricordi stavano tornando, facendomi a mala pena respirare e piangere senza una fine.

"Claire!" Niall gridò cercando di risvegliarmi.
Era tutto nero, non riuscivo a respirare e il mio corpo era completamente immobile.
Ma quella voce, quella voce che riusciva a farmi arrabbiare, ma che allo stesso tempo mi tranquillizzava. Mi sussurrava di respirare insieme a lui, mi sussurrava di mantenere la calma e di non farmi sopraffare dai ricordi.

Quando il nero svanì vidi quegli occhi, gli occhi più belli che abbia mai visto, il suo viso perfetto e i suoi capelli, come al solito, scompigliati.
"Claire respira insieme a me." Feci come disse riuscendo a calmarmi poco dopo. Le lacrime continuavano a scendere e il cuore batteva ancora velocemente.
Tutti i ragazzi erano nella stanza a guardarmi preoccupati. Zayn aveva il mio cellulare in mano accennandomi un dolce sorriso.

Mi voltai nuovamente verso Harry, che mi stava accarezzando le guance per poter togliere le lacrime, era un tocco leggero e a dir poco bellissimo.
"Harry" sussurrai. Questa volta non era una supplica, ero felice di vederlo, ero felice che fosse ad aiutarmi.
"Si, sono io." Sussurrò anche lui sorridendomi, mostrandosi le sue bellissime fossette.

"Stai meglio?" Mi chiese sempre con quel dolce sorriso. E in quel momento vidi il vero Harry, il ragazzo che non era stato ferito, il ragazzo più dolce della terra pronto ad aiutare chi ne aveva bisogno.
"Adesso che ci sei tu si." Mi feci scappare, non curandomene più di tanto. La sua espressione cambiò, ma no negativamente; era solo sorpreso della mia risposta.

Holmes ChapelWhere stories live. Discover now