Capitolo 86

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SISSIE'S POV
La prima notte nella cella la passai senza chiudere un occhio.
La donna di fianco a me non mi parlò neanche per chiedermi come stessi, dopo essere stata direttamente scaraventata nella cella si girò dall'altro lato atteggiandosi come se non ci fossi...e così feci anche io.

Le mie spalle scoperte erano poggiate sulle fredde sbarre, come la mia testa.

La cella era vuota e sporca, ma ben salda e capiente.
La prima persona entrò nella stanza dopo non so nemmeno io quante ore.

Stephen si avvicinò alla cella con delle buste in mano.

"Questa è la vostra cena." Disse passandoci le buste da una piccola finestrina, finendo poco più distanti dalle mie gambe.
"Devo andare in bagno." Affermai freddamente rimanendo ferma nella mia posizione.

"Per fare?" Lo guardai con un sopracciglio alzato, spostandomi dalla mia posizione iniziale.
"Secondo te?" Risposi acidamente.

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo sospirando.
"Accompagnala." La voce orrenda di Blake invase tutta la stanza.

Stephen aprì la porta della cella, prendendomi sotto il braccio e tirandomi su di forza.
"Muoviti." Ordinò a denti stretti strattonandomi. Non provai neanche a ribellarmi alla sua prepotenza. Ero piena di dolori e fin troppo stanca, non sarei neanche riuscita a salire uno scalino.

Entrai nel bagno, feci i miei bisogni e ritornai nuovamente nella cella.
Mi sedetti al solito punto guardando la busta intatta.

"In-N-Out, spero ti piaccia il cibo spazzatura." Si stava riferendo alla confezione che mi aveva precedentemente tirato. 

"Vaffanculo." Dissi solamente. Il ragazzo continuò a guardarmi per poi voltarsi e rovistare in un cassetto.
Si avvicinò nuovamente alla cella tirando delle carte dentro di essa.

"Se ti dovessi annoiare sai cosa fare." Rise sotto i baffi guardandomi negli occhi.
Gli feci il dito medio sorridendo falsamente "poi vedremo chi riderà quando uscirò da qui e ti spaccherò il culo." e dopo ciò uscì dalla stanza senza mai guardarsi intorno.

Avvicinai la busta al mio corpo, notando solo adesso che fossi rimasta completamente da sola in quella stanza.

Blake era andato via, proprio come quella donna che non faceva altro che evitarmi.

Sospirai aprendo quella busta, per poi contemplare se mangiare o meno.

CLAIRE'S POV
Tutti i ragazzi mi fecero i complimenti per il mio nuovo taglio, sorridendo a ognuno di loro.

Avevamo ormai parcheggiato e stavamo camminando per entrare nel locale.
Non appena entrammo potemmo notare quante persone fossero presenti.

Il grandissimo ristorante era pieno di persone di ogni età che parlavano tra di loro e bevevano ogni alcool esistente e possibile.

"Ciao ragazzi!" Melanie ci venne incontro con un bellissimo vestito color verde acqua. Il suo corpo snello era ben definito e i suoi tacchi slanciavano ancora di più la sua bellissima figura, proprio come i suoi capelli boccolosi che ricadevano sulle sue spalle.

"Se volete qualcosa da bere il mio amico qui presente potrà servirvi" disse in un sorriso indicando il ragazzo di fianco a lui.

Quest'ultimo prese i nostri ordini per poi incamminarsi verso il bar e accompagnandoci ad un tavolo privato, vedendo già seduti il padre di Ryan e un altro uomo di mezza età.
"Ecco i miei ragazzi preferiti!" Urlò l'uomo che momentaneamente aveva i capelli slegati.

"Questo è George, un mio caro amico." Disse dandogli delle pacche amichevoli sulla spalla.
"Sempre il solito, allora ragazzi come possi aiutarvi?" si interessò l'uomo.

"Avremmo bisogno di nuove armi." Rispose sicuro Zayn.
"E basta?" Quasi rise l'uomo, facendo scappare un sorriso anche al suo amico di fianco.

"Sono dei novellini, non ti chiederanno più di questo." Iniziarono a parlare tra di loro come se non esistessimo.

"Abbiamo bisogno di nuovi mezzi, auto o moto che siano, delle armi, giubbotti anti proiettile e persone che siano disposte ad aiutarci." Elencai vedendo George mantenere il suo sorriso.

"Diretta, mi piace la ragazza. Staresti bene con mio figlio." Mi indicò.
Sentii subito il corpo di Harry irrigidirsi di fianco a me, ma si sciolse subito alle mie parole "non sono interessata, mi dispiace. Allora può aiutarci?" Domandai nuovamente.

Intanto i nostri drink vennero
poggiati sul tavolo.
"Offre la casa." Disse il proprietario al cameriere che non esitò ad annuire e ad andare via.

"Domani mattina tornate qui, il mio caro amico qui presente vi porterà nella mia dimora. Vi darò tutto il necessario e potremo poi liberare la vostra amica." Ci diede indicazioni George, mentre diede un sorso al suo Martini.

"Non abbiamo tutto questo tempo, dobbiamo agire adesso" si innervosì Ryan, picchiando il dito sul tavolo ad ogni parola che pronunciava.

"Ragazzo adesso chiedete troppo, devo preparare il necessario e momentaneamente mi sto rilassando come potete vedere." Sospirò poggiando la schiena sulla sedia.

"A che ore?" Domandò Harry.
"Alle nove sarà tutto pronto, ci organizzeremo domani e poi riusciremo ad attaccare."

Annuimmo tutti rimanendo in silenzio e bevendo i nostri drink.

"Perchè non andate a ballare? Vi meritate un po' di svago." Ryan guardò seriamente suo padre dopo le sue parole.

"Non credo di riuscire a svagarmi sapendo che mia sorella è in pericolo, Joaquin." Il padre si irrigidì nel sentire pronunciare il suo nome.

"Andiamo amico, torniamo a casa. Dobbiamo riposarci" Lo incitò Louis poggiando una mano sulla sua spalla.
Il ragazzo scosse la testa "ma come fate." sussurrò.

"Siamo...abituati." Continuò Louis guardandomi velocemente.
"È meglio andare dobbiamo riposarci. Domani mattina saremo in orario." Disse Harry con tono autoritario.

Ci alzammo dal tavolo, andando verso le nostre auto per poi avviarci all'hotel.

"Come stai?" Chiese Harry mentre si toglieva la maglia. Eravamo arrivati da qualche minuto e ci stavamo preparando per andare a dormire.
"Sono pronta." gli risposi "finalmente, sono pronta."

Non lo guardai negli occhi. Guardai solo il mio riflesso alla finestra, vedendolo avvicinarsi alla mia figura.

Mi abbracciò da dietro e guardò il suo rifles

Holmes ChapelWhere stories live. Discover now