Capitolo 53

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"Controlliamo di avere tutto il necessario." Niall era evidentemente in ansia, mentre io non avevo aperto bocca durante tutto il viaggio.

Rylee era davanti a me e continuava a controllare la mia ferita all fronte.
"Non è grave, ma ti metto una benda per sicurezza." Mi schiarii la voce, aspettando che la mia amica mi medicasse.
Dopo aver fatto il tutto la ringraziai sinceramente, prendendo la mia arma in mano.

"Sei sicura di farcela?" Chiese Liam, mentre mi porgeva le frecce "mai stata più sicura." Gli risposi, aggiustando la telecamera al colletto della maglia ed il Bluetooth all'orecchio.

"Qualcuno mi sente?" Provai quell'oggetto elettronico, tenendolo premuto quando parlavo.
"Sì." La voce roca di Harry mi lasciò sempre mille brividi, sorrisi contenta di sentirlo.

"Stai bene?" Si preoccupò, mormorai una risposta affermativa, seguendo i ragazzi nel bosco ormai buio.
"Tenente gli occhi ben aperti, due guardano le spalle, uno a destra, uno a  sinistra ed altri due davanti." Ordinò Liam.

Mi posizionai davanti assieme a Rylee, mentre ai lati si posizionarono il biondo e Louis e, dietro di noi, Liam e Alex.
Avanzammo sempre molto lentamente, guardandoci intorno e ascoltando qualsiasi rumore emanasse la natura intorno a noi.

Un ululare ci fece fermare di scatto, abbassandoci in ginocchio e rimanendo immobili.
"Non sono qui, ma dobbiamo sbrigarci." Mormorai alzandomi per prima ed avanzando silenziosamente.

Continuammo a camminare, fortunatamente, senza essere interrotti da niente. Arrivammo davanti ad una grande casa di legno, dove solo una finestra dava luce al buio dall'esterno, oltre alla luna.
"Bussiamo?" Alzai gli occhi al cielo al commento di Louis, presi tutta la confidenza che avessi potuto avere, respirando profondamente.

"Jackson Vükery!" Gridai, spaventano tutti i miei compagni.
La porta si aprì immediatamente, rivelando un ragazzo non molto più grande di noi.

"Claire Agent." La sua voce era molto profonda, ma non mi provocò nessun effetto. "Siete arrivati, prego." Sorrise maliziosamente, lasciandoci lo spazio per poter entrare.
Mi guardai attorno, notando che tutto fosse di legno, compresi i numerosi tavoli e sedie, ed il bancone con dietro vari alcolici.

"Venite." Anche se il suo tono era inquietante, decidemmo ci dargli ascolto, rimanendo sempre uniti.
"Non mi piace." Alex libero sfogo ai suoi pensieri, cercando di non farsi sentire.

"Questo è un bar?" Chiesi subito, mentre camminavano verso una meta sconosciuta.
"Fai attenzione." Il mormorio del mio ragazzo, che parlava dal bluetooth, mi fece annuire, anche se non poteva vedermi.

"Che maleducato che sono stato! Gradite qualcosa da bere?" Scossi la testa negativamente, prima di parlare.
"Non ci piace bere, grazie." Mentii, parlando a nome di tutti quanti.

"A me piacciono le ragazze sicure..." Sorrise, dandomi di nuovo le spalle "ma non mi piacciono le bugiarde."

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