Capitolo 16

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"Vuoi spiegarmi?" Harry era stato tutto il tempo a gironzolare in cucina.
"Ti vuoi fermare?" Appoggiai le braccia sul tavolo, che precedentemente reggevano la mia testa.
"No." Strinse la mascella non togliendomi mai gli occhi di dosso, sapevo lo stesse facendo apposta.

Finalmente il campanello suonò, Zayn entrò completamente bagnato e affaticato, come se avesse corso da casa fino a qui.
"Si, sono venuto a piedi." Posò la giacca salutando Harry.
"A piedi?" Mi alzai avvicinandomi ai ragazzi.
"Mi hanno distrutto la macchina." Sospirò tirandosi indietro il ciuffo bagnato.

"Vai a cambiarti, sai dove puoi trovare tutto." Indicò il piano superiore.
"Posso almeno sapere se hai un piano?" Si voltò verso di me il riccio, appena Zayn scomparve dalla mia vista.
"Non esattamente." Mi morsi il labbro inferiore.
Questo gesto attirò completamente la sua attenzione, facendomi arrossire.

"Ci sará mai una volta in cui non arrossirai?" Mi chiese Harry sorridendo.
"Cerca di non evidenziare questo particolare, grazie." Mi voltai poggiando le mie fredde mani sulle guance esageratamente calde.

"Eccomi." La voce di Zayn mi fece voltare e di conseguenza sospirare.
"Hai fatto presto." Dissi. Non ero ancora pronta per dirgli cosa avevo in mente.

"Sputa il rospo." Si sedette il moro, seguito da Harry.
"Ho visto una foto." Zayn alzò il sopracciglio e mi invitò a continuare "c'era l'uomo di poco fa-" cenno interrotta dal riccio "Si chiama Blake."
"C'era Blake e Perrie." Forse ero stata troppo diretta, non ricevendo nessuna risposta.

"P-perrie?" Si alzò respirando affannosamente.
"Zayn..." lui si voltò respirando prosofondamente e massaggiandosi le tempie.

"Lo sapevo cazzo!" Urlò colpendo la sedia, che cadde per terra causando un forte rumore.
"Cosa sapevi." Harry raccolse la sedia avvicinandosi all'amico.
"È stata costretta a sposarlo." Mi guardò "i suoi genitori volevano che fosse un uomo ricco. E l'hanno trovato.." sospirò prendendo il telefono dalla tasca.

"Cosa vuoi fare?" Mi avvicinai guardando il riccio che mi chiedeva, con lo sguardo, di calmare il moro.
"Voglio chiamarla." Digitò un numero, ma Harry fu più veloce e gli tolse il cellulare di mano prima che potesse chiamarla veramente.

"Sei fuori di testa?" Spense il cellulare e lo mise sul tavolo.
"Credi che la sua linea sia come le altre? È sicuramente controllata 24h su 24." Spiegò Harry a Zayn, per provare a farlo ragionare.
"Hai ragione." Guardò il riccio e lo abbracciò. Un abbraccio fraterno, che mi fece capire il forte legame tra i due.

"Adesso come facciamo?" Mi sedetti esausta.
"Abbiamo bisogno di lei. Se abbiamo lei abbiamo un punto in più." Mi appoggiai completamente sul tavolo provando a ragionare.
"Adesso siamo stanchi, non ce la faremo mai ad organizzare un piano." Si avvicinò Harry, togliendo i cartoni della pizza.

Zayn annuì per poi salutarci ed uscire dalla casa facendo cenno ad Harry ti controllare il cellulare.
"Perché non vai a farti una doccia?" Mi consigliò Harry.
"Non ho niente di cambio." In realtà sentivo proprio il bisogno di fare una doccia calda.
"Va a farti una doccia, ti presto qualcosa io." Salimmo le scale e Harry mi porse una maglia e dei pantaloncini.

"Harry." Lo chiamai. Facendolo fermare dal chiudere la porta.
"Sento dolore alla schiena, in fondo." Mi vergognavo a chiederlo, ma il dolore venne tutto d'un colpo e dovevo controllare. Lo specchio era troppo alto e piccolo, perciò non ce l'avrei fatta da sola.
"Vuoi che controlli?" Aprì la porta, aspettando la mia risposta che non tardò ad arrivare.

Lui si avvicinò alzandomi la maglietta e controllando la mia schiena.
"Hai un grosso livido." Alternò lo sguardo da me alla ferita.
E come ogni volta, quando guardavo i suoi occhi, il mondo si fermava. Le cose brutte sparivano e la mente era finalmente libera.
La pelle d'oca non tardò ad arrivare insieme all'arrosire delle guance.

Holmes ChapelTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang