Capitolo 2-Confusione...

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Scesero dalla metropolitana e July si affiancò ad Emma parlandole sotto voce...
-Ma quel sogno di cui mi avevi parlato un mese fa,lo hai fatto ancora?-disse July preoccupata.
-Si proprio stanotte...-disse Emma.
-Perché non mi hai chiamato! Lo sai che ci sono sempre per te!-disse July con gli occhi lucidi.
Reagiva così,perché sapeva che Emma non voleva fare preoccupare la zia,e che non avendo genitori o fratelli si teneva sempre tutto dentro.
-Non ti ho chiamato perché non ti volevo disturbare per un incubo.-disse Emma.
-Invece dovevi,lo sai!-disse July quasi arrabbiata.
-Ok vabene scusa,la prossima volta lo farò.-disse Emma fredda.
-Non fa niente,non volevo farti sentire in colpa...Comunque hai visto o sentito altro?- disse July calma.
-No sempre le solite immagini,con quel grido agghiacciante.-disse Emma quasi triste.
Non poterono finire la conversazione che gli altri li raggiunsero,entrarono nell'aula e presero posto. Dopo 10 minuti di chiacchiere varie,cominciò la lezione di letteratura.
-Finalmente si dorme.-disse Oliver soddisfatto.
Emma si sedette vicino a Victoria per evitare di parlare ancora dell'incubo con July. Lei era assente,sembrava non esserci nemmeno fisicamente.
Le ore passavano velocemente e le lezioni finirono. Andarono alla metropolitana e tutti si addormentarono quasi subito per la stanchezza. In 30 minuti arrivarono a casa.
Emma scese e prese la macchina salutò gli amici e si incamminò verso casa.
Arrivò a casa,aprì la porta e proseguì lungo il corridoio,fino la cucina; lì trovò sua zia con un pranzetto delizioso,seduta a tavola che l'aspettava.
-Ciao tesoro! Tutto bene all'Accademia?-disse la zia contenta.
-Si mamma tutto benissimo.-disse Emma.
Silenzio assordante.
Mamma?! L'aveva davvero chiamata così?
Che cosa le era passato per la testa?
La zia assunse un aria stupefatta. Emma, imbarazzata,abbassò lo sguardo.
Per sciogliere la tensione,la zia,le fece un sorriso.
-Bene...allora ti ho preparato la pasta e il pollo,siediti,mangiamo.-disse la zia.
-Ok va bene.-disse Emma.
Mangiavano,ma lei non mangiò molto,più che altro giocava con il cibo; dopo aver finito si alzò,aiutò la zia a sistemare la casa e salì in camera sua. Si sedette sul letto e cominciò a pensare...perché sentiva così tanta angoscia? Perché ha chiamato sua zia "mamma"?
Forse le mancavano i suoi genitori e voleva spiegazioni.

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