Capitolo 22-La missione di Oliver.

56 7 2
                                    

-Andiamo via di qui e pensiamo a come fare per trovare un neonato.-disse il maresciallo.
Nel frattempo Oliver si trovava nello studio del professore.
-Cosa avete fatto ad Emma nel tempo che si trovava qui?-disse Oliver arrabbiato.
-Adesso lo scoprirai ahah-disse il professore.
-Io non ho paura di te!-urlò Oliver.
-Oh,ma davvero? Ahah. Alzati lurido verme!-disse il professore.
Oliver gli spuntò in faccia, era quello che si meritava quello stronzo pervertito! Lui ricambiò con uno schiaffo ma ad Oliver non gliene importava niente,era soddisfatto dello sputo.
Lo condussero in una stanza nello scantinato,era
buia e fredda,si accese solo una piccola luce che gli illuminava il volto. Gli tolsero la maglietta e lo legarono ad una sedia; gli attaccarono dei fili in testa e sul petto. Questi fili erano attaccati ad un macchinario.
-Pronto brutto stronzo?-disse il professore.
V-A-F-F-A-N-C-U-L-O scandì bene Oliver.
A quella parola il professore lo guardò facendo una risata compiaciuta.
Premette un pulsante,quel macchinario si attivò, rilasciando scariche elettriche addosso ad Oliver. Durarono per 50 secondi,Oliver urlava dal dolore. Le sue urla potevano far rabbrividire qualsiasi essere umano,anche il più insensibile sulla faccia della terra,ma lui no,quel professore era davvero spietato,anzi,lui si divertiva molto.
Spense il macchinario,Oliver respirava affannosamente,quei suoi bellissimi pettorali e addominali risaltavano di più con quelle goccioline di sudore che scendevano lentamente.
-Adesso hai paura?-disse il professore.
-Mai!-disse il Oliver.
-Va bene continuate voi finché non perde i sensi. Io ho da fare,devo andare da qualche ragazza,qui nel centro a svuotarmi le palle.-disse con un sorriso fiero,fumando una sigaretta.
-Sei solo un lurido maiale!-disse Oliver.
Lui sorrise e fece cenno ai due uomini di accendere il macchinario.
Stavolta le scosse durarono per 1 minuto; Oliver si faceva forza pensando ad Emma,la sua missione era trovare la chiave e correre da lei.
Gli uomini ridevano della sua sofferenza,quando ad un certo punto uno gli si avvicinò alla faccia,troppo,tanto che Oliver gli diede una testata così forte da farlo svenire,l'altro codardo impaurito scappò,Oliver saltellando con la sedia riuscì ad arrivare vicino un tubo rotto con cui si slegò le mani e poi le gambe. Finalmente era libero.
Non voleva andare dal professore,voleva trovare la chiave di Emma. Così prese a camminare,uscì dallo scantinato e vide guardie ovunque. Senza farsi vedere,avanzava lentamente,doveva trovare lo studio del professore. Probabilmente la chiave era lì.
Le guardie non lo videro e lui salì al secondo piano. Vide una mappa di evacuazione dove c'era scritto ogni corridoio e stanza. L'ufficio del professore era lì proprio al secondo piano...

Un Ricordo Sbiadito.जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें