Capitolo 18-Viva o morta?

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Gli uomini cominciarono a sparare senza sosta,July li evitava.
Stavano per arrivare all'ospedale,July accelerò e cambiò strada. Li seminarono.
Arrivarono in ospedale e scesero. Oliver portò subito Emma dentro e quando lo videro 3 dottori corsero in contro a lui,presero Emma e la misero su una barella. Un dottore la visitò.
-Defibrillatore immediatamente!-disse il dottore.
-O mio Dio-disse Oliver piangendo.
Cominciarono a rianimarla ma Emma non dava segni di vita.
I dottori persero le speranze e smisero di rianimarla.
-Decesso?-disse un dottore.
-21.45-disse l'altro.
Victoria e July si abbracciarono piangendo.
Oliver si avvicinò a lei,distrutto e scoppiò a piangere.
-Emma! Emma! Ritorna da me,ti prego. Non lasciarmi. La mia vita non ha senso se tu non ci sei. Ti amo,Emma.-disse Oliver.
I 3 dottori guardavano dispiaciuti.
Emma ad un tratto fece un lungo respiro. Era viva! Il suo cuore cominciò a battere di nuovo!
-In sala operatoria,presto!-disse un dottore.
Oliver restò lì,a piangere. Era viva.
Dovevano operarla d'urgenza,aveva il bacino lacerato.
Oliver si mise dietro la porta della sala operatoria e così anche le amiche. Chiamarono la zia per dirgli dov'erano,così lei li poté raggiungere. Una volta arrivata lì Oliver le spiegò l'accaduto e lei cominciò a piangere,così Oliver l'abbracciò e lei ricambiò.
-Dobbiamo denunciarli!-disse la zia.
-Si lo faremo,ma adesso il mio posto è qui-disse Oliver.
La zia annuì.
Dopo 5 ore di attesa,finalmente uscì il chirurgo. Oliver si fiondò verso di lui e così anche la zia. Le amiche guardavano ed ascoltavano da sedute.
-Ehi,scusi. Com'è andato l'intervento?-disse Oliver.
-Bene,la ragazza è forte.-disse il chirurgo.
A quelle parole Oliver sorrise. Lo sapeva,Emma è forte.
Si sedette ed aspettò che Emma uscisse. Se non si svegliava non l'avrebbero portata in stanza.
Passarono altre 5 ore,era mattina ormai.
Uscì un medico di corsa e se ne andò.
Poi finalmente uscì Emma,era nella barella con le flebo,pallida,i capelli scompigliati. Ma Oliver la guardava sempre nello stesso modo,come se non avesse visto niente di più bello. Si precipitarono tutti verso di lei.
-Non toccatela!-disse un medico urlando.
Si fermarono tutti.
-Perché?-disse Oliver.
-Dorme ancora.-disse il medico.
Oliver restò di stucco,immobile. Perché dormiva ancora?
-Ora se volete scusarci,dobbiamo portarla in camera.-disse il medico.
Portarono Emma in camera e loro gli andarono dietro.
-Prima di vedere Emma da più vicino,voglio sapere chi si prende cura di lei.-disse il medico.
-Io,i suoi genitori sono morti quando era molto piccola,è cresciuta con me.-disse la zia.
-Bene,voglio parlarle.-disse il medico.
La zia annuì spaventata.
-Venga con me-disse il medico indicandogli il suo studio.
La zia lo seguì.
-Un attimo. Io sono il suo ragazzo,ho diritto di sapere.-disse Oliver quasi arrabbiato.
-Mi dispiace,prima la famiglia.-disse il medico.
Oliver strinse i pugni dalla rabbia,ma non poteva fare niente.
-Allora signora,si sieda.-disse il medico.
La zia si sedette.
-Sua nipote ha affrontato perfettamente l'intervento-disse il medico.
-Eh allora,cosa c'è che non va?-disse la zia.
-Sua nipote è in coma. Non sappiamo quando si sveglierà. La sottoporremo sempre a visite e cure per vedere come va.-disse il medico.
La zia pianse e gettò un grido. Come lo avrebbe detto ad Oliver?





Un Ricordo Sbiadito.Where stories live. Discover now