CAPITOLO 3: I Leghisti Di Bergamo Alta

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Supero l'angolo di Via D'Annunzio, facendo una curva terribilmente avventata.

Mi sembra di essere un Valentino Rossi ubriaco che affronta una chicane strettissima, con le ginocchia a due millimetri dall'asfalto.

O un Leonardo Pieraccioni ne 'Il Ciclone', prima di schiantarsi contro il muro e dire addio al suo motorino distrutto, dinnanzi alle ballerine di flamenco e al ramato arrapato di Massimo Ceccherini.

«Corri, corri... volaaaa!» prego che pure alla Vespa 50 Special venga un po' di pepe al culo. Il mio, ne sono certa, verrà preso a calci da Libera.

Con mia enorme sofferenza, però, fin dall'inizio della mia fuga rocambolesca, mi sono subito resa conto che Stefano Baroni aveva dannatamente ragione: gran parte delle strade sono state chiuse, mi sento in trappola.

E, soprattutto, la mia ansia furibonda non è dovuta solamente al ritardo clamoroso della mia missione sempre più impossibile.
Tom Cruise, aiutami tu.

"Porca pupazza, è pieno di sbirri!"

Già.
Ad ogni incrocio, manco fossero prostitute con la coscia in vista, ci sono camionette di poliziotti, vigili urbani, pure alcuni soldati in tuta mimetica.

"Gli alieni ci stanno per attaccare?! I rettiliani sono usciti allo scoperto? I robot di Skynet hanno uscito i Terminator?!? O, ancor peggio, stanno per fare una retata alla Tana dei Cani?!?" mi chiedo, mandando al massimo il motore rumorosissimo dello scooter.

«Oddio, se mi beccano mi fanno l'alcol test! Se soffio nel palloncino esplode che manco la bomba di Hiroshima!» ormai parlo da sola, con il vento a tutta velocità che mi gonfia le guance come uno scoiattolo cicciottello.

Ho dovuto prendere una scorciatoia fra i campi agricoli per raggiungere il viale a mare; e, sì... ho distrutto il terreno di Gianni l'Ortolano, demolendo che manco una mietitrice posseduta tutte le melanzane che ho tentato inutilmente di dribblare come un cane durante un concorso dell'agility dog.

E, fortunatamente, una volta superata l'ultima curva, mi ritrovo sul lungomare, dopo aver fatto manovre troppo scorrette pure per GTA.

«Sono una coglionazza! Una cazzona avariata!» continuo a maledirmi, senza il coraggio di guardare l'orologio dello smartphone.

Ma ci sono, sono sul viale principale; riesco a sentire il rumore delle onde oltre gli stabilimenti balneari, che si rincorrono come cavallucci marini alla mia destra.

Alzo la testa, i miei occhietti diventano due fessure voyeristiche nella notte: intravedo altre transenne in lontananza, con oscure presenze in movimento... proprio all'altezza del Bagno Sociale.

«Noooooo!» mi lamento, consapevole che la situazione si complica ulteriormente.

A dire il vero, quelle recinzioni mi sembrano le sbarre della mia futura cella al carcere di Poggioreale, illuminate dalla luce psichedelica dell'Imperia Luxury Resort.

Sì, sembra il cancello d'ingresso del mio destino in galera: perché, se qualche maresciallo decidesse di fermarmi per un controllo, so benissimo di poter dire addio alla patente.

E alla mia vita: mia sorella mi trita come la noce moscata.

"Cosa faccio?!? Sono una ubriacona del menga! Pensa, Selvaggina, pensa!"

D'istinto, decido di spegnere i fanali della Vespa e freno di colpo.

C'è mancato poco che non andassi a sbattere contro il pilone di cemento del lungomare; e sarebbe una fine molto meno dolorosa dell'ira di Volpe Big Sister.

COLPO DI STATO Where stories live. Discover now