CAPITOLO 12: La Pazza Gioia

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«Ma al posto della Tana dei Cani... c'è uno zoo?» domando, traumatizzata dalla folla abnorme.

«Uno zoo, Selvaggia? Per caso hai voglia di vedere un bel lupo extracomunitario dentro una gabbia sadomaso?»

«Ehm...» mi mordo il labbro.

Tiro un'occhiataccia a Mirko, con l'intenzione di fulminarlo senza pietà.
E penso che più tento di non farmi coinvolgere dalla sua immagine celestiale, più il suo viso dell'est, perfetto e meraviglioso, mi perseguita dolcemente.

"Ma come faccio a scacciarlo dalla mia mente?! Come faccio, porca trota?!" mi dispero, mentre cerco di distogliere ogni pensiero da quegli occhi di ghiaccio che mi fanno smettere di respirare.

Devo riprendere il controllo, non voglio passare per una volpina sedotta e abbandonata come una Loredana Lecciso qualsiasi.

«Bartolini, per tua informazione, io ho ben altre faccende da sbrigare!» sfodero il tono spocchioso della Grenger. «Domani c'è il G8 e stasera sono qui in veste di vittima dell'imperialismo capitalistico de...»

«Sono più credibile io a letto con una donna!» mi zittisce lui, tirandomi un pizzicotto sulla guancia.

Spalanco le palpebre, provo a sviare l'argomento. «Ma con me hai dormito, Mirko!» puntualizzo.

«Ho detto 'donna', Volpina! Non 'pazza fuori di testa che sputa sulle mani' o che fa i rutti con cinque tonalità diverse che manco gli acuti della Callas!» sorride. «E non fare la finta tonta con me, che stai monitorando il telefono come il sottoscritto di fronte alla porta quando so che arriverà il corriere di Amazon! E non solo perché è un figo coi fiocchi e col pacco abnorme!»

Stiamo percorrendo il parcheggio del locale, clamorosamente strapieno di auto e invaso da una bolgia disumana. Abbiamo addirittura dovuto accostare la macchina all'esterno del cancello, nel viale deserto e scarsamente illuminato, accanto ad un pilone di cemento semidistrutto, in mezzo a sterminati campi concimati: ovviamente, ho pure pestato la cacca di mucca, visto che Buddah mi vuole molto male. Lui, Allah e tutti i Santi e beati e del cattolicesimo.

"E la merda dovrebbe portare fortuna! Se vincessi alla lotteria, potrei scambiare il biglietto vincente con un Lines Seta Ultra e ammazzare per dissanguamento milioni di euro!"

«Sel, muoviti! Il meeting è già iniziato!» Noemi mi trascina verso l'entrata, per poco non mi sfracello per terra.

No... non ho mai visto così tanto caos alla Tana.
E dire che ho messo piede in questo posto nelle seratone-devasto migliori di sempre: dal gay pride all'ultimo rione del carnevale, dalla festa della donna al Capodanno del 2014, quando vomitai in testa a Francone Er Birillo, ex storico della mia migliore amica, rischiando di rimetterci le penne da gallina ubriaca che mi ritrovo.

Alzo gli occhi al cielo, fisso la luna piena che risplende nel cielo scuro, nerissimo come il mio umore.
Perché lui, lui non c'è... e, mai come stasera, avrei bisogno di averlo al mio fianco.

"Fai finta di niente, Sel, non pensare a Sergej, porca pupazza! Ragion di Stato! Chiaro?! Ragion di Stato, cretina patentata!" mi focalizzo sulle lacrime di Libera e sulla Laguna.

Mi guardo attorno, totalmente spaesata dal chiasso tremendo. Noemi, al mio fianco, mi prende a braccetto; ci facciamo spazio, tra il casino e i fumi di marijuana, con i gomiti alti e la spocchia di un paguro incazzato.

Soltanto quando superiamo il varco della Tana, mi rendo realmente conto di ciò che mi spetta.
E, forse, il titolare ha messo pure il metal detector, perché avverto un suono strano, una specie di trillo che mi fa sussultare... e, come una scema, stupidamente, penso ad un messaggio di Sergej.

COLPO DI STATO Where stories live. Discover now