CAPITOLO 28: La Coppia Più Bella Del Mondo

8.7K 578 168
                                    

"Puttana maiala, ma mi ha investito un treno?..."

Apro un occhio lentamente, come se avessi dormito per una settimana intera; vorrei sgranchirmi la schiena, ma sento le braccia pesanti, doloranti, come due macigni attaccate alle spalle. E la vista è annebbiata, mi pare di vedere solo bianco.

Ma non sono le condizioni fisiche avverse a tormentare il mio risveglio: è la mente stravolta, più che altro, a rendermi un tantino confusa.

Perché mi sento di fuori come i balconi, manco nelle sbornie più devastanti del mio disagio esistenziale.

"Ma che cacchio è successo?... Alla Tana dei Cani hanno regalato tequila gratis? Ho preso una botta da villeggiatura nel club degli alcolisti anonimi?"

Sono distesa, ogni muscolo pare trafitto dai crampi: eppure non ho mai fatto jogging, né pilates, evito pure le scale quando posso.

"No, non posso essere andata in palestra, se ci entro mi scomunicano che manco al battesimo del figlio di Young Signorino..."

Avverto la mia chioma leggermente umida, pungenti ma piacevoli bruciori strusciano dai piedi al collo.
E quella sensazione di dolce confusione, come se fossi stata drogata di bellezza.

"Azz..."

Solo ora mi accorgo di essere nuda: sotto queste candide coperte color avorio, sono più nature di nonna Frida quando fa la danza della pioggia con la patonza all'aria.

Addosso ho solo la collana dei miei genitori e un odore splendido, forte e dolce allo tempo: sento di avere tutto ciò di cui ho bisogno.

Vorrei continuare a dormire, vorrei non alzarmi mai. Per questo decido di lasciarmi cullare ancora un po' dal tepore di quelle che sembrano morbidissime e pregiate lenzuola, senza l'energia necessaria per fare qualsiasi azione diversa dal respirare profondamente.

Ma, nonostante questa strana stanchezza, questo particolare calore che mi massaggia la pelle, questa incredibile sensazione dolorante...

"Eppure... per tutte le orche assassine, non mi sono mai sentita così bene..."

Già: credo di essere stata sbranata da un branco di ghepardi zombie ma, inaspettatamente, mi sento da Dio.

Sospiro, a fatica sollevo la palpebra sinistra, mentre un ciuffo ribelle dei miei capelli rossi si muove, accarezzando la mia fronte fresca.

E mentre cerco di capire, di svegliare il mio unico neurone rimasto, di aggrapparmi alla razionalità di un giorno appena sbocciato... senza preavviso, sorrido.

Perché ora me ne rendo conto.

Ora sono sveglia.

E la realtà non è mai stata così vicina ad un sogno.

Perché, e solo ora me ne rendo conto, capisco.

Ricordo.

Ci sono.

E c'è anche lui.

"Sono stata trafitta da uno splendido colpo di fulmine..." penso, senza smettere di sorridere.

Soltanto l'aria rassicurante che penetra dalla finestra socchiusa mi regala una strana sensazione di tepore... lei, lei e...

«... il suo profumo di neve fresca...» sussurro tra me e me, rompendo il silenzio della sua stanza.

Mi ritrovo a fissare un soffitto bianco, con un grande lampadario lussuoso al centro.
Il sole filtra dalle vetrate circondate da tende di lino, mi pare già alto nel cielo. E, così mi sembra, pure il Mar Nero, oltre la villa, ha deciso di risvegliarsi tranquillo dopo la tempesta della scorsa notte.

COLPO DI STATO Where stories live. Discover now