12 | Ora sì

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Il passaggio del testimone era avvenuto. Mancava solo una settimana al termine delle lezioni scolastiche ed io ero diventata ufficialmente il nuovo Boss. The Princess mi chiamavano, la leccapiedi del grande Toni che era riuscita a prendere poi anche il suo posto. Non mi importava quello che la gente pensava di me e mai mi sarebbe importato. C'era solo una persona di cui anelavo l'approvazione. Avevo deciso di raccontare ogni cosa riguardo Chris a Toni. Glielo dovevo, a Toni dovevo solo ed unicamente la verità. Dopo aver ascoltato tutto ciò che riguardava me e Chris, Toni fece una cosa che mi lascio senza parole. Mi sorrise. Era un sorriso diverso da quelli che mi aveva sempre fatto nelle circostanze di lavoro, era più intenso, come se coinvolgesse tutta la sua faccia, non solo la bocca, ma anche gli occhi e la sua mente.
«Sono felice per te, ma devi stare attenta in ogni caso, non sei più una donna qualsiasi ora.» Toni rimase irremovibile su quel fatto e, pensandoci a mente fredda, non aveva poi tutti i torti. Io potevo fare tutto ciò che volevo, ma dovevo stare comunque attenta e non fidarmi mai ciecamente e totalmente di Chris, ma questo lo sapevo molto bene anche io. Mai fidarsi ciecamente di qualcuno, per natura l'essere umano è portato a mentire e Christopher di certo non ne era esente, come la sottoscritta del resto.

Ormai io e Chris ci stavamo frequentando da quattro mesi e le cose tra noi sembravano andare abbastanza bene. Ci dicevamo sempre tutto, partecipavamo alle corse clandestine insieme, facendo fare a Chuck il doppio dei soldi, ma non lo avevo ancora portato dal mio cinese di fiducia a mostrargli le mie bambine, quello era un passo estremamente importante. Sopratutto quella sera andava tutto perfettamente. Mi ero fermata a dormire da lui, nel suo lussuoso attico in pieno centro città, decisamente troppo alla Christian Grey per i miei gusti, pieno zeppo di telecamere e guardie della sicurezza. Avevamo cenato sul divano e guardato un film come ogni coppia della nostra età, poi era successo quello che doveva succedere da tempo. Ci eravamo spinti solo una volta oltre i baci, anche se eravamo stati interrotti proprio sul più bello da uno dei suoi uomini. Era successo circa una settimana prima e non eravamo riusciti nemmeno ad iniziare i preliminari. Quella sera però era stato diverso. Quella sera avevamo avuto tutto il tempo necessario per amarci e unirci in ogni modo umanamente possibile. Non ero davvero sicura di amarlo, ma provavo sicuramente qualcosa di forte per lui. Qualcosa che da tempo non sentivo per un ragazzo.

Dopo l'ennesimo round di sesso sfrenato che mi aveva privata di ogni energia, mi ero addormentata sfinita e mi ero risvegliata qualche ora dopo, perché sentivo freddo. Svegliandomi notai che ero sola a letto, lui non era più accanto a me. Strano. Alzai lo sguardo e notai che la finestra della terrazza della camera da letto di Chris era aperta. Scesi dal letto, rimettendomi il reggiseno e gli slip, poi uscì anche io sul balcone. E lui era lì, fermo immobile ad osservare il panorama frenetico della New York che non dorme mai. La città era splendida alle prime luci dell'alba, era ovvio però che lui stesse pensando a mille altre cose. Si vedeva lontano un miglio che era perso in altri pensieri e il panorama non era di certo una sua priorità in quel momento. Ormai avevo imparato a conoscerlo bene, forse dopotutto conoscevo meglio lui che me stessa, il che mi spaventava enormemente, ma finsi di non darci peso. Ero così brava a fingere e a nascondere i miei sentimenti che ormai veniva naturale farlo anche quando non avrei dovuto.

Mi avvicinai lentamente a lui, senza fare rumore, gli posai le mani sul collo tatuato, iniziando ad accarezzarlo lentamente, scendendo poi sulle spalle e arrivando fino ai fianchi, per poi stringerlo in un abbraccio. Petto contro schiena. Avevo un disperato bisogno di sentirlo vicino a me. Nonostante fingessi di essere forte e insensibile, mi ero affezionata parecchio a lui, non solo come ragazzo, ma anche come persona con cui passare il mio tempo libero. Tutto di lui mi piaceva o meglio quasi tutto. Alcune cose le avrei cambiate, ma dopotutto era più sexy tenerlo con i suoi difetti migliori. Amare significa anche questo, no? Accettare soprattutto i difetti di qualcuno e conviverci.

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