Capitolo 2.

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L'anno senza Changbin passò in un susseguirsi di giorni e notti. Tutto sembrava estremamente noioso senza lui intorno. Felix si era avvicinato ad uno dei suoi compagni di geografia, ma Jisung non avrebbe mai potuto prendere il posto di Changbin.

C'erano volte in cui Felix diceva accidentalmente il suo nome prima di fermarsi o tirava fuori vecchie battute loro con Jisung, per poi chiedersi perché il ragazzo non ridesse, prima che la consapevolezza lo colpisse duramente.

«Non l'hai ancora dimenticato, vero? Tra poco ci diplomiamo e tu stai ancora rimuginando su quel ragazzo?» gli chiese una volta Jisung, mentre erano in classe.

Le sue parole lo punsero, ma Felix restò in silenzio. Non sapeva come spiegare il legame che sentiva con Changbin. Mentre prendeva appunti di ciò che l'insegnante stava dicendo, l'inchiostro della penna cominciò a sbiadire sempre di più fino a terminare.

Ironico. Si sentiva esattamente come quella penna - vuoto e inutile, senza Changbin.

Quella notte, Felix si coricò a letto con il cuore appesantito. Sbloccò il telefono, scorrendo e ignorando tutti i messaggi di conoscenti che aveva accumulato nei mesi. Alla fine trovò quello che stava cercando e le sue dita si fermarono su un nome in particolare.

chang(trash)bin🐣❤

Felix non era mai riuscito a cancellare il numero di Changbin né tantomeno i loro messaggi. Con il fatto che Changbin si era trasferito e si era rifiutato di dargli il suo nuovo numero, sebbene Felix gli avesse promesso numerose volte che non lo avrebbe usato per contattarlo (Changbin sapeva che invece lo avrebbe fatto), cancellare il vecchio numero sarebbe stato troppo doloroso. Avrebbe significato perdere l'ultimo legame con Changbin che gli era rimasto.

Sentì la necessità di rileggere tutti i loro messaggi, dal primo "Hey! Sono Felix, ho avuto il tuo numero da Chan hyung e mi chiedevo se potessi darmi ripetizioni di biologia?" (era ovviamente una scusa per parlare e avvicinarsi al più grande), fino all'ultimo "Mi manchi così tanto, non ne hai idea". Nonostante sapesse che non li avrebbe letti, Felix aveva continuato a mandare messaggi al vecchio numero di Changbin per tutto il primo mese dopo la sua partenza.

Sospirò e bloccò il telefono, per poi appoggiare la testa sul cuscino e chiudere gli occhi. Capitava spesso che pensasse al suo ex fidanzato e si ritrovasse poi esageratamente giù di morale.

Ma almeno non era messo tanto male quanto all'inizio, quando si chiudeva nella sua camera e si rifiutava di mangiare. Quelle poche volte che andava a scuola, ignorava tutti. Tutte le sue playlists erano state invase da canzoni lente o tristi o che parlavano di un cuore spezzato.

Negli ultimi tempi, una piccola parte di Felix aveva imparato ad andare avanti e ad essere più felice. Ma solo una piccolissima parte. Il merito era tutto di Jisung, che si era preso la briga di parlargli e aspettare pazientemente che fosse pronto ad aprirsi, che aveva eliminato una ad una tutte le canzoni tristi e le aveva sostituite con alcune più movimentate, e che, più semplicemente, era stato una buona spalla a cui appoggiarsi.

Jisung aveva aiutato Felix a superare quell'insormontabile muro di strazio e depressione, regalandogli trampolini e portandolo, pian piano, ad accettare la realtà.

Felix non sarebbe mai riuscito a ringraziare Jisung abbastanza per essere un amico così sincero e meraviglioso, ma sapeva anche che Jisung non avrebbe mai potuto aiutarlo fino in fondo. Ce l'avrebbe dovuta fare da solo. Sarebbe stato difficile e sarebbe sicuramente servito molto tempo.

Quel sabato, Jisung invitò Felix a studiare in biblioteca insieme ad un suo amico.

«Saremo solo io, te e Seungmin. Gli esami cominciano lunedì e dobbiamo studiare come matti questo weekend. Seungmin va benissimo in storia, ci può aiutare. E comunque è uno a posto, non ti devi preoccupare.»

Con grande sorpresa di Jisung, Felix accettò. Quell'incontro di studio fu il primo di una lunga serie e quando il giorno del diploma giunse, i tre erano ormai diventati ottimi amici.

***

«Non ci credo che siamo liberi! Niente più scuola, niente più studio, niente più compiti!» quasi urlò Seungmin, per superare il rumore.

Erano tutti in estasi. Il bar era pieno di studenti appena diplomati che chiacchieravano eccitati. Lo stress per gli esami finali era finalmente scomparso e tutti stavano trascorrendo del tempo in allegra compagnia degli amici.

Felix, Jisung e Seungmin erano seduti ad un tavolino rotondo vicino alla finestra, a godersi il cibo e la loro libertà.

Felix stava molto meglio, ora. Senza i crolli nervosi dovuti agli esami, che alleggerivano la sua ansia e innescavano pensieri deprimenti sul suo ex, Felix credeva di essere sempre più pronto ad andare avanti.

Il diploma è un grande passo verso la fine di un anno ma l'inizio di una nuova vita. Nuovo anno è sinonimo di nuovi inizi. Basta rimuginare sul passato e sentirsi così avvilito. Felix era certo che il prossimo anno sarebbe stato il suo anno.

All'improvviso una voce femminile lo distolse dai suoi pensieri.

«Hei, scusa. Posso portare via?»

Alzò lo sguardo e vide una ragazza dai capelli neri sorridergli, indicando il piatto vuoto di fronte a lui. I capelli, legati in una coda alta, non nascondevano i lineamenti del suo viso e sulla targhetta del nome c'era scritto "Jung Eun".

Non era particolarmente bella, una di quelle che attirano l'attenzione e che ha sempre gli occhi di tutti i ragazzi addosso. Ma aveva un fascino tutto suo e un suo sorriso riusciva ad illuminare l'intera stanza e far sorridere anche gli altri.

Inconsciamente Felix sorrise a sua volta e annuì. «Sì, grazie!»

Jungeun sorrise leggermente, il sorriso ancora incollato sulle labbra, mentre prendeva il piatto e gli voltava le spalle.

Felix non poté fare a meno di osservarla, ma allontanò velocemente lo sguardo quando sentì Jisung schiarirsi la voce.

«Interessante...» Jisung sorrise e Felix arrossì e cominciò a balbettare.

«N-n-no, smettila. Non è...non è quello che pensi» insistette, cercando di difendersi. Jisung e Seungmin, però, erano già scoppiati a ridere, ammiccandosi consapevoli a vicenda.

Mentre parlavano senza sosta dei piani per quell'estate, Felix non riuscì a smettere di pensare al suo sorriso.

The Marriage Pact || Changlix [TRADUZIONE]Where stories live. Discover now