Capitolo 30.

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Fiori neri? C'erano.

Vestito nero? C'era.

Bara nera? C'era.

A Felix non erano mai piaciuti i funerali. Non sapeva mai come comportarsi. Ci si scambiava condoglianze e veloci saluti, e poi? Silenzi imbarazzanti, senza sapere cosa dire perché anche i discorsi più semplici sarebbero risultati fuori luogo.

Gli invitati arrivavano e se ne andavano, tutti gli dicevano di essere estremamente dispiaciuti e Felix si era ormai stancato di quella parola. Stava prendendo in considerazione l'idea di fuggire dal funerale di Changbin. Se fosse stato lì, probabilmente anche Changbin lo avrebbe assecondato.

«Ti prego fallo» gli avrebbe detto. «È tutto così deprimente, ci sono persone che a malapena conoscevo a guardarmi con compassione intorno alla bara...eugh, spero che mi abbiano sistemato decentemente i capelli, almeno.»

Felix sorrise dolcemente e chiuse gli occhi, immaginando Changbin in piedi davanti a lui a parlargli. «Apprezzo davvero che tu abbia cercato di fare tutto nero per me, ma ti immagini se il mio colore preferito fosse stato il rosa? Quello sì che avrebbe reso le cose divertenti.»

Fortunatamente, la voce di Hyunjin lo riportò alla realtà prima che potesse impazzire del tutto.

«Ahem.» Hyunjin si schiarì la voce. Uno stridio lasciò il microfono e tutti fecero una smorfia. «Oh, scusate.» Si grattò il retro del collo, visibilmente nervoso.

Hyunjin era in piedi su un piccolo palchetto di legno, dove i famigliari e gli amici di Changbin avrebbero tenuto i loro discorsi.

«Seo Changbin era il mio migliore amico...» Hyunjin cominciò a parlare e Felix si allontanò con la mente. Non aveva bisogno di sentire cose che già sapeva.

Si guardò intorno, in quel giardino dove si erano riuniti tutti. Il tempo era praticamente perfetto, le foglie dorate cadevano dagli alberi e soffiava un leggero venticello. Il gruppo di persone in lutto e vestite di nero, però, rovinava quella scena pittoresca. L'intera scena, in realtà, era di per sé una giustapposizione.

Sapeva che non era consuetudine celebrare un funerale in un giardino, ma voleva dare a Changbin quello che non aveva potuto avere per il matrimonio dei suoi sogni.

«– Felix.» Alzò di scatto la testa, non appena sentì il suo nome essere pronunciato. Tutti lo stavano guardando impazienti e Felix si prese mentalmente a pugni per non aver prestato attenzione.

«Uhm, puoi venire e fare il tuo elogio» disse Hyunjin. Felix spalancò gli occhi e annuì, affrettandosi verso il piccolo podio.

Osservò i volti cupi davanti a sé, poi deglutì e cominciò a parlare, con voce tremante. «Salve, sono Lee Felix, il...fidanzato di Changbin.»

Ci furono sussulti di sorpresa e bisbigli da parte dei parenti di Changbin che non sapevano del suo orientamento sessuale, ma Felix li ignorò. L'omofobia era completamente insignificante in un momento come quello.

«Non ho mai fatto un elogio funebre prima d'ora, quindi scusate se sbaglierò qualcosa. Volevo solo dire che Changbin è il ragazzo più coraggioso che io abbia mai conosciuto. E si preoccupava per gli altri più di quanto facesse per se stesso. Pensava che mi avrebbe salvato da anni di tristezza, nascondendomi la sua malattia e tenendosi dentro la sua tristezza. Sinceramente non so cosa gli passasse per la testa per credere una cosa del genere, ma questo mi ha permesso di capire che mi amava e mi voleva proteggere.»

Cominciava a sentire le lacrime pungere agli angoli degli occhi e si morse un labbro per impedirsi di scoppiare a piangere davanti a tutti.

«Ci eravamo promessi che a ventisette anni ci saremmo sposati e mi dispiace così tanto di non aver potuto mantenere la promessa. Il filo rosso del destino che ci teneva legato si è ingarbugliato numerose volte, ma nonostante tutto non abbia mai dovuto tagliarlo.» Felix spostò lo sguardo sulla bara dietro di sé.

The Marriage Pact || Changlix [TRADUZIONE]Where stories live. Discover now