Capitolo 5.

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Quando l'aereo atterrò, Changbin stava già male. Le turbolenze erano state così tante che aveva praticamente dovuto passare l'intero viaggio attaccato al braccio di Hyunjin. Quindi, all'atterraggio, si era dovuto trattenere dall'abbracciare la terra.

«Hai bisogno delle medicine? Sembri stare davvero male» chiese Hyunjin, preoccupato per il pallore di Changbin.

Scosse la testa e lo rassicurò di stare bene, che era soltanto colpa dell'eccessivo movimento dell'aereo, ma per sicurezza Hyunjin rimase attaccato al suo braccio.

«Okay, muoviamoci ad andare in hotel così puoi riposarti.» Hyunjin prese a camminare a passo veloce, facendo da supporto all'amico.

«Ma che stai facendo? Non sono handicappato, va tutto bene. Smettila di preoccuparti» insistette Changbin, togliendoselo di dosso.

Hyunjin scosse lentamente la testa. A Changbin non era mai piaciuto mostrarsi debole, anche quando non si sentiva poi così forte. Doveva sempre fare il duro. Hyunjin voleva soltanto aiutarlo, ma era difficile aiutare qualcuno che non voleva essere aiutato.

Anche se Hyunjin insistette per restare in camera, Changbin voleva uscire e girare la città.

«Avanti, abbiamo solo pochi giorni! E vivi un po'!» esclamò Changbin, spingendo Hyunjin giù dal letto e verso la porta. Alla fine si arrese ed uscirono.

Hyunjin sorrise, vedendo Changbin scattare foto ed emozionarsi di fronte a qualcosa di interessante. Era felice che si stesse divertendo. In Giappone, Changbin era sempre molto silenzioso e sorrideva raramente. Una volta Hyunjin aveva visto un alto ragazzo biondo e sorridente sul blocco schermo del suo cellulare. Era ancora lì, ma Changbin non gli aveva mai detto nulla a riguardo. Immaginava che fossero stati insieme, prima che Changbin partisse per il Giappone, ma non aveva mai chiesto niente, perché rispettava la sua privacy.

«Hey, possiamo andare al centro commerciale ora?» chiese Changbin, guardando il più alto, speranzoso.

Hyunjin annuì. Non riusciva mai a resistere alle suppliche dell'altro. Voleva rendere Changbin il più felice possibile.

Tutto attirava l'attenzione di Changbin. Era una scena divertente, in realtà. Un ragazzo piuttosto basso che girava negozi diversi trascinando ai suoi piedi un ragazzo più alto, evidentemente annoiato. A primo impatto, Hyunjin sarebbe potuto sembrare un fidanzato stanco, costretto ad accompagnare la fidanzata a fare shopping.

Quando si trattava di viaggiare, lui e Changbin avevano interessi diversi. Hyunjin preferiva le gite tranquille, Changbin quelle ricche di avventure.

Changbin stava osservando uno scaffale di felpe, quando sentì qualcuno pronunciare il suo nome.

«Che c'è, Hyun-» Si voltò, ma smise di parlare quando vide qualcuno che credeva non avrebbe mai più rivisto.

«F-Felix?»

Hyunjin osservò il ragazzo che Changbin aveva chiamato Felix. Sembrava essere quello del blocco schermo del suo cellulare. Che ci faceva lì?

A Changbin sembrava che il tempo si fosse fermato. Riusciva soltanto a fissare il ragazzo australiano, fermo a pochi metri da lui.

Non riusciva a credere che stesse incontrando la persona che più aveva amato e che aveva lasciato quando si era trasferito. I ricordi riaffiorarono come un fiume in piena, momenti che aveva provato a dimenticare, sentimenti che aveva cercato di soffocare.

Changbin si sentiva svenire. Era la sua mente a fargli scherzi? Quante erano le possibilità che avevano di trovarsi in un paese straniero, nello stesso posto e nello stesso preciso momento?

Fortunatamente, Hyunjin riuscì ad afferrarlo prima che cadesse a terra.

***

Felix era ancora scioccato. Perché il destino doveva essere così crudele da fargli incontrare il suo ex durante un viaggio che avrebbe dovuto allontanare tutti i pensieri su di lui? E, soprattutto, chi era quel ragazzo che stava abbracciando Changbin?

«Sta bene?» chiese Jisung all'amico di Changbin, che avevano scoperto chiamarsi Hyunjin.

Annuì, assicurando loro che stesse bene. Aveva soltanto bisogno di riposarsi, visto il grande shock.

«Uh, tu stai bene?» chiese Seungmin nervosamente, picchiettando con le dita sull'avambraccio di Felix.

«Chi pensa di essere quello, per poter stringere Changbin così. Pensi che stiano insieme? Perché sono in vacanza insieme e da soli?» borbottò Felix, enfatizzando sulle parole insieme e soli.

Seungmin sospirò. «Non pensarci troppo. Voglio dire, è svenuto, quindi è ovvio che Hyunjin hyung abbia dovuto tenere Changbin hyung.» Non servì poi tanto a tranquillizzarlo.

Nel frattempo, Jisung stava raccontando a Hyunjin della relazione di Felix e Changbin. Così Hyunjin scoprì che un tempo erano stati insieme.

«Questo spiega la foto del suo blocco schermo» pensò Hyunjin tra sé e sé. «Ma perché Changbin non lo ha cambiato, se è stato proprio lui a lasciarlo?»

Un lieve movimento di Changbin riscosse Hyunjin dai suoi pensieri.

«Stai meglio ora?» chiese, accarezzando i capelli di Changbin, del tutto inconsapevole della gelosia irradiata da Felix.

Changbin gemette e si guardò intorno. Quando i suoi occhi incontrarono quelli di Felix, allontanò immediatamente lo sguardo. Felix si sentiva una merda. Non aveva fatto niente di sbagliato, eppure si sentiva esattamente così.

«Ragazzi, penso che dovreste andarvene per ora» sussurrò Hyunjin a Felix, Seungmin e Jisung. Lasciò loro il suo numero di telefono così da potersi contattare più tardi, dopodiché li salutò.

Una volta usciti, il sorriso di Felix scomparve in meno di un secondo. Hyunjin lo infastidiva. Perché doveva avere diritto di parola? Chi credeva di essere, per potersi comportare come se Changbin fosse suo? Perché doveva essere così fastidiosamente bello, più di lui in effetti.

Felix sospirò, doveva smetterla di essere così geloso. Era normale che Changbin avesse cominciato ad uscire con qualcun altro, non stavano più insieme. Nonostante tutto però, il pensiero che Changbin fosse andato avanti così velocemente lo feriva.

I tre concordarono sul restare in hotel per il resto della giornata. Avevano avuto abbastanza drammi per una settimana intera. Per tutto il percorso verso l'hotel, Seungmin e Jisung non osarono chiedere niente a Felix, chiaramente teso.

A Felix sembrava che la vita aveva un modo estremamente crudele di giocare con le carte dell'amore. Un viaggio che doveva ricucire un cuore aveva portato la causa di quel cuore spezzato proprio ai suoi piedi.

Un'improvvisa vibrazione nella tasca destra dei pantaloni lo ridestò dai suoi pensieri.

Jungeun

Come va il viaggio? Spero che ti stia divertendo! Mi manci :(
*manchi ooops

Felix sospirò e non si prese la briga di rispondere, limitandosi a spegnere il cellulare.

Nel frattempo, al centro commerciale, Hyunjin stava pensando a quello che Jisung gli aveva brevemente spiegato sulla relazione dei due. Ora capiva, più o meno, perché Changbin si era sorpreso così tanto nel rivedere il volto del suo ex. Gli sembrava comunque che Jisung non gli avesse raccontato l'intera storia. O forse non la sapeva nemmeno lui.

Dopo una piccola discussione con Changbin - a suo parere sarebbe dovuto andare in ospedale. Changbin si era innervosito, per l'ennesima volta, a causa dell'inclinazione di Hyunjin a pensare sempre il peggio e gli aveva assicurato di non essere mai stato meglio - Hyunjin gli chiese di raccontargli la verità sul perché aveva lasciato Felix, aggiungendo un «solo se ti va di dirmelo, ovviamente.»

E Changbin glielo aveva detto senza esitare un secondo. «Voglio dire, ci conosciamo da così tanto. Ovvio che te lo racconterò. In ogni caso è una parte così importante della mia vita che non te la posso nascondere.»

Quando Hyunjin sentì la storia di Felix, non riuscì a fare a meno di versare qualche lacrima, nonostante odiasse piangere in pubblico.

The Marriage Pact || Changlix [TRADUZIONE]Where stories live. Discover now