Capitolo 27

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Non sembrava vero. Mentre fissava il profilo pallido di Changbin nascosto dalle lenzuola bianche dell'ospedale, Felix pensò che, se si fosse avvicinato e lo avesse toccato, il suo fidanzato si sarebbe semplicemente disintegrato.

«È sveglio?» chiese in sussurro, timoroso di poterlo disturbare. Hyunjin scrollò le spalle e scosse leggermente il corpo dell'amico.

Changbin aprì quasi immediatamente gli occhi e li spalancò non appena vide Felix. Mormorò il suo nome e in quel momento Felix avrebbe voluto stringerlo in un abbraccio e non lasciarlo mai più andare.

Ma non lo fece. Restò fermo, senza sapere cosa fare. Urlare? Piangere? Changbin lo salvò da quella confusione parlando per primo.

«Mi dispiace di averti fatto aspettare tanto. Ti giuro che volevo arrivare in anticipo, ma la mia milza è andata a farsi fottere e, beh, ora sono qui.»

Felix non sapeva se voleva ridere, piangere o schiaffeggiare Changbin perché riacquistasse un po' di buon senso.

«Senti, mi dispiace di non avertelo detto prima.» Era serio mentre parlava.

Felix aspettò che Changbin dicesse di più, ma il più grande non sembrava averne intenzione, così lui scoppiò. «Dirmi cosa? Che cosa è successo?»

Changbin sospirò. «Soffro di anemia a cellule falciformi.»

Felix corrugò le sopracciglia. Nonostante vivesse in Corea da anni ormai, aveva ancora difficoltà a comprendere certe parole, specialmente quelle tecniche e scientifiche.

Fortunatamente, Hyunjin lo aiutò a capire meglio. «In sostanza, Changbin non ha abbastanza globuli rossi sani in corpo.»

Felix sbattè le palpebre. «E – e quando lo hai scoperto? Che hai questa...malattia.»

«Quando avevo diciassette anni» rispose Changbin, con tono piatto.

«Di-diciassette?» ripeté Felix incredulo, spalancando gli occhi. Il suo fidanzato non gli aveva mai detto di essere malato. Glielo aveva tenuto nascosto per dieci anni. Dieci fottutissimi anni.

Fece un passo indietro, scuotendo ripetutamente la testa, come se il non accettare la realtà avrebbe reso il tutto una stupida bugia. «No. No, non può essere. Non sei – come è possibile Changbin? Io non –».

Hyunjin circondò velocemente le spalle del più piccolo con un braccio e lo accompagnò ad una sedia, facendolo sedere e cercando di calmarlo. Felix obbedì passivamente, come una marionetta.

«Non mi sono trasferito in Giappone a causa del lavoro di mio padre. Sono andato lì per curarmi. C'era un dottore che mi avrebbe potuto curare...ma a quanto pare non abbastanza bene.» Si poteva scommettere sulla capacità di Changbin di fare battute anche quando la sua salute era in bilico.

Poi continuò: «Non riuscivo a dirtelo, Felix. Sapevo che saresti diventato iperprotettivo e io...non volevo caricarti di un peso così grande.»

«Così me lo hai tenuto nascosto sperando che io non lo scoprissi fino a quando non ti ho visto vomitare sangue huh? Come se questo mi possa far preoccupare di meno.» Felix non riuscì a fare a meno di urlargli contro e Changbin incassò tutto, consapevole di meritarselo.

«Ma almeno non ti sei preoccupato per dieci anni. Senti, so che quello che ho fatto – nasconderti tutto questo – è terribile, ma se potessi tornare indietro e dirti subito sin dall'inizio, non lo farei. Mi dispiace Felix, ma non potevo permettere che ti preoccupassi per me per così tanto tempo. Ti amo troppo per farti una cosa del genere.»

All'improvviso Felix si alzò, digrignando i denti. «Non osare tirar fuori la carta dell'amore, adesso.»

«Vuoi che ti menta, allora? Mettiti nei miei panni per un momento, Felix. Se fossi tu quello malato e non sapresti nemmeno quando potresti avere una fottuta ipertensione polmonare e morire il secondo dopo, me lo diresti? Farmi preoccupare costantemente per essere fidanzato con una bomba pronta ad esplodere da un momento all'altro. Limonare e nel mentre pensare oh merda, non è che ora gli esplodono i vasi sanguigni?»

The Marriage Pact || Changlix [TRADUZIONE]Where stories live. Discover now