Capitolo 24.

1.8K 184 121
                                    

Qualcuno dice che quando due persone litigano e poi fanno pace, il loro legame si rafforza perché capiscono di apprezzarlo così tanto da volerlo far funzionare. Capisci quali sono i difetti dell'altro e impari ad accettarli. E ami l'altra persona ancora di più.

Felix fissò il telefono di Changbin squillare per la chiamata di un numero privato. Changbin rispose immediatamente e il più piccolo raddrizzò le orecchie per cercare di capire qualcosa.

«Papà?» fu tutto ciò che Felix riuscì a cogliere, prima che il più grande si alzasse e si spostasse per un po' di privacy. Felix sospirò, giocherellando con le dita, infastidito dal fatto che il loro appuntamento fosse stato interrotto.

Changbin ritornò dopo qualche minuto, la mano un po' troppo stretta intorno al cellullare.

«Cosa c'è che non va?» Quando il più grande si sedette, Felix gli massaggiò gentilmente le spalle, cercando di farlo sentire abbastanza a suo agio da non dover tenere segreti.

Changbin sospirò. «Mio papà vuole che torni in Giappone. Non smetterà mai di assillarmi.»

«Ma sei un adulto, puoi fare quello che vuoi e prendere le tue decisioni» sottolineò Felix. «Non può più costringerti a fare niente.»

«Lo so. Ma è comunque mio padre. Non voglio disobbedirgli per il resto della mia vita» rispose Changbin.

«Perché devi tornare in Giappone, comunque? Perché non puoi restare qui? Non capisco...»

«È complicato, io-»

«È perché non piaccio a tuo papà?» La preoccupazione era chiara nella voce di Felix.

«Amore no...è solo un po' chiuso di mente e retrogrado.»

L'Australiano sbuffò. «Sì, come no. È per quello che mi ha lanciato una scarpa addosso il giorno in cui ci ha visto limonare in camera.»

«Lo avrebbe fatto anche se fossi stato una ragazza!» insistette Changbin. Non importava come si sentisse, Felix riusciva sempre a farlo sorridere.

Tuttavia Felix non sorrise. «Ma non lo sono» disse in un sussurro. «E non gli sta bene.»

«Beh, non ti serve la sua approvazione finché avrai la mia. Non permetterò più a niente e a nessuno di dividerci.»

Quella volta Felix sorrise, si spostò e si sedette a cavalcioni sulle gambe di Changbin, così da poterlo guardare in faccia.

Ma non c'era niente di sessuale in quella posizione. Solo amore, desiderio e soddisfazione. Caddero in un silenzio confortevole, le mani di Changbin che accarezzavano i polpacci del più piccolo. Felix aveva le braccia incrociate intorno al collo dell'altro e riusciva a sentire il suo respiro sulle labbra.

Era questo che voleva dalla vita. Voleva che stessero in quel modo per sempre. Così vicini. Insieme.

«Quarantadue» disse all'improvviso Changbin.

Felix sbattè le palpebre. «Scusa?» Stava dicendo cose senza senso?

«Hai quarantadue lentiggini visibili sul volto.»

«Oh. Le hai davvero appena contate – okay, sai cosa? Non devi rispondere.» Felix lo baciò, alzando di nascosto gli occhi al cielo.

«Mi hai appena leccato la punta del naso?» chiese Changbin, arricciandolo.

Felix sorrise e gli fece la linguaccia. In risposta Changbin fece il doppio mento e Felix ne ebbe una perfetta visuale. Scoppiarono a ridere e tutte le precedenti preoccupazioni scomparvero. Finché sarebbero stati insieme, non ci sarebbe stato niente di cui aver paura.

The Marriage Pact || Changlix [TRADUZIONE]Where stories live. Discover now