Kindred souls

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"Come si capisce se qualcuno è innamorato? Come descrivi l'amore?" Chiese Ruby pensierosa e innocente.
Guardava il vuoto picchiettando con la fine della penna contro il suo foglio quasi completamente spoglio.

Dalla distruzione della casetta, la signorina Stacy aveva offerto alle ragazze l'aula sul retro durante il dopo scuola, quando dava una mano agli alunni con più problemi o più assenze.

"Dai piccoli gesti"Rispose Diana riflessiva.
"Dagli sguardi e dalla postura." Replicò Anna.
"Che intendi?" Domandò nuovamente Ruby.
"Un commento, un occhiata, un sorriso di troppo...spesso causano strette al cuore, sussulti e troppa agitazione per essere tenuta a bada.
Le reazioni indicano l'amore. Trattieni mai il respiro quando Gilbert ti si avvicina? Non deglutisci diversamente se lo immagini sussurrarti all'orecchio? Non ti senti a disagio quando ti guarda? Non fatichi a mantenere gli occhi su di lui se ti guarda alludendo a qualcosa o mentre ti rivolge il suo sorriso più affascinante? Non ti dimentichi del mondo quando lo guardi concentrato a leggere? Non ti senti richiamare come se fosse il migliore dei maghi, che ti incanta con uno sguardo? Occhi penetranti che vogliono scoprirti, mani frementi di accarezzarti...una stretta al cuore, la mancanza del respiro e il viso avvampato." Le domandò piano, avvicinandosi, facendola quasi ipnotizzare mentre se lo immaginava...la voce di Anna era come quella di una sirena che promette la migliore delle sorti.
"Wow..." Mormorò Diana colpita quanto Ruby.
"Sono senza parole..."faticò a dire la bionda, sentendo la bocca arida.
"Credo che potrei baciare Gilbert in questo momento...sei stata molto convincente." Sospirò Diana.
"So che è assurdo, ma ti darei il permesso...sono veramente sconvolta dai miei sentimenti e pensieri..." Ammise Ruby.
Anna scoppiò a ridere per come la osservavano le due.
"Come fai a sapere come ci si sente? Ti sei innamorata?" Chiese la castana.
"Ho letto moltissimi libri e a immaginare le scene il mio cuore perdeva un battito, così intenso da essere come un'onda che ti travolge inarrestabile." Sospirò Anna sognante.
"D'ora in poi voglio leggere anche io così!" Esclamò Ruby, facendo ridere le amiche.
"Dovresti scriverlo! Rendi benissimo l'idea! Credo che potrebbe essere una delle tue migliori composizioni!" Intervenne Diana tempestiva, mentre l'amica la sosteneva con trasporto ed entusiasmo.
"Non credo...non finché proverò anche io tutto ciò in prima persona." Rifiutò lei amareggiata.
"Anna, le tue parole sono come l'oro! Devi farlo!" Insistette Ruby.
"Mi spiace, un cuore acerbo non può parlare per uno maturo." Le sorrise lei.
"Forse ti basterebbe lasciarti andare a quel sentimento..."Mormorò la castana impertinente.
"Io amo molte persone e cose..." obbiettò Anna, subito sulla difensiva.
"Sei la mia migliore amica e per quanto entrambe sappiamo come ami noi e i Cutberth, sappiamo anche che non hai mai amato nessuno fino in fondo, non ancora." Replicò Diana, facendo prepotentemente breccia nella sua anima.
"Voglio bene ai Cutberth completamente e totalmente...sono la mia famiglia..." Disse lei, inorridita dalle parole dell'amica.
"Anna! Dillo! Ammettilo! Walter e Berta Shirley erano la tua famiglia! Ti voglio bene, ma sappiamo che non affidi a nessuno il tuo cuore. Sono le persone che ami di più e non le hai mai avute...lo so, non ne parli mai e quando lo fai cambi la realtà perché ti fa troppo male." Esclamò Diana.

La rossa era senza parole, non si sarebbe mai aspettata un attacco o una considerazione del genere da parte della sua amica.

Appena si riprese, scappò agilmente dalla piccola aula.

Corse via dalla scuola, il più lontano possibile, senza dare credito al fatto di non avere le sue cose o che stesse nevicando a causa del periodo pienamente invernale.

Quando arrivò nel bosco si fermò, impietrita dalla consapevolezza che non sapesse dove andare...infondo la costruzione dove passavano il tempo era stata distrutta e non poteva tornare a casa con quell'aspetto.

Si sedette su un tronco, in un angolo bellissimo del bosco, quasi fosse stato fatto da un artista che aveva deciso di giocare con le cortecce e la brillantezza pura dei cristalli di neve.
Le lacrime si raffreddavano velocemente sul suo viso, mentre il suo dolore inquinava quella meraviglia.
Ma non poteva trattenersi, doveva urlare, lamentarsi, singhiozzare e colpire qualcosa...sfogarsi fino allo sfinimento.
Iniziò a prendere la neve gelata in un pugno, tirandola contro gli alberi e facendosi sfuggire i lamenti.
"Non è giusto! Non potevo fare niente!" Urlava disperata, con la rabbia e il dolore che la travolgevano.
Le palle di neve si infrangevano sui tronchi, ma pur esplodendo meravigliose, non potevano placare la i sentimenti distruttivi della rossa.
"Non è giusto! Non doveva succedere! Perché? Perché?" Sbraitò dando pugni all'albero, fino ad accasciarsi ai piedi di esso.
Il freddo iniziò ad avere effetti sul suo corpo, che prima non riusciva a sentire per il calore dato dai suoi sentimenti.
Anna continuò a piangere per un tempo infinito, rannicchiata in quell'angolo tra la neve.
Il mondo sembrava ovattato e i singhiozzi si mischiarono ai tremori, diventando indistinguibili per lei.

Oltre ogni aspettativa di AnnaDonde viven las historias. Descúbrelo ahora