My hero

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Quando ero piccola vivevo in un mondo senza eroi, dove era tutto buio e il sole splendeva senza brillare.
In quel mondo esistevano dei giganti crudeli che si divertivano a giocare con gli umani, a giocare con me, e a rubare il cibo degli altri.
In quel mondo non c'era la musica, non c'erano i libri e non c'erano i disegni.
In quel mondo si contavano solo i colpi e i lividi, oppure il numero delle cose perse.
Non contavamo i soldi, non c'erano.
In quel mondo il sorriso era una smorfia occasionale e non sentivi mai il tepore del fuoco.

Un giorno qualcuno mi venne a prendere e mi fece salire su una carrozza magica, che mi portò in una terra sconosciuta.
Lì conobbi il primo eroe che avessi mai visto: era un gigante buono, compassionevole e con un bel sorriso.
Lui non parlava molto, ma quando lo faceva diceva sempre cose sagge.
Mi portò a casa sua, dove una gigantessa, austera e di buon cuore, mi diede un vestito nuovo e placò i malori del mio corpo.
In quella terra magica, però, non smettevo di avere paura: mi terrorizzava l'idea che qualcuno sarebbe tornato e mi avrebbe trascinato nella terra senza eroi, dove c'erano la fame, la sete e il dolore.
Eppure ogni giorno il mio eroe mi prometteva che sarei rimasta nella sua casa e io cercavo di fidarmi il più possibile.
Quell'eroe mi ha insegnato l'amore.

Un giorno la gigantessa dal cuore d'oro mi fece conoscere un'altra eroina.
Era una ragazza buona e bella, la cui più grande virtù era la mitezza e che mi trattava sempre bene, rispettosamente.
Diventammo amiche.

Quando il sole brillante di quel mondo iniziò a scaldare l'aria un po' di meno, conobbi il mio terzo eroe, un uccisore di draghi.
Lui era il più valoroso degli eroi, il più altruista, il più misericordioso, il più forte e il più paziente.
Lui era il mio eroe preferito.
In realtà era il preferito di tutti, perché era magico: ogni volta che parlava tutti lo ascoltavano incantati e poi lo acclamavano.
Ma l'eroe era stato maledetto e quando la neve atticchì al suolo, l'ultimo membro della sua famiglia tramontò con il sole.
L'eroe, allora, rimase nella terra dei buoni per un po' di tempo a proteggere tutti, poi gli fu detto che se avesse sconfitto un drago malefico in un regno dall'altra parte dell'oceano, non sarebbero venuti a prenderlo per portarlo nella terra senza eroi.
In quei giorni avrei voluto fare qualcosa, dire qualcosa, ma la paura di tornare da dove ero venuta mi sopraffaceva e mi sono allontanata.
Quando l'eroe partì io piansi, anche se non lo ho mai rivelato a nessuno.
I sensi di colpa erano terribili, ma ormai avevo commesso il mio errore.
Eppure l'uccisore di draghi era davvero il migliore, quindi lo sconfisse e tornò a casa, nella terra degli eroi.
Ma io ebbi paura che se ne sarebbe andato di nuovo e che se anche gli altri eroi mi avessero lasciata, io sarei stata indifesa di nuovo.
Così lo allontanai e contai solo su me stessa, i due giganti e la mia amica.
Continuai ad ammirarlo a distanza e in silenzio, pregando di smettere di avere paura.

So che, un giorno, un drago verrà a uccidermi e so che non ci saranno più eroi, ma una piccola parte di me non riesce a non illudersi che la misericordia dell'eroe preferito di tutte le terre lo spingerà a cercare di salvarmi.

Infondo sono solo una bambina.

Solo una bambina...

Oltre ogni aspettativa di AnnaUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum