6 Lasagne alla bolognese

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Revisionato

Mi risveglio accaldata.

Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è una schiena nuda. Mi metto a sedere e sbatto più volte le palpebre e noto che una coperta è stesa sulle mie gambe. Non ricordo di essermi coperta.

"Finalmente ti sei svegliata. Pensavo fossi morta, non che mi dispiacesse."

Hunter si gira verso di me, stava guardando il fuoco nel camino.

"Simpatico", commento sarcastica.

"Lo so", ghigna lui.

Solo ora noto che è senza maglia, così mi copro gli occhi con le braccia per nascondere il rossore delle mie guance.

"Che fai?" chiede.

"Non ti sembra evidente?"

"No?"

"Oh, 'fanculo, mio fratello quasi quasi gira in mutande per casa. Gradirei indossassi qualcosa. Accendere il camino per riscaldarsi e togliersi la maglietta per il caldo è molto incoerente."

"Ne stai facendo un dramma", sbuffa in una risata. Sento che si allontana, quindi scopro gli occhi e mi tolgo la coperta di dosso.

Proprio in quel momento il mio telefono che è sul tavolino di legno squilla. Mi alzo dal divano e afferro il cellulare rispondendo senza controllare chi sia.

"Pronto?"

"Rylee, tutto okay?"

Oh cavolo, e Jake. Chi gli ha dato il mio numero?

Il mio cuore batte a un ritmo più forte. Porto la mano sul petto, come se per magia potessi farla entrare in esso e acchiappare quell'organo che pulsa troppo per l'emozione, racchiuderlo nel mio pugno e tenerlo fermo.

"Sì", balbetto, appoggiandomi al manico della sedia. " Perché non dovrebbe?"

"Dove sei? Quando sei uscita dalla classe con Hunter non ti ho visto rientrare."

Che giustificazione posso dargli? Non voglio dargli capire che sono con il mio peggior nemico.

"Uhm... Sto bene, tranquillo", lo rassicuro, rischiando di cadere a terra.

"Mi puoi dire dove sei? Ti vengo a prendere."

Sento di sottofondo un rombo, segno che è in macchina e ha acceso il motore.

Mi rallegro alle sue parole. È davvero disposto a venirmi a prendere?

"No!" dico con velocità, correggendomi solo in seguito. "Cioè, non ce n'è bisogno. Te l'ho detto, stai tranquillo, sto bene."

A un certo punto Hunter fa ritorno con finalmente una maglietta addosso. Ha i capelli scompigliati, diretti da ogni parte, un sorriso lieve sul viso e gli occhi mezzi addormentati. Neanche lui dev'essersi alzato da molto.

"Chi è?" domanda con prepotenza e curiosità, passandosi una mano fra la chioma indomabile.

"Era Hunter?" chiede Jake dal telefono.

"Devo andare. Ciao, Jake." Lo saluto e chiudo la chiamata.

"Che voleva?" insiste ancora Hunter, avvicinandosi a me con passi lenti.

"Niente, solo sapere dove fossi- rispondo titubante.

"Da quando si preoccupa per te?" Infila le mani nelle tasche dei jeans e quando sbuffa una risata un po' del suo fiato mi arriva sul volto.

Dato che è prima mattina non è affatto buono e per l'appunto storco il naso.

"Da quando lo fai anche tu?"

Lo Spettacolo Di Fine AnnoWhere stories live. Discover now