31 Ospedale

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Revisionato✅

Quando Hunter parcheggia la moto nel posteggio dell'ospedale è già buio. Pioviggina anche; me ne accorgo posando sull'asfalto i piedi avvolti dal tessuto delle scarpe, che scivolano per l'acqua presente sul terreno.

Prima di commettere un passo falso mi reggo al braccio di Hunter. Con sveltezza entriamo in ospedale e ci sediamo subito dopo nelle sedie della sala d'attesa.

Nel frattempo che aspettiamo che l'ambulanza e Christopher arrivino decido di parlare un po' con Hunter. Per schiarirmi le idee, o magari, placare la confusione che in questo momento c'è nella mia testa.

"Chi pensi che sia?" spezzo il silenzio.

Guardo davanti a me. Le pareti sono tutte bianche, ma un bianco rovinato, e qualche muro, il cui materiale di costruzione, è scalfito. Il tetto invece perde pure acqua. Infine ci sono anche i distributori, ma consiglio vivamente che nessuno si avvicini a loro.

In sala non siamo soli. C'è una famiglia, o forse, metà famiglia.

L'uomo (si presuppone il marito) sta consolando la moglie sfregando la mano sulla sua schiena, con movimenti lenti e circolari. La donna ha i gomiti poggiati sulle ginocchia e guarda verso il basso. Ma sono sicura che stia piangendo.

Vorrei tanto chiedere cosa è successo. La mia curiosità è qualcos'altro che dovrei imparare a frenare. In fondo, molte cose non sono affari miei. E nonostante mi piaccia davvero tanto aiutare la gente, a volte è meglio che siano loro a risolvere i propri problemi. Solo in questo modo si esce più forti e sicuri che mai.

"Chi?"

"Il ragazzo in maschera."

Una goccia d'acqua pendente dal tetto, cade sulla mia fronte, bagnandola leggermente.

"Non... Non ne ho idea." Poggia il capo al muro della sala e sospira.

"Mi ricordo che l'altra volta stavi per dirmi qualcosa, ma poi siamo Stati interrotti..."

"Era una supposizione, ma si è rivelata del tutto errata è ho dovuto rifare i conti da capo. È come essere in un vicolo cieco. Sono troppe le persone che conosciamo. Se fosse Regina?"

"E credi che abbia ingaggiato qualcuno per fargli fare il lavoro sporco? È ricca, ma stupida, non si metterebbe mai in guai del genere."

"Ma pensaci!" esclama Hunter, "è arrivata in città, spuntando dal nulla, e si è subito accanita contro di te! Non la conosciamo, potrebbe essere pericolosa."

Scuoto la testa. "È più un pericolo scolastico, se proprio dobbiamo dirlo. È solo una ragazzina gelosa e viziata. Non è lei quella che cerchiamo."

Hunter, scoraggiato, posa la testa al muro. "È così strano..."

"Devo chiedere a Ryan se ha scoperto qualcosa su di lui", mormoro, ricordandomi che il mio nuovo amico ha deciso di darci una mano, o perlomeno, di darla a me.

"Già..."

"Stai bene?"

Non ha proprio un bell'aspetto. Ho notato solo adesso che ha delle occhiaie violacee molto marcate ed evidenti. Le sue mani, adesso, sono gelide, strette fra le mie.

"Ti sembra che stia bene? C'è un fottuto maniaco che avvelena gente innocente e la fa svenire in un colpo solo. Come posso stare bene sapendo che qualcuno può farti del male?"

"Lui non ce l'ha con te, Hunter. Non ti ha mai colpito. Perché non te ne tiri fuori? Perché ti ostini a immischiarti in tutto questo?"

Una delle sue mani mi stringe il polso, le dita fredde si attaccano come rampicanti e testano dolcemente le linee sbiadite delle mie vene, il cui sangue scorre velocemente.

Lo Spettacolo Di Fine AnnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora