27 Appiccicata come la colla e un polpo appiccicati insieme

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"Sembra proprio che tu non abbia chiuso occhio", nota Ryan osservando le mie enormi borse violacee che paiono per di più due pugni in faccia.

Mi sembra abbastanza ovvio del perché non abbia dormito.

"Già, e sai perché? PERCHÉ UN ASSASSINO VOLEVA ASSASSINARMI!" urlo in mezzo al corridoio della scuola, facendo voltare diverse persone nella mia direzione.

Ryan posa le mani sulle mie spalle.
"Okay, okay. Calmiamoci un pochino."

Inspiro ed espiro.
"Va bene. Mi calmo."

"Troveremo una soluzione, lo sai."

"Spero prima che mi uccida. Forse... Non è sicuro, Ryan. Cosa stiamo facendo? Siamo solo dei ragazzi! Stiamo parlando di un omicida e questa non è roba per noi! C'è gente che ha studiato per anni casi come questi e noi stiamo infangando il loro lavoro come se una fosse."

"Tu puoi scegliere, Rylee. Nessuno te l'ha mai negato. Puoi parlarne, puoi andare dalla polizia. Ma tu non ci credi realmente. Tu credi che saranno troppo lenti, che metteranno il caso da parte, che non ti ascolteranno. Perché?"

Sospiro. "Perché... Tutte le storie che ho sentito... Tutte quelle ragazze stuprate, uccise e messe nei cassonetti della spazzatura come merda che non conta mi terrorizza. Siamo sempre in pericolo, lo capisci? Mia madre è già andata alla centrale e avevano promesso di richiamarla, ma se ne fregano! Hanno provato a violentarmi e nessuno sta facendo qualcosa perché tanto è normale! Io non mi fido della polizia, perché non ha mai protetto il nostro Paese."

"Rylee..."

"No, non importa, devo solo..."

Il mio pensiero ricorre a Jake. Non lo vedo da abbastanza tempo. L'ultima volta che ho parlato con lui è stato alla festa, se ricordo. E se gli fosse successo qualcosa? E se quel ragazzo mascherato volesse far male a tutti quelli cui voglio bene?

Inizio a sudare.

No, non è possibile. D'altronde devo andare a casa sua questa sera, e non mancherà di sicuro. Non può...

"Ehi! Terra chiama Rylee!" Ryan schiocca le dita davanti alla mia faccia.

"Ci sono, ci sono!"

"Rylee!" Una voce dietro le mie spalle mi fa voltare.

"Ehi, Melissa! Scusa se non ci siamo sentite ultimamente..." L'abbraccio con tutta la forza che possiedo in corpo e struzzo le palpebre.

Mi sento uno schifo solo a pensare di quanto abbia trascurato la mia amica. Non si merita per niente un trattamento del genere. Sono una migliore amica pessima.

É solo che... l'incendio, la persona svenuta al negozio, Hunter, Jake...

La mia testa sta fottutamente esplodendo e la scintilla che provoca questa esplosione ha un nome ben preciso.

"Voglio sapere cosa cavolo sta succedendo", attesta.

"Lo so... Mi dispiace tanto. Sono davvero distrutta, non puoi capire..."

Non posso tenerla all'oscuro di ciò che mi sta accadendo. Lei c'è sempre stata, è stata quella presenza che non mi ha mai abbandonato. È la mia ombra, mia sorella, e tra fratelli le bugie non dovrebbero esistere.

La sua faccia, a proposito, diventa un po' più cupa. Sta guardando dietro le mie spalle, così mi volto anch'io e la scena che vedo non è niente che mi piaccia.

Merda.

"Razza di coglione!"

La voce adirata di Hunter rieccheggia nel corridoio. E chissà come mai...

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