14 Un bacio inaspettato

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Revisionato

Hunter tenta di aprire la porta di entrata, ma la chiave non gira, e inizia a prenderla a calci violentemente.

"Cavolo, calmati, Hunter", esclamo, frapponendomi fra lui e l'ingresso.

Okay, sto cercando di non scoppiare a ridere, e mascherare una risata tra le guance gonfie d'aria non da l'idea di non stare per prendersi gioco della rabbia di qualcuno.

Il che mi fa contenere altre mille risate.

Hunter sbuffa e fa un passo indietro, con un cenno della mano mi invita a provare ad aprire la porta, sicuro che non riesca a farlo.

Mi avvicino alla toppa con ancora infilata la chiave e ci smanetto un po'. Le mani mi tremano, c'è molto freddo e posso perfino vedere la nuvoletta bianca di condensa uscirmi dalla bocca.

Nonostante ciò continuo con quello che sto facendo, e dopo aver girato due o tre volte la chiave la porta si apre con un cigolio fastidioso.

Mi giro verso Hunter, che è piuttosto stupito, e sorrido trionfante.

"Tu..."

"Voi uomini... Se il vostro cervello fosse una porta non riusciresti mai ad aprirla."

Gli ridò le chiavi che afferra al volo, ovviamente, ed entro in casa.

Un profumo piuttosto nuovo ma familiare mi avvolge, e il caldo del camino, che Hunter ha incoscientemente lasciato acceso, mi fa sentire bene.

Ma sento anche un odore, provenire dalla cucina...

Lasagne?

Mentre Hunter richiude con qualche imprecazione la porta, mi faccio guidare dal profumino invitante. Mi fermo quando vedo un piatto di lasagne in teglia sul bancone di marmo.

"Volevo mangiarle dopo essere tornato a casa."

Hunter spunta dietro di me e sussulto poiché ha pronunciato queste parole molto vicino al mio orecchio e non credevo potesse raggiungermi così in fretta.

"Non dirmi che sono quelle che non siamo riusciti a mangiare la settimana scorsa", ridacchio, restando nella mia posizione, e lui nella sua, esattamente dietro la mia schiena, pochi centimetri lontano da me.

"No." Scuote la testa, abbozzando un sorriso. Ed è tutti molto calmo e basso e tranquillo, dove anche il fuoco sembra placarsi e la natura fuori da questa casa diventare silenziosa.

"Ho imparato la ricetta."

Il suo petto si poggia sulla mia schiena, il suo braccio si allunga verso il bancone e afferra la teglia.

Sento calore sulla pelle, più calda del camino, e sospiro consapevole.

"Vieni", mi richiama dal soggiorno.

Non mi sono accorta che sono ancora ferma, con una mano poggiata dietro la schiena, dove lui mi ha toccata.

Mi prendo qualche secondo per poi raggiungerlo. É seduto sul divano e già sta mangiando il suo piatto di lasagne.

Wow, che bello aspettare gli altri!

"Su, siediti", bofonchia, infilandosi un'altra pezzo di pasta in bocca.

Mangia come un maiale, è tutto sporco, e mi fa ridere.

Mi porge la mia porzione che afferro sfiorando le sue dita.

Mangiamo in silenzio, con il rumore piacevole del fuoco di sottofondo. Non ho mai provato così tanto imbarazzo in vita mia, tranne quando vedo la faccia di Jake, o quando mi parla, o quando mi saluta, o quando... Insomma. Jake.

Lo Spettacolo Di Fine AnnoOnde as histórias ganham vida. Descobre agora