30 Veleno

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Revisionato✅

"Scusi il ritardo", dico al vuoto entrando in sala teatro.

Non trovando nessuno nei paraggi decido di andare dietro al palco scenico dove, infatti, insegnante e alunni si rivelano.

"Buon pomeriggio, professore", saluto posando il mio zaino su una sedia posta accanto al muro della sala.

"Ciao, Rylee. Sei pronta?"

Fa scricchiolare le dita, portando in seguito le mani dietro la schiena.

"Certo", confermo con un sorriso.

"Ti aspetto sul palco. Intanto preparati e ripassa l'atto secondo", dice, sparendo poi dietro il sipario.

Adocchio Hunter che sta parlando con una ragazza più in fondo. Scrollo la testa.

Non voglio distrarmi. Mi concentrerò solo sul motivo per cui sono qui. La mia mente deve essere fresca e libera, una volta tanto. E questa volta voglio che sia quella giusta.

"Ehi, Rylee."

"Oh, c-ciao, Jake", balbetto, colta alla sprovvista.

"Tutto okay?" Osserva le mie mani che si torturano fra di loro, intrecciandosi e contorcendosi.

"Ah, ehm... Sì, sì!" Le porto dietro la schiena per non fargli vedere quanto sono in imbarazzo, anche se penso che se ne sia già accorto.

"Okay... Sai, volevo chiederti una cosa."

"Dimmi pure."

"Dato che stasera sarai a casa mia possiamo fare qualcosa insieme, se ti va."

Qualcosa insieme? Intende che vuole fare qualcosa insieme o...

Scema! Non pensare sempre male!

"Uh... Cosa intendi esattamente?"

"Ho in mente qualcosa", sorride.

E sorrido anch'io finché non mi ricordo di Shawn. Non posso permettere che mio fratello rovini un'altra uscita con me e Jake. Escogiterò qualcosa prima dell'incontro.

"Scusami tanto, devo andare un attimo da Ryan",

Indico il mio amico che mi sta salutando, gli accarezzo una spalla e cominciò ad allontanarmi.

"Vai pure. Ci vediamo sul palco."

Anche questa volta mi prende alla sprovvista. Mi afferra gentilmente per un polso e il suo pollice mi sfiora la pelle come una carezza. Poi il suo volto sì fa sempre più vicino e mi saluta con un bacio sulla guancia, provocando un forte rossore sulle mie guance.

I miei occhi, come un istinto naturale, incontrano per qualche secondo quelli di Hunter, che mi sta fissando.

Mi spezza le ossa, me le rimonta e le rispezza. Questo è quello che riesce a farmi se mi guarda con quell'insistenza che nel sottopelle si rivela il sentimento più arduo da gestire.

È qualcosa che logora, che ti congela gli organi e che ti fa stringere i pugni. È pericoloso e so già dove ha portato.

Perciò distolto lo sguardo e raggiungo Ryan, regalando un ultimo sorriso flebile a Jake.

"Ti senti bene?" mi chiede il mio amico.

"Sì, credo..."

Dopo qualche chiacchiera scambiata con Ryan il professore ci fa riunire tutti sul palco, ognuno di noi pronto per recitare la propria parte.

Il tempo passa, tra recitare battute e a volte anche a scherzare. Mi sento leggera, svuotata da oggi pensiero negativo.

Ma le sensazioni restano. E fanno male alla testa.

So che c'è qualcosa che non va, che qualcosa andrà storto. E infatti, non molto tempo dopo, sentiamo vari starnuti da parte di un ragazzo.

"Christopher, tutto bene?"

Il professore si alza dalla sedia e fa segno agli altri studenti di fermarsi.

"S...sì..." dice tra uno starnuto e l'altro.

Poi inizia a tossire. E tossisce, sempre più forte, sempre più spesso.

"Ragazzi... ehm... chiamate qualcuno. Cole, vai in infermeria!" ordina l'insegnante a un altro ragazzo.

Questo non se lo fa ripetere due volte e lascia subito la sala teatro.

Nel frattempo Christopher si accascia a terra, continuando a tossire.

"Cosa gli sta succedendo?"
grido impaurita.

"Non... non lo so! Chiamate un ambulanza!" urla a sua volta il professore.

Guardo preoccupata Hunter, che sta fissando a pugni stretti e denti serrati il ragazzo a terra.

Il mondo sparisce per un attimo.

Inarco un sopracciglio non capendo.
Perché dovrebbe provare rabbia per lui? Ed è rabbia quella che sta provando veramente?

Poi cerco Jake. Mi guardo attorno, ma non c'è. Dove cavolo si è cacciato?

Corro verso Hunter, che non appena mi vede distoglie lo sguardo da Christopher.

"Hunter! Jake è sparito!" l'avverto guardandomi per una seconda volta in giro.

Non può essere che quel pazzo... maniaco, ci abbia seguiti fin qua, mettendo in pericolo pure un nostro compagno di scuola. E poi, Jake? Se gli avesse fatto del male? E Ryan? Dov'è?

"Rylee, guardami."

Sto sudando freddo e non smetto neanche un minuto di cercare Jake in sala teatro con lo sguardo.

Hunter fa girare il mio viso verso di lui, blocca le mie guance bagnate di lacrime, accarezzandole, e mentre tutti sono attorno a quella povera vittima io non riesco a smettere di respirare con pesantezza.

"Stai tranquilla", sussurra Hunter. "Lo so che hai paura. Ti prego, però, stai tranquilla. Sta arrivando l'ambulanza. Devi dirmi una cosa, va bene?" chiede continuando con gesti delicati e dolci ad accarezzare il mio volto. "Devi dirmi se hai parlato con quel ragazzo."

"Cosa... perché?"

"Ti prego, Rylee."

"Sì,certo... Lui è un addetto alle luci e... mi aveva chiesto una mano", rispondo, confusa più che mai.

"Devi venire con me", dice trascinandomi fuori da questo posto.

Siamo già fuori scuola quando l'ambulanza parcheggia nel posteggio della scuola.  Un paramedico si avvicina a noi, ma Hunter sembra andare tanto di fretta per accorgersene, tanto che mi tira via. Raggiunge in pochi e ampi passi la sua Harley, porgendomi una mano per aiutarmi a salire.

"Dove stiamo andando?"

"Andiamo in ospedale. Saremo lì prima dei medici. Devo fare qualche domanda a Christopher. E tu mi devi aiutare", risponde.

Salta in sella pure lui, accendendo il motore e partendo a tutta velocità.
Mi stringo al suo giubbotto di pelle nero. Il vento mi schiaffeggia la faccia violentemente, così come il resto delle volte nelle quali sono salita su questo demonio.

Guardo dallo specchietto retrovisore il viso di Hunter, concentrato sulla strada.

Vedo determinazione. Rabbia.

Sì, Hunter è più che incazzato.

Lo Spettacolo Di Fine AnnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora