Capitolo 5

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-Ti farà bene un po' di shopping- disse Chanel guardando gli abiti che le erano stati proposti, mentre sorseggiava dello champagne seduta su una comoda poltrona di velluto rosso.
Solitamente quando lei e Tiffany andavano a fare shopping chiedevano al negozio di chiudere solamente per loro, per poter scegliere con calma gli abiti da comprare e per poter avere un po' di privacy.
La priorità di Chanel non erano mai stati i vestiti, lo faceva semplicemente per fare compagnia a Tiffany, ma se trovava qualcosa che le piaceva lo comprava anche lei. Era più un tipo da spendere i suoi soldi in videogiochi, cd e fumetti quando ne aveva il tempo o in film che potessero davvero attirare la sua attenzione. Tiffany continuava a guardare un vestito dopo l'altro, mentre Chanel puntava tre o quattro abiti che potessero interessarla. -Lo shopping non mi aiuterà- rispose la ragazza continuando a tenere gli occhiali da sole anche all'interno del negozio, come se non volesse davvero essere lì, ma a casa a dormire.
-Togli gli occhiali da sole così vedi bene i colori- la consigliò Chanel, mentre uno dei commessi del negozio le mostrava un abito rosa di Gucci. Adorava il colore rosa, ma lo avrebbe preferito con un piccolo tocco di luccichio, quello che avevano solitamente gli abiti di Versace e Alexander Mcqueen.
-Capisci quello che mi hanno fatto i miei genitori?- domandò la ragazza quasi più a sé stessa che alla sua migliore amica, -mi vogliono far sposare con una persona che nemmeno conosco- continuò lei alzando le mani al cielo esasperata, mentre continuava a guardare gli abiti che le venivano proposti e ne sceglieva uno dopo l'altro. -Questo matrimonio è sintomo di una mentalità ancora ristretta- rispose Chanel scegliendo a sua volta un abito rosa aderente, con lo scollo decorato da cristalli. Era semplice, ma le piaceva semplicemente per quel tocco di luce sullo scollo.
-Povero Jimin- disse in seguito Tiffany pensando al suo attuale ragazzo. Jimin era una brava persona che lavorava all'interno di un piccolo ristorante in centro a Seoul, si pagava gli studi all'università facendo il cameriere, ma trovando sempre del tempo per la sua fidanzata, che era la luce dei suoi occhi. Però, come ogni favola, c'è sempre qualcuno che vuole impedire una relazione. I genitori di Tiffany volevano un marito all'altezza della figlia, senza nemmeno rendersi conto, che il ragazzo perfetto che rendeva felice la loro bambina era un giovane ragazzo che faceva il cameriere.
A volte la mentalità delle famiglie ricche era questa, solo i soldi contavano davvero, l'affetto era un problema secondario, che nemmeno andava a toccarli. Non si preoccupavano nemmeno di quello che volesse realmente sua figlia.
-Lo sai che tuo fratello ti aiuterebbe a scappare con Jimin- disse Chanel guardando la sua migliore amica, -non voglio scappare, voglio dire ai miei genitori che il ragazzo che amo e che voglio sposare è un altro, non sicuramente qualcuno che non conosco- rispose Tiffany voltandosi a guardarla e togliendosi gli occhiali da sole.
-Jimin ancora non lo sa?- domandò Chanel e la ragazza dissentì con un cenno del capo, -non voglio ancora parlargliene, mi sembrerebbe di pugnalarlo alle spalle- rispose lei ripercorrendo con la mente tutti i momenti che aveva passato con quello splendido ragazzo, -e poi non vorrei abbassare la sua autostima, visto che a volte dice che lui non si merita una persona come me- continuò Tiffany ancora più demoralizzata. Chanel chiese al commesso con un cenno della mano di allontanarsi, per non fargli ascoltare i drammi che la sua migliore amica stava esponendo. Quando ebbe la certezza che si fosse allontanato, Chanel prese a parlare alla sua migliore amica. -Credo che sia arrivato il momento che tu prenda una posizione- disse la ragazza guardandola dritto negli occhi, per poi appoggiare il calice di champagne sul tavolino accanto alla poltrona di velluto. -Posizione?- domandò la ragazza cercando di capire che cosa stesse cercando di dirle Chanel, -se tu non vuoi sposarlo fai di tutto per non farlo- rispose la ragazza mostrando un ghigno divertito. -Che cos'hai in mente?- domandò Tiffany facendosi curiosa e la sua migliore amica vide il bagliore di eccitazione all'interno del suo sguardo. -Faremo semplicemente in modo che tu non lo sposi, non sei la più piccola della famiglia? Credo che questo potrebbe giocare a nostro favore- continuò Chanel riprendendo il suo calice di champagne e riempiendone un altro che diede successivamente alla sua migliore amica. -Dobbiamo giocare di astuzia Tiffany- continuò la ragazza ridendo divertita e alle sue parole Tiffany annuì con un cenno del capo d'accordo con lei. Non avrebbe mai lasciato Jimin per sposare un uomo che nemmeno conosceva, amava il suo ragazzo e avrebbe fatto di tutto per stare con lui, anche sabotare il suo stesso matrimonio. L'idea di Chanel le piaceva, grazie a lei era sempre riuscita a fare quello che voleva, ma ora i suoi genitori avevano preso per lei una decisione che non voleva assolutamente portare a termine.
Chanel era la sua unica speranza se voleva tenere intatta la sua relazione con Jimin, se voleva davvero che la loro relazione andasse a buon fine doveva ascoltare attentamente quello che la sua migliore amica avesse da dire. Aveva sempre ottenuto quello che voleva, i suoi genitori le permettevano di sposare chiunque volesse, doveva ascoltare che cosa avesse in mente.
-Dimmi a che cosa stavi pensando?- domandò in seguito alla sua migliore amica e Chanel dissentì con un cenno del capo, -questo non è né il luogo né il momento adatto per poterne parlare, aspettiamo di essere a pranzo- rispose la ragazza facendole l'occhiolino e Tiffany annuì con un cenno del capo, facendo tintinnare il suo calice con quello dell'amica. -Per il momento godiamoci il nostro shopping- continuò Chanel con un sorriso divertito sulle labbra, per poi voltarsi e chiamare il commesso per farle vedere altri abiti. Non voleva che la sua migliore amica facesse qualcosa che non volesse e avrebbe fatto qualunque cosa per aiutarla ed impedire il suo matrimonio.
Il commesso tornò nella piccola saletta con altri abiti e questa volta sulle labbra di Tiffany era comparso un sorriso raggiante, come se fosse pronta a svuotare l'interno negozio. 

GucciWhere stories live. Discover now