Capitolo 17

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Taehyung si sedette accanto a lei, mentre le luci all'interno della sala cominciavano a farsi sempre più soffuse. Si sentiva profondamente a disagio, sapeva che nessuno poteva realmente riconoscerla, ma aveva comunque paura che qualcuno sapesse troppo e lo rivelasse anche davanti al suo datore di lavoro. Non riusciva a rilassarsi, ci aveva provato, ma si sentiva profondamente spaventata.
Accanto a lei Taehyung guardava la passerella quasi entusiasta, pronto ad assistere alla sfilata che tanto agognava, mentre lei accanto a lui, pregava con ansia che nessuno potesse davvero sapere chi fosse.
-Che cosa stai guardando?- le domandò lui in seguito voltandosi a guardarla, mentre Chanel si voltava per sorridere falsamente, -nulla, controllavo se ci fosse qualcuno che voi conoscete per parlare in seguito di affari- rispose la ragazza inventandosi una scusa e a quella sua affermazione Taehyung corrugò la fronte.
-Non ti preoccupare, questa sera non parliamo di lavoro- rispose il ragazzo annoiato, mentre Chanel accanto a lui annuiva con un cenno del capo in assenso.
La musica si fece sempre più alta e i modelli iniziarono a sfilare lungo la passerella, costringendo tutti gli invitati a posare gli occhi al centro della sala.
Ogni abito era particolare a modo suo, ma dato che la sfilata era prettamente maschile, non aveva certamente trovato qualcosa che potesse andarle bene.
Strinse con forza la gonna dell'abito che indossava, tentò di allontanare l'ansia, quando la mano di Taehyung si posò improvvisamente sulle sue. Chanel si voltò a guardarlo sorpresa, non riuscendo a capire per quale motivo si stesse comportando in quel modo.
-Ti senti bene?- le chiese lui e nei suoi occhi vide un briciolo di preoccupazione, come se davvero fosse spaventato che si stesse sentendo male.
Chanel annuì con un cenno del capo e quando Taehyung si accorse di avere le mani appoggiate sulle sue le spostò di scatto, tornando a guardare la sfilata. 

Tiffany era seduta nel piccolo locale dove il suo ragazzo lavorava. Osservava Jimin servire tavolo dopo tavolo, costringendo la ragazza a mangiare e bere da sola.
Aveva il mento appoggiato sul palmo della mano, mentre cucinava la carne e di tanto in tanto osservava Jimin lavorare.
Non avrebbe mai voluto lasciarlo, si sarebbe sentita morire se solo lo avesse potuto perdere.
Lui era tutto quello di cui lei aveva bisogno, la sua ancora di salvezza nei momenti più difficili.
Stavano insieme ormai da anni e non poteva credere che alla fine i suoi genitori avrebbero scelto per lei l'uomo che avrebbe dovuto sposare.
Aveva bisogno di annullare quel matrimonio per il suo bene e quello di Jimin, non poteva sopportare di vederlo distrutto per colpa sua, non poteva sposarsi con un altro uomo che non fosse lui.
Strinse con forza le bacchette di metallo, bevendo tutto d'un fiato un bicchierino di Soju, lasciando che il liquido le bruciasse tutta la gola. "Come puoi anche solo pensare di sposare un uomo che non ha i tuoi stessi soldi? Vuoi vivere da povera? Questo non è il futuro che i tuoi genitori hanno scelto per te", le parole dei suoi genitori le rimbombavano nella mente, mentre i suoi occhi seguivano la figura di Jimin che si muoveva rapidamente tra i tavoli.
Lei non voleva un futuro ricco di denaro, perché quando lei stava con lui si sentiva la ragazza più ricca e fortunata del mondo intero.
Jungkook aveva tentato di difenderla, suo fratello era anche troppo buono con lei, ma non era riuscito a convincere i loro genitori a cambiare decisione, a scegliere una strada che potesse renderla felice.
Vide Jimin togliersi il grembiule con il quale lavorava, appoggiandolo ad un gancio, per poi venire a sedersi di fronte a lei.
-Cosa sta facendo la mia piccolina?- le domandò il ragazzo facendo sorridere dolcemente Tiffany, che alle sue parole si coprì il volto con una mano per non mostrare il rossore delle sue guance.
-Sei bellissima quando sorridi- disse il ragazzo appoggiando il viso su entrambi i palmi delle mani, guardandola con un dolcissimo sorriso disarmante.
-Lo sai che ti amo Park Jimin- rispose Tiffany prendendogli la mano, per poter intrecciare le dita con quelle del ragazzo.
-Ti amo anche io Tiffany- rispose Jimin baciandole la mano, per poi estrarre dalla tasca dei suoi pantaloni un cofanetto in velluto.
-So che non è quello che tu vorresti, ma vorrei che il nostro amore venisse legato con una promessa- continuò il ragazzo aprendo il cofanetto e mostrando alla ragazza un piccolo anello di brillanti, che le fece illuminare lo sguardo.
-Era dei miei genitori e vorrei che ora lo avessi tu- disse Jimin, mentre gli occhi della giovane si riempivano di lacrime, -Jimin è bellissimo- rispose Tiffany, ma successivamente si ricordò di Kim Taehyung e di quello che avevano detto i suoi genitori.
-Io ti amo Jimin e ti sposerei anche domani, ma c'è una cosa che desidero che tu sappia- disse lei guardandolo dritto negli occhi, mentre Jimin si faceva improvvisamente serio.
-Che cosa ti preoccupa?- domandò Jimin e la ragazza si affrettò ad asciugare una lacrima.
-I miei genitori vogliono che sposi un uomo ricco per tenere in alto il nome dell'azienda, ma io non posso farlo, ti amo troppo e vorrei scappare con te Jimin te lo giuro, ma ho paura che le mie azioni si possano ripercuotere su mio fratello e non so che cosa fare... ho solo tanta paura di perderti- disse la ragazza disperata, portandosi una mano davanti al viso per nascondere le lacrime.
Jimin si sedette accanto e lei, prendendole dolcemente entrambe le mani.
-Lo sai che qualsiasi cosa accada noi la supereremo insieme e non ho intenzione di lasciarti, sarebbe troppo doloroso anche per me farlo- rispose Jimin e Tiffany si asciugò velocemente le lacrime.
-Come si chiama l'uomo che i tuoi genitori desiderano che tu sposi?- domandò il ragazzo, -Kim Taehyung, possiede un'azienda di videogiochi- rispose Tiffany e a quell'affermazione la ragazza vide qualcosa negli occhi di Jimin, qualcosa che non aveva mai visto prima, non sapeva come definirlo, forse era dolore o paura, ma giurava di non aver mai visto nulla del genere attraversare lo sguardo del suo fidanzato. 

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