Capitolo 37

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La cena terminò con grande dispiacere di Chanel.
Jungkook era tornato a tavola con loro e la ragazza aveva spiegato ai presenti quello che avrebbero dovuto fare. Aveva studiato il piano in ogni minimo dettaglio ed i presenti l'avevano ascoltata con attenzione per non perdere nessuna parte del discorso. Quando ebbe terminato e furono tutti certi di aver capito, Jungkook fu il primo ad alzarsi per andarsene e Chanel non disse una parola, non poteva biasimarlo, nemmeno lei sarebbe rimasta.
Salutò Yoongi e Hoseok, ringraziandoli per il loro aiuto. Tiffany le prese dolcemente la mano cercando di rassicurarla, dicendo che in futuro sarebbe stato differente, che Jungkook avrebbe smesso di comportarsi in quel modo e sarebbe andato avanti.
Jimin la abbracciò, un gesto gentile del quale aveva bisogno, ma non riuscì realmente a snodare la sua matassa di pensieri.
-Forse è ora che torni al mio appartamento- disse in seguito Chanel guardando Jin e Namjoon e i suoi fratelli annuirono con un cenno del capo, -fai attenzione- le intimò Jin, mentre Taehyung si avvicinava a lei protettivo.
-Ti accompagno io- si offrì lui mostrandole un tenero sorriso e la ragazza alle sue parole acconsentì, forse parlare in macchina con Taehyung durante il tragitto le avrebbe fatto bene.
Salutò i suoi fratelli e strinse la mano del suo ragazzo, uscendo dalla villa dei suoi genitori.
Si avvicinarono alla macchina sportiva nera di Taehyung e Chanel si sedette dal lato del passeggero. Taehyung mise in moto il veicolo, aspettò che il cancello della villa si aprisse, e successivamente si confuse nel traffico metropolitano della capitale sud coreana.
-Vuoi parlare?- le chiese lui tenendo lo sguardo fisso sulla strada e Chanel cominciò a giocare nervosamente con l'orlo del suo vestito nero.
-Non me lo aspettavo- rispose semplicemente la ragazza, ricordando tutto il tempo che lei e Jungkook avevano passato insieme da piccoli, non riuscendo ancora a realizzare quanto fossero profondi i sentimenti di Jungkook nei suoi confronti. -Chanel so che magari non vuoi che te lo dica, ma io avevo intuito i suoi sentimenti quel giorno che mi hai accompagnato alla sfilata di Gucci. Lui ti guarda nello stesso modo in cui ti guardo io- disse Taehyung fermandosi ad un semaforo rosso e sfruttando l'occasione per voltarsi a guardarla.
Chanel si perse nei suoi occhi scuri, perché tutti avevano intuito i suoi sentimenti e lei era stata così cieca da non notarlo?
Lo aveva sempre visto come un fratello e non si era mai fermata a pensare che lui potesse provare dei sentimenti per lei, essendo cresciuti insieme pensava che il sentimento che lei provava fosse reciproco; ma scoprire che Jungkook era innamorato di lei era stato davvero doloro.
Sapeva che in questo modo lo avrebbe ferito, che la sua relazione con Taehyung non avrebbe giovato al ragazzo e questo le dispiaceva, perché non sapeva quale fosse il modo migliore per guarire quella ferita che lei stessa aveva causato.
-Devi dargli tempo Chanel- disse Taehyung riprendendo a guidare, -il tempo è l'unico rimedio al suo dolore e tu non puoi pretendere, purtroppo, di stare al suo fianco.
Ha bisogno di stare solo e tu non gli saresti di aiuto, per quanto dure le mie parole possano essere- continuò il ragazzo e Chanel annuì con un cenno del capo; per quanto fosse difficile per lei, Taehyung aveva ragione. Jungkook aveva bisogno del suo tempo e dei suoi spazzi, lei non poteva pretendere di stare al suo fianco, lo avrebbe solo fatto soffrire e non voleva che questo potesse accadere.
Teneva molto a Jungkook e non voleva che tutto quello che aveva costruito con lui con fatica, crollasse in poco tempo, ma al cuore non si comanda e lei non poteva cambiare i suoi sentimenti, doveva solo accettarli.
-Mi dispiace Taehyung, ti ho messo in una situazione scomoda- disse Chanel dispiaciuta, continuando a giocare con l'orlo del suo vestito.
-Devo ammettere che non sono un grande fan di Jungkook in questo momento, ma non puoi addossarti colpe che non hai e nemmeno lui è colpevole di quello che prova. Io devo solo accettare e sperare che tu non scelga di stare con lui e quindi di abbandonarmi- disse Taehyung con un sorriso triste sulle labbra e a quelle parole Chanel si voltò a guardarlo. -Non ho ancora intenzione di lasciarti Kim Taehyung- rispose la ragazza quasi irritata dalle sue parole e lui si voltò per guardarla.
-Neanche io ho intenzione di lasciarti Kim Chanel- rispose il ragazzo per poi parcheggiare l'auto davanti al suo appartamento.
-Siamo arrivati- disse lui in seguito e Chanel si voltò a guardarlo, -ti va di salire per una tazza di the?- gli domandò la ragazza e alla sua domanda Taehyung annuì riluttante. Entrarono all'interno dell'edificio, prendendo l'ascensore che li avrebbe portati all'ultimo piano.
Le dita di Chanel erano dolcemente intrecciate a quelle del ragazzo accanto a lei, mentre aspettavano nervosi che l'ascensore si fermasse. Quel momento le ricordò un vecchio avvertimento del passato, quando ancora lavorava all'hotel dei suoi genitori. Ricordava il viso del ragazzo molto vicino al suo e il nervosismo che quella vicinanza le aveva provocato.
Le porte dell'ascensore si aprirono davanti ad una porta blindata bianca. Chanel inserì il codice per entrare e fece segno al ragazzo alle sue spalle di accomodarsi.
Il suo appartamento era molto grande e ordinato, tranne il salotto.
Il terreno di quella stanza era ricoperto di custodie di videogiochi e peluche, testimoniando come la ragazza passasse le sue giornate. Chanel si voltò di scatto a guardare Taehyung alle sue spalle, -ti preparo il...- ma la ragazza non ebbe il tempo di finire la frase che lui la baciò con passione.
Si lasciò andare a quel bacio dolce come miele, posando entrambe le mani sulle sue spalle.
Taehyung le lasciò baci roventi lungo il collo, sussurrandole in seguito all'orecchio, mentre Chanel tentava di riprendere fiato.
-Se vuoi che mi fermo basta che me lo dici- sussurrò Taehyung e alle sue parole Chanel dissentì, non lo avrebbe fermato, non quella notte.
Il ragazzo fece scivolare una mano alle sua spalle, trovando la cerniera del suo abito, -allora non mi fermerò- sussurrò nuovamente lui, facendo scorrere la cerniera del suo abito verso il basso. 

GucciWhere stories live. Discover now