Capitolo 16

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Chanel si avvicinò ai suoi fratelli maggiori, seduti nell'ufficio dei suoi genitori, che stavano controllando diversi documenti dell'azienda di famiglia.
-Che state facendo?- domandò la ragazza sedendosi di fronte alla loro scrivania, per poi guardarsi le unghie annoiata. Non sapeva che cosa fare Taehyung si era preso il giorno libero, dandolo anche a lei e costringendola a non avere nulla da fare per passare il tempo.
-Controlliamo diversi documenti- rispose Jin guardando la sorella divertito, entrambi sapevano che non avesse nulla da fare, quindi era logico che lei fosse venuta lì per infastidire i fratelli.
-Non hai Tiffany da infastidire?- domandò Namjoon ridendo divertito, mentre Chanel gli faceva una boccaccia come i bambini. -Sono vostra sorella minore è mio diritto di nascita infastidirvi- rispose la ragazza con un ghigno divertito sulle labbra. -E poi Tiffany è con il suo ragazzo Jimin, una fuga romantica- continuò la ragazza annoiata, non sapendo come passare il suo tempo.
Hoseok stava lavorando nell'hotel della sua famiglia e non poteva certo andare ad infastidirlo, Yoongi aveva delle commissioni da fare e non aveva tempo per incontrarla.
-Smettila di fare così, vedrai che trovi qualcosa da fare- disse Jin con dolcezza, mentre Namjoon alzava lo sguardo, facendo cadere dalla scrivanie vari documenti che dovevano essere analizzati.
Chanel e Jin si portarono una mano alla fronte in imbarazzo, certi che il ragazzo non sarebbe mai cambiato. -Tu saresti in grado di rompere anche la tua ragazza se ne avessi una- commentò Chanel per poi alzarsi in piedi, mentre suo fratello maggiore Namjoon si piegava per raccogliere tutto quello che aveva fatto cadere.
Il telefono della ragazza si mise a squillare, corrugando la fronte confusa quando vide il nome del suo capo sulla schermata del telefono. Rispose velocemente, non riuscendo a capire per quale motivo la stesse chiamando dato che le aveva dato il giorno libero. Quando sentì il suono della sua voce sembrava parecchio serio, le ordinò di prepararsi, avvisandola che sarebbe passata a prenderla per le otto.
Chanel non voleva che scoprisse davvero dove abitasse, così gli diede il vecchio indirizzo di dove lavorava, in modo che non scoprisse veramente chi fosse. Salutò i suoi fratelli e prese la macchina per dirigersi nel suo appartamento in centro a Seoul. Quando vi ci arrivò prese un vecchio abito rosa di Gucci, che era stato appositamente disegnato per lei.
Era un abito in chiffon lungo, che le copriva le caviglie, con un corpino dello stesso tessuto. Era molto semplice ed elegante, ma era l'abito che più adorava dello stilista. Successivamente uscì dal suo appartamento, per andare davanti all'entrata dell'hotel, incontrando stranamente Hoseok.
-Chanel!- la salutò il ragazzo e lei ricambiò con un gesto della mano, -dove stai andando così elegante?- le domandò lui curioso, notando il suo abbigliamento elegante e raffinato.
-Il mio capo mi ha chiamato per un evento, dovrebbe passare a prendermi- rispose Chanel con un dolce sorriso sulle labbra, era sempre bello rivedere il ragazzo, riusciva sempre a migliorarle la giornata con il suo sorriso, che sarebbe riuscito ad illuminare anche un cielo nuvoloso. -Come ti senti a lavorare per Kim Taehyung?- le domandò in seguito il ragazzo, mentre la ragazza si fece improvvisamente pensierosa.
Non le dispiaceva, molto spesso avrebbe voluto mollare, ma in quel momento l'unico pensiero che aveva era quello che non si era mai trovata male in compagnia del ragazzo, anzi era sempre più curiosa di sapere che cosa stesse nascondendo con tanto ardore.
-Devo dire che non mi dispiace- rispose Chanel sincera e il sorriso sulle labbra dell'amico non scomparve, anzi si fece più raggiante. -Sono felice, ero preoccupato che non ti potesse piacere, ma sapere che stai bene e non ti senti a disagio con lui mi fa stare meglio- rispose il ragazzo prendendole dolcemente la mano, mentre Chanel ricambiava quel suo dolce sorriso. -Sono contenta che tu mi appoggi- rispose la ragazza e Hoseok la guardò dritto negli occhi, -sei stata l'unica persona che ha creduto in me e che si è presa cura di me, non posso abbandonarti- rispose il ragazzo, venendo però successivamente distratti dal suono di un clacson.
Chanel si voltò notando una berlina nera parcheggiata vicino al marciapiede con alla guida Kim Taehyung.
-Devo andare- disse Chanel lasciando la mano di Hoseok, -ci vediamo presto Hobie- continuò la ragazza e lui annuì con un cenno del capo, seguendo con lo sguardo la ragazza che si allontanava per raggiungere il suo datore di lavoro.
-Buonasera- disse Chanel entrando in auto, salutando il ragazzo, che annuì con un cenno del capo per poi spostare lo sguardo e mettere in moto la macchina per partire.
Si confuse in mezzo al traffico metropolitano, mentre Chanel accanto a lui lo osservava curiosa. -Non volevo interrompere un momento romantico- disse il ragazzo, mentre stringeva con forza il volante dell'auto fino a far diventare le nocche bianche, -Hoseok non è il mio ragazzo- rispose Chanel confusa, guardando la strada davanti a lei, -io e lui siamo solo ottimi amici- continuò lei seria, mentre Taehyung si rilassava.
-Dove stiamo andando?- domandò in seguito Chanel osservando Taehyung accanto a lei, che guardava con attenzione la strada davanti a lui. -Un'importante sfilata di Gucci- rispose lui, -ci saranno anche molti miei clienti, ma ci andremo per lo più per gli abiti e dato che Tiffany mi ha dato buca per questa sera ti ho chiesto di accompagnarmi- rispose il ragazzo spostando lo sguardo su di lei.
I suoi occhi erano davvero magnetici e per un momento si ricordò quando erano rimasti insieme in ascensore, quando i loro visi erano stati troppo vicini e quando lui le aveva sussurrato all'orecchio.
Non sapeva per quale motivo quel ricordo fosse ancora vivo nella sua mente, ma sentiva il suo cuore battere velocemente nel petto, accelerando come avrebbe fatto un auto durante una gara.
Non sapeva che cosa stesse provando in quell'esatto momento, ma sentiva che la sensazione era strana e che non era un'emozione che avesse provato precedentemente.
Si strinse nelle spalle spostando lo sguardo, cercando di ricomporsi, anche se non era per niente facile. -Siamo arrivati- la avvisò in seguito il ragazzo parcheggiando l'auto davanti ad un grande edificio tutto in vetro, mentre il ragazzo si affrettava a scendere per aprirle la portiera.
Le tese la mano per aiutarla a scendere, -dobbiamo sbrigarci ad entrare- continuò il ragazzo e Chanel a quelle parole prese la sua mano nervosa, seguendo successivamente il ragazzo all'interno dell'edificio.

GucciWhere stories live. Discover now