Capitolo 31

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Non riusciva a credere a quello che suo fratello maggiore gli stesse raccontando.
Non voleva che fosse vero, se stesse dicendo la verità significava che Chanel gli aveva mentito e questo lo feriva profondamente, lo feriva perché era stata proprio lei a farlo. Quella menzogna feriva più delle parole che ogni volta i suoi genitori gettavano contro di lui, perché di lei aveva deciso di fidarsi ciecamente, perché nonostante tutto lei gli sembrava una persona vera.
-Non devi credere che lo abbia fatto per ferirti- disse improvvisamente Jimin costringendo Taehyung a guardare il fratello maggiore dritto negli occhi.
-La famiglia di Chanel è molto ricca, ma a Chanel è sempre piaciuto il mondo dei videogiochi e voleva creare una sua azienda da zero, senza che i suoi genitori le dessero una mano- continuò Jimin cercando di fornire una spiegazione al minore, che continuava a fissarlo confuso e ferito, non aspettandosi che la sua fidanzata potesse mentire a lui in quel mondo.
Se ci pensava bene, però, anche lui aveva nascosto tante cose a Chanel. Eppure più ci pensava e più la sua bugia lo feriva, come se lei non si fidasse di lui.
-Noi siamo una coppia- rispose Taehyung e Jimin sorrise tristemente, -Taehyung a volte mentiamo alle persone a cui vogliamo bene per non risultare un peso per loro.
L'ho fatto anche io con Tiffany, le ho mentito, le ho detto che la mia famiglia non possedeva nulla e che ero un povero ragazzo che faceva fatica a guadagnarsi da vivere, ma non era vero.
L'ho fatto perché volevo che mi amasse per quello che ero, che mi amasse anche se ero un povero ragazzo e lei lo ha fatto e non le è mai importato di quanti soldi avesse la mia famiglia.
Chanel sta facendo lo stesso, non vuole che tu veda solo la famiglia che si trova alle sue spalle, che tu possa etichettarla come la classica ragazza ricca e superficiale, perché lei sa di non esserlo- tentò di spiegare Jimin e Taehyung ripensandoci sapeva che suo fratello aveva ragione.
Tutti parlavano della terza figlia della famiglia Kim, chiedendosi per quale motivo non volesse mai mostrarsi al pubblico rimanendo sempre fuori dagli obbiettivi delle macchine fotografiche e cercando sempre di dare il meglio di sé stessa dimostrando alla sua famiglia di essere un'ottima lavoratrice.
Lo avrebbe fatto anche lui se ne avesse avuto la possibilità, ma i suoi genitori avevano sempre pensato al loro bene invece che quello dei loro figli.
La bugia di Chanel lo feriva, però doveva mettersi anche nei suoi panni. Solitamente le ragazze di ricche famiglie venivano spesso categorizzate come stupide, troppo superficiali e altezzose, che non prestavano davvero attenzione alle cose importanti.
Chanel non voleva che nessuno potesse etichettarla in quel modo. Nessuno doveva avere un'opinione così superflua di lei, per questo si era impegnata tanto.
-Credi che ci aiuterà?- domandò inseguito Taehyung curioso di sapere se la sua ragazza si sarebbe mai impicciata negli affari della sua famiglia, -lo farà per il bene di Tiffany e per il nostro- rispose Jimin sicuro di sé e Taehyung cercò di non dubitare della sua sicurezza. 

Chanel era seduta in un piccolo locale nella zona più ricca di Seoul, mentre aspettava che Tiffany decidesse che cosa ordinare.
-Non potevamo andare da Starbucks che almeno lì il caffè ha un sapore?- domandò Chanel dopo aver scelto con difficoltà quello che voleva ordinare dal menù che le era stato consegnato. -Per qualche volta possiamo stare nei quartieri dove i nostri genitori vorrebbero vederci spendere i nostri soldi?- domandò la sua migliore amica non facendo molto caso alle sue inutili lamentele.
Chanel fece roteare gli occhi al cielo e prese il suo telefono per controllare se Taehyung le avesse lasciato qualche messaggio.
Non lo sentiva dalla sera prima e immaginava fosse impegnato con il lavoro, ma le sarebbe piaciuto ricevere un suo messaggio o una sua telefonata.
-Smettila di guardare il telefono in quel modo, se non ti ha scritto avrà i suoi motivi- disse Tiffany ridendo divertita, costringendo Chanel a fulminarla con lo sguardo.
-Guarda che anche tu sei così con Jimin- le fece notare la ragazza e la sua migliore amica non smise di ridere, -andrà tutto bene, smettila di preoccuparti. A proposito, come è andata la vostra fuga romantica?- chiese Tiffany cambiando discorso, curiosa di sapere che cosa avessero fatto i due ragazzi il giorno prima. -Siamo andati in spiaggia e abbiamo passato una bellissima giornata insieme, non credevo che potesse essere così dolce- disse Chanel ricordando tutto quello che avevano fatto insieme e di come si fosse comportato lui nei suoi confronti. -Sembra che Taehyung non sia poi male come credevamo- disse Tiffany sorridendo allegramente, felice che la sua migliore amica avesse finalmente abbattuto i suoi muri per far entrare qualcuno nella sua vita.
-Chanel- la voce di Jimin costrinse le due ragazze a voltarsi per guardarlo, accanto a lui Taehyung che la guardava dritto negli occhi.
Aveva una strana luce nel suo sguardo, come se velatamente le stesse dicendo che sapeva quello che stava nascondendo.
-Jimin?- domandò Tiffany confusa, non riuscendo a capire per quale motivo il suo ragazzo si trovasse lì con loro.
-Abbiamo bisogno del tuo aiuto Chanel- disse Jimin guardandola ricco di preoccupazione, -è successo qualcosa di grave?- domandò la ragazza curiosa, facendo segno ai due ragazzi di accomodarsi con loro al tavolo.
-Non proprio- rispose Jimin, mentre Chanel continuava a guardare Taehyung, cercando di capire che cosa stesse cercando di dirle. Sapeva che ormai aveva capito quale fosse il suo reale stile di vita, ma non riusciva a capire che cosa stesse prova a riguardo.
-Cosa dovete fare?- domandò Chanel curiosa, spostando il suo sguardo su Jimin.
-Dobbiamo prenderci le quote societarie dei nostri genitori, ma hanno già previsto che lo avremmo fatto- rispose il ragazzo cercando di spiegarsi.
Gli occhi di Chanel si fecero improvvisamente feroci e avidi, quasi felice che Jimin avesse deciso di complottare contro la sua famiglia.
Le piacevano quel tipo di giochi. Sorrise. Un sorriso felino, quasi diabolico.
-Sono tutta orecchie Jimin- disse la ragazza stupendo tutti i presenti. 

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