Capitolo 15

2.9K 168 9
                                    

Chanel bevve un altro shot di soju continuando a pensare a quello che era successo nell'atelier di abiti da sposa.
Aveva visto Kim Taehyung annuire con il capo, come se fosse stato d'accordo con la sua migliore amica, allora per quale motivo continuava a dire e pensare che non fosse possibile?
Forse semplicemente continuava a credere che avesse annuito proprio perché pensava che fosse stato d'accordo con la sua migliore amica, quando era lei che si stava facendo inutili viaggi mentali pensando che stesse pensando a lei.
Doveva smettere di credere che il mondo girasse intorno a lei, non esisteva nulla di peggiore che credere di essere sempre al centro dell'attenzione.
Si riempì un'altra volta il bicchierino con il liquore, mandando giù successivamente il liquido tutto d'un fiato.
-Non credi di esagerare?- le domandò una voce familiare, che costrinse la ragazza ad alzare lo sguardo per incontrare quello di Yoongi.
Da quella prospettiva sembrava davvero un bel ragazzo, con i suoi lineamenti del viso spigolosi, ma allo stesso tempo delineato da linee morbide e il suo taglio degli occhi felino, che lo rendevano furbo ed allo stesso tempo sempre scontroso.
I capelli gli ricadevano sulla fronte, forse un po' troppo lunghi, costringendo il ragazzo qualche volta a portarseli indietro con le dita.
-Io non esagero mai- rispose versandosi ancora da bere, costringendo il ragazzo a chiedere all'Ajumma di portagli un altro bicchierino, versandosi successivamente da bere, per fare compagnia alla ragazza.
Chanel continuò a mangiare, bevendo di tanto in tanto qualche bicchierino di Soju, per cercare di allontanare tutti quei pensieri che potessero distrarla inutilmente.
-Come mai ti sei nascosta in questo locale- le domandò Yoongi curioso e a quella sua domanda la ragazza mostrò un ghigno divertito, -solitamente non mi nascondo, mi piace mettermi in mostra- rispose Chanel guardandolo dritto negli occhi, costringendo il ragazzo a guardarla sorpreso, come se non si aspettasse quella risposta.
Aveva ormai intuito che era diversa dalle altre ragazze che aveva incontrato, ma era stupita che ancora rimanesse sorpreso dalle sue risposte, ormai doveva essere abituato. -Hoseok?- domandò in seguito Chanel cercando di cambiare discorso, per evitare che venissero poste domande scomode. -Sta lavorando, la sua promozione lo sta tenendo molto occupato- rispose il ragazzo prendendo un pezzo di carne che la ragazza stava cucinando per se stessa. -Immagino- rispose semplicemente lei bevendo un bicchierino di Soju, cercando di allontanare nuovamente il pensiero di Taehyung dentro all'atelier di abiti da sposa.
-Devo dedurre che è stata una dura giornata- notò Yoongi guardando la ragazza che si versava nuovamente da bere, -non mi piace quando non riesco a capire quello che mi circonda o quando diventa troppo confuso- rispose Chanel guardandolo dritto negli occhi, -sono sempre una persona che ha il controllo su tutto- continuò lei e Yoongi sorrise, giocando con le dita con il bicchierino, dentro al quale vi era un liquido trasparente.
-Forse devi pensare che non puoi avere sempre il controllo su tutto- rispose il ragazzo spostando il suo sguardo su di lei, -a volte ci dobbiamo anche rendere conto che alcune cose non possono essere controllate- continuò Yoongi bevendo tutto il liquido che si trovava all'interno di quel piccolo bicchiere, per poi incatenare nuovamente i suoi occhi in quelli della ragazza. 

-Dovresti prendere questa questione più seriamente- disse suo padre, mentre Taehyung alzava lo sguardo dal piatto per incontrare quello dell'uomo, che tagliava la sua bistecca come se nulla fosse, mentre sua madre accanto a lui non diceva nulla e ascoltava in silenzio la conversazione. Non aveva mai contradetto quello che diceva suo marito, come se avesse paura di farlo, una cosa che lui detestava particolarmente, visto che esisteva la libertà di parola.
-Prendo tutto molto seriamente- rispose Taehyung guardando suo padre dritto negli occhi, irritato dal fatto che lo stesse criticando inutilmente, quando lui faceva sempre tutto quello che loro volevano.
-Sono andato all'atelier come mi avevate chiesto- rispose lui cercando di non innervosirsi, non voleva che loro potessero portargli via l'azienda che aveva costruito con tanto sudore e fatica, sarebbe stato davvero troppo devastante.
-Non voglio che la tua futura moglie si annoi, la sua famiglia è molto importante e se tu non sei capace di renderla felice ci va di mezzo anche la nostra famiglia- continuò suo padre sottolineando dettagli davvero inutili, che Taehyung non voleva nemmeno ascoltare, doveva semplicemente annuire con un cenno del capo come faceva di solito, senza dire qualcosa che potesse portarli a prendere decisioni troppo drastiche.
-Farò del mio meglio per non deludere le vostre aspettative- rispose lui abbassando il capo e a quella sua risposta sua madre alzò finalmente lo sguardo dal suo piatto.
Lo guardò curiosa, come se stesse osservando un nuovo esemplare di animale, non capiva per quale motivo si comportasse in quel modo, ma se aveva qualcosa da dire avrebbe preferito che lo facesse invece di stare sempre zitta.
-Come procede l'azienda?- domandò infine lei, costringendo Taehyung a voltarsi per guardarla.
-Tuo fratello sarebbe curioso di sapere come sta andando- continuò lei e Taehyung dubitava che a suo fratello maggiore sarebbe interessato.
Era sparito molti anni prima, in modo che non potesse rilevare l'azienda di famiglia, lasciando lui da solo a gestire tutti i problemi familiari. Dubitava che un giorno sarebbe tornato ed era ancora più ridicolo il fatto che i suoi genitori credessero che lo avrebbe fatto.
Aveva fatto bene ad andarsene e si domandava per quale motivo anche lui non lo avesse fatto, sarebbe stato davvero di gran lunga tutto più facile. Aveva scelto di rimanere solo per rispetto e per poter mettere in piedi l'azienda che voleva, anche se ora si domandava per quale motivo non avesse fatto tutto da solo.
-L'azienda va molto bene, spero che un giorno mio fratello possa vederla- mentì lui, anche se sperava anche lui che un giorno tornasse, non riusciva più a credere nei miracoli.
L'unica cosa che in questo momento lo stava interessando era la sua segretaria, molto efficente e intelligente, anche se aveva lo strano presentimento che stesse nascondendo qualcosa di davvero interessante. 

GucciWhere stories live. Discover now