Prologo.

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Non so descrive cosa provo quando la guardo.
Provo rabbia quando non obbedisce ai miei ordini, tenerezza quando fa la capricciosa. Provo preoccupazione quando sente dolore, tristezza quando piange, paura se la perdessi, gelosia quando la vedo parlare con altri ragazzi. Mi fa impazzire al solo pensiero che un'altra persona che non sia io, possa darle ciò che vuole.
Ma perchè mi faccio tutte queste paranoie? Nessuno, e ripeto nessuno potrà mai farla sentire come quando sta con me.
È dolce e ingenua, spiritosa, timida, emotiva, testarda...fottutamente bella. Ed è mia.
Nessuno se l'è mai scopata, sono il primo ad averla fatta venire.
Ho capito di volerla dopo il nostro primo incontro, al bar, fuori dalla sua scuola.
Camminava con altre cinque persone attorno a lei, due ragazzi e tre ragazze.
Le ragazze erano diverse da lei e i due ragazzi si assomigliavano.
Uno le teneva il braccio intorno alle spalle e la guardava mentre camminavano.
Temevo fosse il suo ragazzo...
Dimenticò la felpa e gliela restituì.
Andò via senza dire nulla.

Il secondo incontro invece, ho avuto l'occasione di parlarle, ed è stata proprio una botta di culo che, questa volta, lei si fosse dimenticata la borsa appesa alla sedia, nel solito bar dove faccio colazione.
Mi disse solo «grazie, signore» con guardo basso e voce tremante.
Prese la borsa e scappò via.
La rincontrai giorni dopo nello stesso bar, ma questa volta venne lei da me.
Si presentò, e mi ringraziò ancora per averle restituito la borsa, e la felpa.
Era bellissima.
Jeans blu chiaro strappati, una maglia bianca e una giacca nera semplice sopra.
I capelli biondo cenere, raccolti in uno chignon con qualche capello fuori posto.
Mi strinse la mano prima di andar via, l'avvicinai a me.
Mi accarezzò i capelli, spostandomi il ciuffo riccio dalla fronte leggermente sudata.
Mi sorride, e andò via.
Non immaginava di certo che quello era solo l'inizio.

All I want is youWhere stories live. Discover now