8.

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"Sei una puttana, proprio come tua madre!"
L'uomo che è su di lei la picchia.
Lei è raggomitolata in un angolo, si copre la testa con le braccia, scuote la testa e urla. Urla il mio nome.
Non riesco a muovermi, non riesco a urlare. Posso solo vedere la scena come uno spettatore e pregare che finisca tutto.
Chiudo negli occhi e mi sento precipitare nel vuoto.
Mi alzo di scatto e corro nel bagno. Inizio a rimettere e il petto mi brucia.
Mi lavo il viso con l'acqua fredda e poi mi asciugo con un'asciugamano.
Sento freddo nelle ossa, mi vengono i brividi.
Mi siedo a terra nel bagno con le ginocchia strette al petto e cerco di respirare più lentamente.
La porta si apre.
Ella s'inginocchia accanto a me e mi guarda.
Fa per accarezzarmi la guancia ma mi ritraggo. Non riesco a calmarmi, sto troppo in panico.
Si alza da terra ed esce dal bagno.
Torna poco dopo con un bicchiere d'acqua.
«Bevi» prendo il bicchiere e lo bevo tutto in un colpo.
«Cos'è successo?» si mette a gambe incrociate difronte a me e mi prende le mani.
Vorrei ritrarmi, odio il contatto fisico quando sono agitato, arrabbiato o triste. Ma lascio le sue mani a stringere le mie.
«Niente...un brutto sogno. Torniano a letto.» mi alzo da terra e lei fa lo stesso.
Andiamo in camera e mi sdraio sul letto, con lei accanto.
La sento gemere, come se avesse male a qualcosa.
Mi giro verso di lei e la guardo.
Non serve neanche farle la domanda, ha già capito.
«Un po' mal di pancia. Devono...arrivarmi le mie cose.» diventa rossa sulle guance.
Mi sfugge una risata.
«Perchè t'imbarazzi a parlare con me che devono venirti le mestruazioni? È una cosa normalissima» le sorrido.
Lei si copre e si gira verso di me.
«Perchè non ho mai parlato con nessun'uomo di cose cosi intime.»
Più la guardo, e più mi fa impazzire.
«Con me non devi farti problemi. Puoi parlare di qualsiasi cosa.»
La sento gemere di nuovo di dolore, si tocca la pancia.
«Vieni.» dico toccandomi le gambe.
La faccio sedere sopra di me, come per cullarle.
Mi accarezza il petto e inspira il mio odore.
«Vorrei...»
«Vorresti cosa?» chiedo.
«Vorrei baciarti di nuovo.» mi guarda negli occhi a quella affermazione.
Si morde il labbro. Dio mio quanto è bella questa ragazza.
«Quando vuoi baciarmi, non ci pensare, non dirlo. Fallo e basta»
Lei mi sorride e mi bacia.
Un bacio lento, dolce. Mi morde il labbro, vi passa sopra la lingua e poi lo bacia.
La mia mano e nei suoi capelli e la sua mano nei miei.
Mi sfugge un gemito, il pene è di marmo e freme.
Si mette a cavalcioni mentre continua a baciarmi.
Quando fa per sedersi, resta a mezz'aria in ginocchio.
«Ma...» diventa paonazza e io scoppio a ridere.
«Che posso farci se mi fai questo effetto piccola?»
Lei mi tira uno schiaffo leggero sul petto e si copre il viso con le mani.
Fa per scendere da me ma la fermo.
«Non morde mica» le faccio la linguaccia e lei ride.
Che bella che è quando ride e sorride.
«Sei comodo» ride e si siede a cavalcioni.
La mia erezione rischia di scoppiare da dentro i pantaloni della tuta che uso come pigiama.
Mi bacia il mento, poi il collo e mentre mi bacia cosi, si struscia su di me.
Gemo mentre lei continua.
Metto le mani sui suoi fianchi, incitandola ad aumentare il ritmo.
Quanto vorrei prenderla adesso su questo letto e scoparmela fino a farle passare la voglia di provocarmi cosi.
Mi supplicherebbe di farla venire, urlerebbe dal piacere, impazzirebbe.
«Terra chiama Mark» dice Ella risvegliandomi dal mio sogno ad occhi aperti.
Sorrido e la faccio mettere sotto di me. Con una mano, tengo le sue di meni imprigionate sopra la testa, e con la mano libera che ho, inizio a toccarle il seno.
Stringo il capezzolo da sopra la maglietta fra il pollice e l'indice.
La bacio mordendole il labbro, succhiandolo con forza.
Lecco la sua lingua, muovo la mia in cerchio intorno alla sua.
Scendo con la mano fino a sopra le mutandine.
«Sei cosi bagnata piccola.» lei mi guarda e quando inizio a sfregare le dita sulle mutandine, sul suo clitoride turgido e bagnato, getta la testa indietro e si spinge contro le mie dita.
Ansima e geme, apre di più le gambe per dare più spazio alle mie dita esperte.
«Mark...» chiude gli occhi e ansima con la testa indietro.
Tolgo la mano negandole l'orgasmo.
Le sfilo le mutandine e mi metto fra le sue cosce.
«Aspetta...»
«Che succede?» chiedo guardandola negli occhi.
«Cosa vuoi fare?» le trema la voce.
«Una cosa che ti piacerà, e che quando avrò iniziato, mi supplicherai di continuare.» le sorrido maliziosamente e lei si rilassa sul materasso, appoggiando la testa sul cuscino.
«Se non ti piace dimmelo, ok piccola?» chiedo accarezzandole le cosce con le dita.
Annuisce e mi guarda.
Le bacio l'inguine, leccandolo da sotto a sopra. Sospira e mi accarezza i capelli.
Apro le labbra e inizio a leccarla molto lentamente.
Muovo in cerchio la lingua sul suo clitoride duro e bagnato.
La saliva cola fino al buchetto, bagnandola tutta.
«Oddio...» geme e inarca la schiena.
Succhio il clitoride e mordo piano le sue grandi labbra.
Ansima e trema sotto di me.
Prendo in mano il suo seno, stringendo fra il pollice e l'indice i capezzoli, mentre continuo a leccarla.
Mi fermo e vado su, per guardarla negli occhi.
«Allora? Com'è?» chiedo, accarezzandole in naso con il mio.
«Perchè ti sei fermato...?» diventa rossa e si copre gli occhi con le mani.
«Devo andarci piano con te. Sono sensazioni ed esperienze nuove.» le accarezzo i capelli e le bacio il collo.
«Non smettere...» supplica
Io torno giù e riprendo il lavoro.
Ansima forte e iniziano a tremarle le gambe.
«Lasciati andare piccola» lecco forte il buchetto mentre con le dita le stuzzico il clitoride.
Stringe le lanzuola, urla il mio nome e viene sulla mia lingua.
Mi sdraio accanto a lei e la guardo.
«Allora? Com'è stato?» sorrido e lei gira la testa per guardarmi.
Con voce ancora ansimante chiede «possiamo rifarlo?»
Rido e le bacio la fronte. «vacci piano piccola.»
Lei si tira su a sedere, appoggia la mano sul mio petto e inizia a scendere, accarezzandomi lentamente.
«Ora tocca a me.» si morde il labbro mentre prende il mio pene in mano da dentro i pantaloni e inizia a muovere la mano su e giù.
La guardo negli occhi sorpreso.
È la prima volta che lei prende l'iniziativa e mi tocca li sotto.
Mi alzo e mi abbasso davanti a lei i pantaloni insieme ai boxer.
La sua espressione mi fa sorridere.
Resta a bocca aperta mentre mi guarda dalla testa fino alle mie parti intime.
Mi sdraio sul letto e lei si mette a cavalcioni sulle mie gambe.
Si morde il labbro inferiore imbarazzata, ma nonostante la vedo timida, prende coraggio e inizia a toccare l'erezione.
È molto delicata e dolce.
Passa il pollice in cerchio sulla punta, asciugandola.
Lo stringe leggermente e muove la mano su e giù piano.
Mi guarda con aria innocente mentre con una mano, sega su e giù e con l'altra muove l'indice e il dito medio intorno la punta che bagnata e continua a bagnarsi a quel movimente.
Tremo sotto di lei e ansimo.
«Vuoi...provare a prenderlo in bocca?» chiedo con voce tremante.
«Come si fa?» chiede ingenuamente.
«Appoggia la bocca sulla punta e scendi giù fino a dove riesci.» lei annuisce e scende dalle mie ginocchia.
Scende e mentre sega, inizia a succhiare.
Appoggia la bocca sulla punta, muove la lingua incerchio.
Mi tremano le gambe sotto di lei.
Mi manca il respiro e il cuore batte all'impazzata nel petto.
«Si...cosi» gemo
Si sposta i capelli di lato e mi guarda, mentre scendere per prendere ancora più in bocca il mio pene e fa male dal quanto è duro per lei.
Ci guardiamo mentre lei succhia.
È cosi sensuale, nonostante la sua purezza. È cosi sexy ed eccitante, il suo sguardo mi fa impazzire.
Inizia a pulsare. Non so per quanto posso reggere sensa....
«Piccola...sto per...» lei aumenta il ritmo con la mano e prende la punta fra le labbra.
La sento salire...sale sempre di più.
Oddio...
«Si...» gemo mentre vengo, riempendole la bocca del mio caldo sperma che inonda la bocca.
Le cola sul mento e sulla lenzuola, sporcando tutto.
Lei ingoia e io sono sorpreso.
«Com'è stato?» mi chiede sorridendo
Io crollo sul letto ancora con l'affanno.
«Stupendo...cazzo.» mi sorride e scende da sopra di me, sdraiandosi.
«Buonanotte.» sghignazza e si gira per dormire, mentre io ho ancora l'affanno per l'orgasmo.
«Buonanotte piccola.» le bacio la spalle e mi alzo dal letto per andare in bagno e ripulirmi dallo sperma rimasto sul mio membro ancora duro e caldo.
«Ora mi tocca anche dormire con le lenzuola macchiate. Cavolo.»
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
Ma la cosa che mi da più fastidio, è che ho ancora il cazzo di marmo, e mi tocca dormire cosi, perchè lei già dorme.
Che odio.

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