4.

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Stiamo stretti a ballare tra la folla.
Non possiamo fare altro stare vicini.
«Grazie per prima» urla mentre si muove e balla davanti a me.
Muove le braccia in alto e fa ondeggiare i fianchi.
Si gira e muove il suo culetto fantastico contro di me.
Mi sta facendo impazzire... È cosi fottutamente bella e sensuale.
La prendo per i fianchi e lei intreccia le mani alle mie.
«Sei bellissima» le dico all'orecchio
Lei si gira e mi stringe a se, appoggiando la testa al mio petto.
L'erezione mi sta scoppiando nei boxer. Non ce la faccio più...
«Devo andare ora» dice
Mi bacia sulla guancia e poi si dirige verso l'uscita barcollando e sbattendo contro un paio di persone.
La seguo ed esco con lei.
«Posso darti un passaggio io se vuoi» le dico mentre cerca di fermare un taxi, ma questo tira dritto e lei lo insulta.
Anche se in teoria non dovrei guidare, ma pazienza.
Lei annuisce, cosi andiamo fino alla mia macchina e quando entra e io inizio a guidare, lei si addormenta.
Varco la soglia del mio appartemento con lei in braccio che dorme tranquilla e serena.
La faccio distendere nel letto, io mi spoglio e metto dei pantaloni grigi di tutta e mi sdraio sul divano.

Mi sveglio di soprassalto sentendo un rumore.
Corro in camera mia e vedo la ragazza a terra che vomita.
«S-scusami...» si alza da terra e fa per uscire dalla camera barcollando.
Va in cucina e prende un tovagliolo e inizia a pulire, inginocchiata sul pavimento.
«Non ti preoccupare. Faccio io» dico e sistemo tutto.
«Mi accompagni in bagno?» chiede timida.
La sua voce è dolce ma rotta.
Io le faccio strada per il bagno e resto li fuori, seduto a terra.
La sento rimettere ancora, e ancora.
Quando esce è pallida e devo sorreggerla per far si che non cada.
Quando torna in camera, si toglie il vestito e resta in biancheria.
Io la guardo sorpresa. Non mi aspettavo che lei, che quando l'ho incontrata di giorno era tanto dolce e timida e ora che è notte, ha bevuto e adesso è praticamente nudain camera mia, che per lei sono uno sconosciuto.
Sposto lo sguardo sul suo corpo.
Ha un culetto meraviglioso, poi con le mutandine che indossa, è ancora più bello.
Si sdraia sul letto sotto la coperla e mi guarda, con quel dolce visino che si ritrova.
Devo far leva a tutto il mio autocontrollo per non legarla a letto all'istante e scoparle quel culo fantastico che si ritrova fino a farla crollare esausta sul letto e senza voce per le urla.
«Dormi con me?» chiede, tirandosi le coperte fino al mento
Scuoto la testa «dormo in salotto. Potrebbe essere rischioso se dormissi nel letto, con te in questo modo» mi esce un sorriso malizioso sulle labbra.
Lei sgrana gli occhi e le sue guance diventano rosse, non la vedo da sotto le coperte, ma so che ha stretto le cosce.
«D-davvero?» balbetta imbarazzata
Annuisco e sorrido.
«Beh...lui apprezza. Guarda tu stessa» le sorrido
Abbassa gli occhi sui miei pantaloni e vede il rigonfiamento che tira sul davanti.
Si copre gli occhi con le mani e io ridacchio.
«Chiamami se ti serve qualcosa» le dico, lei annuisce e si gira dall'altra parte mentre io esco dalla mia stanza e mi siedo sul divano.
Le palle mi stanno scoppiando...
Vorrei prenderla in tutti i modi possibili, in tutti i suoi buchi, in ogni posizione possibile.
Neanche se lo immagina cosa vorrei fargli.
Al solo pensiero mi si rizza ancora di più.
«Cazzo» mi pulsa da impazzore nei boxer.
Mi sdraio sul divano e faccio lunghi e profondi respiri, cercando di non pensare a lei.
Dopo circa mezz'ora, iniziano a chiudersi gli occhi e finalmente mi addormento.
Grazie al cielo l'erezione mi è passata. Detesto quando ho voglia ma nessuno mi soddisfa, e son costretto a fare da solo, ma non sempre lo faccio.
Ed è ancora più fastidioso quando qualcuno mi provoca e mi fa venire voglia.

Apro gli occhi, infastidito dalla luce del sole che entra dalle fessure della finestra.
La ragazza è sul divano, sdraiata accanto a me con la testa sul mio petto e la coperta ad avvolgere il suo corpo magro e minuto.
Le accarezzo i capelli e la guardo dormire.
È bellissima, rilassata nel sonno, è davvero carina.
Le accarezzo la spalla e la sua pelle, al contatto con le mie dita, ha i brividi.
Apre gli occhi e io le sorrido, mentre lei si tira di corsa su a sedere e si copre meglio con la coperta.
«Buongiorno» le dico
Lei timidamente risponde al mio buongiorno con un "c-ciao" balbettato.
Mi alzo dal divano e vado in cucina.
Preparo il caffé e del latte caldo caldo con i cereali per lei.
«Vieni» le metto sul tavolo la tazza con il latte e le si siede accanto a me, mentre bevo il mio caffé.
«Che lavoro fai?» mi chiede lei, dopo due bocconi di cereali.
«Scrittore. Tu vai al liceo giusto?»
Annuisce, non mi guarda.
È timida, imbarazzata.
«Come ti senti rispetto a ieri sera?» le chiedo prendendole la mano
Lei guarda le nostre mani intrecciate, poi mi guarda negli occhi per un momento ma torno con lo sguardo basso, a guardare la tazza di latte e cereali davanti a se.
«B-bene, grazie. Non ero mai stata a una festa come quella. Non è il mio genere.
Ma delle mie amiche mi hanno convinta ad andare e non ho saputo dire di no, anche se non è il mio genere di serata» ammette, più a se stessa che a me.
«È il tuo ragazzo quello di ieri sera?» chiedo
Lei alza gli occhi su di me, sgranati.
«N-no. Mi ci stavo frequentando. Ma lui beve, fuma, va in discoteca. Non è il genere di persona che mi piace avere accanto.
In realtà non so che persona vorrei accanto a me, dato che non ne ho mai avuto una. Ma so che non voglio lui.
Poi...quando beve diventa come hai visto ieri sera.» dice tornando a bere il suo latte.
Quindi...non ha mai avuto un ragazzo? È una ragazza stupenda, perchè non si è mai fidanzata?
Quindi è vergine. La cosa mi eccita da morire ancora di più, ora che sono queste cose.
«Come mai non hai mai avuto un ragazzo?» le chiedo
La mia voce stranamente è calma, rilassata. Ma in realtà sono eccitato da morire.
«Non lo so. Forse vedo troppi film d'amore e leggo troppi libri di Nicholas Sparks. Ma non ho mai incontrato nessuno che mi facesse sentire i brividi sulla pelle al minimo contatto fisico, nessuno che mi facesse battere il cuore all'impazzata al solo stare vicini.
Forse sono io il problema. Ho aspettative troppo alte, che nessuno ha mai soddisfatto.» si alza da tavola e va in cucina, e inizia a lavare la tazza.
La seguo e resto a pochi passi da lei.
«Capisco» dico semplicemente.
Le prendo i fianchi da sopra la coperta e lei s'immobilizza.
Le sposto i capelli dal collo, spostandoli tutti a sinistra.
Lei lascia la tazza nel lavandino, l'acqua scorre ancora.
Le accarezzo la spalla, massaggiandola piano. Prendo la coperta e la faccio scivolare lengo il suo corpo.
Accarezzo le sue braccia, il suo addome, i suoi fianchi.
Scendo e inizio a far scorrere le mani dal polpaccio fino alle cosce, poi sul sedere, sulle mutandine.
«Sei bellissima» le mie mani arrivano al suo seno.
Le sfugge un sospiro, le sta piacendo.
Le bacio il collo e la spalla, lasciandole piccoli e dolci baci umidi.
Metto le mani dentro le coppe del reggiseno e i suoi capezzoli sono turgidi.
«Ti piace?» sussurro al suo orecchio.
Lei annuisce e chiude gli occhi, lasciandosi accarezzare ed esplorare.
Ha i brividi sulla pelle. È cosi bella e sensuale, e io sto morendo.
Arrivo fino alle mutandine, toccandola sopra. Sta fradicia, e sta tremando.
Prendo la sua mano ancora bagnata d'acqua e la metto sulla mia erezione.
«Senti cosa mi stai facendo» sussurro
Lei si rilassa, appoggiandosi al mio petto con le schiena.
Io continuo ad accarezzare la sua intimità eccitata mentre la sento tremare appoggiata a me.
La tengo con una mano sulla pancia mentre l'altro continua il lavoro.
«Lasciati andare...» le sussurro
Si sposta di scatto da me e retrocede, quasi terrorizzata.
Faccio per andarle in contro ma lei corre in camera.
Esce poco dopo vestita, apre la porta di casa mia, lasciandola aperta, precipitandosi giù per le scale, fuori dal mio appartamento.
Io resto li, preoccupato ed eccitato.
E la cosa che mi dispiace di più è che non l'ho fatta venire come avrei voluto.
Non so cosa le sia preso...

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