Ti Devo Parlare

181 10 0
                                    

Dopo aver salvato tutti io e magnus eravamo ancora mano nella mano qnchd se non serviva più.
Noi...io e lui. Non era male.
<<Magnus io e te possiamo parlare?>>
<<Certamente alexander di cosa?>>
Deglutisco a fatica e lo guardo:<<Non qui>>
E allora dopo esserci allontanati da tutti ci siamo seduti l'uno davanti all'altro.
Magnus era esausto e a stento teneva gli occhi aperti. Si ripassava le dita sulle palpebre scure creando una piccola pioggia di glitter che cadevano dalle sue ciglia dappertutto. Non era mai stato più bello di così anche con i capelli in disordine e con la frangia che gli ricadeva scomposta sul visto.
Aveva combattuto con tutti noi con coraggio invidiabile per un nascosto. Lo so che l'ha fatto per me. Ora era l'ora.
<<Magnus. Io...>>appena lo dico i suoi occhi penetranti mi inchiodano lì al suolo
<<Tu, Alexander? >>
<<Io. Io voglio ringraziarti>>si, si bell inizio Alec. Proprio questo volevi dire, pensai. Una parte interiore di me si dava un sacco di schiaffi e si batteva la mano davanti la faccia incredulo.
<<Oh beh...lo sai già che l'ho fatto...>>
Lo fermo:<<Si, lo so... E io te ne sono grato, ma non era questo quello che volevo dirti...è che io vorrei dirti che ero in ansia per te>>
Una luce era sfavillata negli occhi di magnus. Come se avesse capito cosa intendessi dire.
<<Alexander non devi essere costretto a...>>
Lo fermo dinuovo:<<No, non è opportunismo. Ti cercavo seriamente in pena e per questo io...>>imbarazzatissimo mi avvincino a lui tutto rosso e gli bacio l'angolo della bocca provocando in lui stupore e anche un sorriso.
<<Alaxander...>>mi abbraccia dolcemente sorridendo e io mi rilasso contro di lui più libero e tranquillo.
Stare tra le sue braccia era molto piacevole e quel contatto con lui era magico. Con jace sentivo un sentimento di comprensione, con lui sento un dolce sentimento anestetizzante. Sono al sicuro e sento che lui si prenderà cura di me. Con jace ci sono solo promesse di protezione reciproca e amicizia. Con magnus è diverso. Con Magnus ci sono promesse di baci rubati e tenerezza. Mi piaceva, molto, anzi moltissimo.

<<Magnus io...>>

Stavolta mi blocca lui con due dita sulle labbra appoggiate dolcemente come se fossero fatte di vetro.  <<No, non parlare Alexander, non dire niente va bene così. Ho capito>>

<<Ma...>>

<<Vediamo un film da me Alexander>>

<<Ecco....ehm...>>

<<Non avrai paura?>>

<<Di mia madre e mio padre che mi fanno la festa e Izzy che mi tartassa di domande. Chi non ne avrebbe?>>

Lui ride di gusto ed ha una risata bellissima. Ma che dico? Lui non ha una cosa brutta.

<<Ehi Alexander! Aiutami a tornare a casa su>>

<<Si! Arrivo>>lo raggiungo in fretta. Camminiamo l'uno accanto all'altro senza parlare. Ci dicevamo tanto in quei silenzi fatti di tenerezza. Tenevo la mano di Magnus, avevo paura che cadesse a terra stremato se si fosse staccato da me. Aveva usato davvero tanta, troppa, magia. Non avrei mai permesso che finisse contro il marciapiede. Non volevo che soffrisse e stesse male.

<<Magnus?>>

<<Si, Alexander>>

<<Tu stai bene, vero?>>

<<Sono con te, mi stai ancora dando la tua forza, e mi tieni ancora per mano>>

<<Per te cosa significa?>>

<<Che cosa?>>

<<Questo>>indico le nostre mani intrecciate

<<E per te?>>

<<é stranissimo...ma piacevole e non so cosa significherà in futuro, per ora so solo che mi piace>>

<<Mi piace anche a me, ma voglio andare piano, voglio che tu sia sicuro di quello che fai e so che gli impegni per gli shadowhunter sono come consacrazioni>>

<<Si, per me sono molto importanti, ma io...io...io non voglio prometterti cose che non so se potrò darti e mantenere>>

<<Lo capisco Alexander e tu non devi sai. Non devi forzarti a fare niente. Ed io non lo farei nemmeno. Sai Alexander amare significa molte cose una di queste comprende la comprensione, la pazienza, il percorrere esperienze insieme aspettandosi l'un l'altro. L'amore é un cerchio, é un dare e avere continuo. I baci sono lunghi e dolci. Sono momenti di tenerezza>>

<<Ma tu ti aspetti...ehm?>>

<<No, Alexander, non sono quel tipo di uomo. Io mi aspetto solo una cosa da te sai?>>

<<E che cos'é?>>

<<Che tu sia sempre te stesso e che mi dica quello che senti sempre. Non ti forzare a far nulla. Siamo io e te con i nostri limiti che ci rendono noi stessi>>

Ero stupito dalla sua richiesta, ma fui pronto a dirgli:<<E io voglio esserlo. Voglio essere completamente me stesso e essere sincero e diretto con te>>

<<Quindi posso chiederti cosa provi?>>

<<E...Ecco io non lo so ancora per certo. So solo che tu mi fai stare bene e che voglio starti accanto perché sono tranquillo con te>>

<<Ne sono contento Alexander>>mi fa un sorriso radioso e io gli sorrido anch'io. <<Muoviamoci a tornare a casa, ho bisogno di fare una cosa>>

Sorrido e corriamo a casa sua ridendo. Una volta a casa, Magnus chiude velocemente la porta e mi ci spinge contro e mi bacia. Io ero stupito, ma anche felice e mi abbandono tra le sue braccia. Mugulo e lo ricambio. Si stacca e si morde le labbra. Io cerco le sue per avere un altro bacio. Lui mi accontenta subito. Gli accarezzo i capelli dolcemente baciandolo. Lui mi accarezza. Ci separavano i vestiti, ma per ora andava bene.

I nostri baci si fecero più dolce e le nostre mani si accarezzavano dolcemente e delicatamente.

Io non volevo più andarmene da quella casa, ma non avevo molto tempo per stare con lui.

Purtroppo dovetti andarmene dopo averlo messo a letto e camminando per New York pensando a tutto quello che ci eravamo detti, quello che non ci eravamo detti e quello che avevano detto i nostri corpi. Lo volevo rifare. Ancora, ancora e ancora. Stavo così bene e non volevo smettere più e lo speravo che nessuno scoprisse questo mio benessere che vivevo con lui.

Torno all'istituto più felice con in testa il mio piano e entro in camera mia addormentandomi felicissimo. Lo sogno e mi sento così sereno. I miei sogni finalmente erano sereni e riuscivo a riposare totalmente tutta la notte. Tutto grazie a Magnus Bane

città di cenere secondo Alexander Gideon LightwoodWhere stories live. Discover now