Capitolo 23) Non ho mai visto uno zombie mangiare la Nutella

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Come c'era da aspettarselo, quando Rome se né andato mi sono buttata sotto la doccia per mandare via quel calore, che purtroppo non era causato dalla febbre.

Anzi, sembra che quella ormai sia passata, il problema ora e nascondere in un angolino remoto del mio cuore questi sentimenti, più forti di una semplice cotta, verso quel maniaco.

Dico io, non poteva comportarsi come al solito? Evitare di baciarmi e di far fare il flamenco al mio cuore?
Perché si, ormai mi alterno tra mambo, can can, e flamenco.

Forse quel maniaco è inconsapevole del fatto che questi piccoli gesti,come preoccuparsi per la mia carcassa malata, possono avere del ripercussioni gravi, facendomi credere di vedere qualcosa che in realtà non c'è.

Una volta fuori indosso un paio di pantalocini elasticizzati con una maglietta a maniche corte larga e asciugo i capelli, che in pochi minuti sembrano quelli di Caparezza.

Scendo al piano di sotto per prendere qualcosa da mangiare, e mentre sono impegnata ad addentare una fetta di pane con la Nutella, sento la porta aprirsi, prima che la mia amica faccia il suo ingresso in cucina.

"Tu . Lo sai dopo che dovrai parlare vero'"

Annuisco, ormai credo che tanto vale evitare inutili proteste, anche perché poco dopo ci raggiunge mio fratello sorridente. Gli deve essere piaciuto il diversivo che ha usato Johanna a quanto pare. Quel pervertito.

"Ma guarda un po', è la prima volta che vedo uno zombie mangiare la Nutella "

"Per me invece è la prima volta che vedo uno stronzo camminare. I casi della vita eh?"

Si avvicina per stritolarmi tra le sue braccia, e sono molto tentata di spiaccicargli la fetta di pane in testa, ma sarebbe un sacrificio troppo grande per me, quindi soffro in silenzio, prima che si stacci di sua volontà.

"Ti senti meglio?"

"Si, sai che una come me è difficile da abbattere."

"Lo so molto bene, dopotutto nelle tue vene scorre il sangue dei Rinaldi"

Alzo gli occhi al cielo, e glielo lascio credere, quando in realtà sappiamo tutti come lui e papà con qualche grado di febbre si danno per moribondi.

Finita la merenda salgo incamera mia e decido di ripassare un po' il programma di spagnolo e di storia, per non trovarmi più indietro rispetto a come sono già messa .

Passo qualche ora abbondante sui libri , quando bussano alla porta e sapendo di chi si tratta non c'è bisogno che smetta di scrivere gli ultimi appunti sul computer.

"Allora?Dai sai quanto possa essere curiosa se mi ci metto"

"Un attimo ho finito, e poi quanta fretta, guarda che viviamo sotto lo stesso tetto eh."

Spengo il computer e giro la sedia verso Joe, che nel frattempo si è comodamente sistemata sul mio letto.

"Da dove devo partire?"

"Mi sembra ovvio, che ci faceva Smith qui? E poi come sapeva dove abiti?"

D'istinto mi mordo il labbro inferiore, prima di buttarmi sul mio letto per abbracciare il cuscino , starò anche meglio, ma sono ancora molto stanca.

"Quella volta in cui sono stata con lui mi ha portato qui con la sua moto e per l'altra domanda, riportando le sue parole, voleva vedere come una scema prende la febbre"

"Ma che romantico... "

"Io e te abbiamo due modi diversi, per definirlo romantico."

"Avanti, ha saltato la scuola per stare con te, probabilmente si sentiva in colpa per averti passato la febbre"

"So solo che la mia testa è così piena di pensieri, che tra poco erutterà peggio del Vesuvio"

"Avvertimi quando accadrà che non vorrei finire come gli abitanti di Pompei"

Ridiamo e poco dopo sospiro,riprendendo il discorso.

"Ho paura Joe, questi miei sentimenti sono sbagliati"

"Quasi non credo alle mie orecchie, tu Roxane Rinaldi, alias Speedy, hai paura ?"

"Già, preferirei affrontare un orso alla Leonardo di Caprio che...questo"

Si sdraia anche lei e mi abbraccia, facendomi sentire meglio.

"Questo vuol dire solo che stai crescendo Roxy, è normale avere paura,anch'io né ho con Mike."

"Davvero?"

"Si,ho paura che mi lasci per tornare a frequentare le tipe di prima, e sai cosa faccio io per non pensarci? Lo amo, e continuerò a farlo,anche se un giorno potrebbe capitare che mi spezzi il cuore. L'unica cosa che possiamo fare e avere fiducia e i sentimenti che provi non sono una cosa brutta."

Sospiro, amare Rome, sono sicura che se accadesse, rimarrebbe un mio segreto.

"Da quando in qua sei così saggia?"

"Io lo sono sempre stata"

"Davvero?Perché si dice che  vecchiaia porti saggezza, quindi in realtà quanti anni hai nonnina?"

"Ahla metti così! Ora ti faccio vedere io, razza di impertinente."

Inizia a farmi il solletico e parto anch'io al contrattacco finendo per rotolare per terra, e indovinate un po' chi è finita sotto?

No, non Johanna. Tanto per cambiare sono baciata dalla fortuna.

Scusate se il capitolo risulta corto, ma è uno di passaggio, e poi ho avuto alcuni impegni... 😅😅😅
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Manu

Disaster of Love "L'amore non ha altezza" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora