Capitolo 65) L'aria di Napoli gli ha fatto male

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La situazione stava degenerando, e non in senso positivo, per niente.Stavo lottando contro una bestia feroce, mentre tutti gli altri miei compagni erano caduti, ancora piango nel vederli per terra.
Maglietta era stata la prima a cadere sotto gli attacchi feroci del demone, brutalizzati erano stati i pantaloni e spezzato fu reggiseno, ora l'unica rimasta era mutandina

"Roman smettila!"

"Ti avevo detto di spogliarti, ma tu non mi hai dato ascolto."

"Perché sei un demone pervertito! E poi siamo a casa dei miei nonni."

"Ti sei fatta toccare da quel pagliaccio, devi lavare via il suo odore."

"Tu sei completamente pazzo! Fermo."

Mutandina alla fine non c'è l'aveva fatta ed era caduta anche lei in battaglia.
Le mani di Roman salgono fino ai miei capelli per togliere l'elastico che li lega e fa un passo indietro mentre mi guarda dalla testa ai piedi.
Ora, avevamo fatto sesso tante volte, ma stare nuda di fronte a lui con la luce accesa era sempre imbarazzante!
Cerco di coprirmi come meglio posso, e sorride Satana nel vedermi in questo stato.

"Ancora in imbarazzo?"

"Colpa tua , è sempre colpa tua, maledetto pervertito."

"Questa cosa può solo farmi piacere."

Si toglie la maglietta e ingoio a vuoto, quei dannati addominali saranno la mia rovina, e la stessa fine fanno in pantaloni con i box.
Avanza e prende la mia mano,prima di entrare nel box doccia, lasciando il mio corpo fuori per poter regolare l'acqua.
Quando diventa calda mi tira a se e tento di prendermi il mio spazio, ma il signorino la pensa diversamente . Prende il bagnoschiuma sopra la mensola in marmo e dopo averne preso una buona quantità, inizia a lavarmi la schiena,rendendomi rigida come uno stoccafisso.
Inoltre senza rendermene conto sto trattenendo il fiato e se continuo così andrà a finire come me stesa per terra priva di sensi, non oso immaginare se alla nonna dovrebbe venire anche la brillante idea di chiamare un'ambulanza,sarebbe imbarazzante spiegare come ho fatto a perdere i sensi.
Bacia il collo e sussulto,riprendendo a dare aria ai polmoni, questa è la prima volta che facciamo la doccia insieme, voglio sprofondare dall'imbarazzo, ma tipo fino al nucleo terreste.
Le mani passano davanti,massaggiando i miei seni, mentre sento l'erezione di Rome premere contro la mia schiena.

"Sei tesa peggio di una corda di violino."

"Sai com'è , un certo demone pervertito ha agito senza chiedere il mio parere."

"Vuoi che mi fermi?"

La sua mano sale fino al mio mento, per alzare la testa verso di lui, tanto da guardarmi negli occhi. I suoi sono apparentemente calmi, ma sembra ancora arrabbiato per via di quel deficiente di Michele!
Scuoto la testa in senso di negazione e si piega verso di me per baciarmi, mentre le sue mani tornano a vagare sul mio corpo.
Scivola verso la mia intimità per massaggiare il clitoride con lenti movimenti, facendomi tremare le gambe, mentre l'altra mano gioca con un capezzolo.
Ansimo, cercando di non perdere il precario equilibrio, ma sento la mia testa leggera, sia per l'acqua calda, sia per colpa di Rome.Si piega dietro di me e quando sto per domandargli che cosa abbia intenzione di fare, i suoi denti affondano sulla carne del mio sedere.

"Roman!"

"Ti avevo avvertita che ci avrei lasciato il segno."

"Ma ti sembra il c..."

Passa la lingua lungo la mia intimità e inclino la testa indietro, poteva almeno avvertirmi per farmi preparare psicologicamente, ma nulla, fa l'animale.
Gioca anche con le dita e credo di stare per impazzire.
Tento di poggiare la mano alle piastrelle, ma Roman torna in piedi e la sovrappone con la sua e mi volto a guardarlo con le labbra schiuse, prima che si avvicini per baciare, ma nel farlo il suo pene scivola in mezzo alle mie gambe.
Sussulto e abbasso lo sguardo quando inizia ad ondeggiare.
Respiro con la bocca aperta mentre Roman morde la mia spalla, facendomi male, ma sembra che il dolore passi quando bacia ogni centimetro.

"Non resisto più."

"Roman as-aspet..."

Mi fa piegare la schiena,facendomi poggiare le mani alle piastrelle prima che entra con un colpo solo. Stringo le gambe, mentre esce lentamente per fermarsi quando rimane solo la punta.
Lo guardo da sopra la spalla, elo trovo intendo a guardarmi con quello sguardo lucido intendo a leccarsi le labbra. L'aria di Napoli gli ha fatto male.
Prende i miei fianchi e torna a muoversi con stoccate decise, tanto da spingermi sempre di più contro le piastrelle. Passa la mano lungo la spina dorsale e quando arriva al mio sedere, lo stringe tra le mani e batte la mano contro, vicino al punto in cui ha lasciato il segno del morso.

"Sei mia Rox."

"Rome..."

"Dimmelo."

"Tu e le tue manie di pot...potere."

Prende la mia mano e continua a spingere fino a quando non sento l'orgasmo salire lungo la spina dorsale. Il mio corpo trema e quando Roman sta per seguirmi esce e finisce per sporcare la mia schiena.
Le gambe non c'è la fanno più a reggere e crollo sulle mie ginocchia, mentre tento di riprendere un minimo di lucidità. Dannazione, quando è incazzato il sesso diventa qualcosa di primitivo e selvaggio, ma non ho tempo per dargli del cavernicolo che mi prende per un braccio per farmi girare verso di lui.
Unisce le mie labbra alle sue e si stacca per lavarmi di nuovo la schiena, ma una volta finito mi prende in braccio, contro le mie proteste.

"Guarda che riesco a camminare!"

"Credi che io e te abbiamo finito qui?"

Ingoio a vuoto, spero che stia scherzando, ma quando mi fa sdraiare sul letto, ha ancora quel dannato sguardo da leone affamato.

"Dillo..."

"Rome."

Prendo il suo viso tra le mani e mi alzo per baciarlo, lasciandolo leggermente sorpreso.

"Credo che le parole non bastino a dire, quanto io ti amo, quindi puoi smetterla di fare la bestia selvaggia?"

"Con te non ho speranze di oppormi sai?"

Sorrido, prima che mi faccia sdraiare di nuovo, ma stavolta è tornato ad essere quel ragazzone insicuro e testardo di cui mi sono innamorata, anche se penso che il mio corpo domani mattina si licenzierà rifiutandosi di muovere un solo muscolo.
Spero solo che i nonni non abbiamo sentito niente o dovrò andare in giro con un sacchetto sulla testa per cercare di coprire l'imbarazzo universale convogliato dentro di me.

Pervy balla la cucaracha, mentre Manuela angioletto la guarda scuotendo la testa.
*bisogna rinchiuderla prima che faccia altri danni. *😂😂😂
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Manu

Disaster of Love "L'amore non ha altezza" Where stories live. Discover now