Capitolo 36) Nella botte piccola c'è il vino buono

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Era tutto così strano, le mani di Rome che accarezzavano la mia pelle erano diverse da quella volta in palestra.

Delicato,aggettivo che per lui stona in tutti i contesti, ma che in questo momento è il più adatto. Mi toccava come se avesse paura di rompermi , forse si faceva problemi per la mia altezza, ma come si dice in Italia : "Nella botte piccola c'è il vino buono".

Oltre il mio aspetto fisico, ero più tosta di quel che sembravo, e Roman avrebbe dovuto capirlo ormai, dopo tutte le mazzate che si era beccato .

Prende l'orlo della mia maglietta, sfilandomela per poi gettarla per terra.

Mi spinge di nuovo contro il materasso e riprende a baciarmi, affondandole mani nei miei ricci.

Non sapendo cosa fare di preciso, cerco di levare anche la sua di maglia,per cercare di sentirmi meno a disagio.

Ho il respiro accelerato, ma va bene, sono sicura...credo.

Si allontana, poggiando la fronte contro la mia, prima di far scendere le spalline del reggiseno lungo le braccia.

Trattengo il respiro quando sollevando leggermente la schiena, sgancia il gancetto .

Evito il suo sguardo, e anche questo indumento sparisce nella stanza insieme ai pantaloni.

"Piccola,sei..."

"Piatta,lo so,ma non è colpa mia!"

Il complesso delle tette torna a bussare alla mia sanità mentale, ma Rome invece di accordarmi,scendo per prendere un capezzolo tra i denti, facendomi sussultare,mentre accarezza l'altro.

"Sei bellissima, è di questa misura mi piacciono. Sono delicati e stanno nel palmo della mia mano."

Sento il sangue affluire troppo velocemente al mio cervello, e quando soffia sulla scia di saliva lasciata, non controllo un gemito e mi vergogno terribilmente, tanto da coprire il viso con le mani.

Dio, come sono finita in questa situazione?! La nonna mi schiferebbe a distanza se lo venisse asapere... "ZUZZUS! A CREATUR A MIA!!!"

Quasi riesco a vederla mentre scopre che tanto innocente non sarò più dopo questa notte.

"Ehy,Rox se non vuoi mi fermo, posso aspettare."

"N-no,io, non voglio che smetta."

Apre la persiane che avevo improvvisato per osservarmi dritta negli occhi. Mi bacia lentamente esento che potrei sciogliermi da un momento all'altro.

Continua lungo le spalle e torna a torturarmi, fino a quando la sua mano scende più in basso,premendo sulla mia intimità.

Mi alzo con il busto e nascondo il viso tra l'incavo del suo collo mordendogli la spalla.

Si ferma un minuto e quando cerco di guardarlo vedo che anche lui è arrossito.

Cavolo, non dirmi che è nervoso anche lui? Impossibile, stiamo parlando di Rome il maniaco.

Sono tentata a domandarglielo,ma quando insinua un dito oltre il tessuto, gemo ancora, specialmente quando tocca un punto in particolare.

"Cazzo,quanto sei bagnata."

"Devi per forza sottolinearlo?!"

Ride, e mi bacia, mentre scivolo tra le sue braccia.

Sentivo la testa leggera, peggio di quando mi sono ubriaca con il vino del zio Antonio, ma in questo caso non era dovuto all'alcol purtroppo.

Un dito scivola dentro e serro gli occhi, per il fastidio che provo, mentre Rome continua a baciarmi per rassicurarmi, quando in realtà vorrei sprofondare dalla vergogna.

Disaster of Love "L'amore non ha altezza" Where stories live. Discover now