Capitolo 70) E vissero per sempre esauriti e contenti

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Il terrore aveva preso possesso del mio corpo e non aveva alcuna intenzione di lasciarlo tanto preso. Respiravo lentamente e massaggiavo le tempie, mentre osservavo l'orrore davanti ai miei occhi.

"Pulce..."

"Shh, mi sto concentrando, qui si tratta di vita o di morte."

"Credo che tu la stia prendendo troppo seriamente, ti ho detto che per me non è un problema."

"Senti tesoro mio non voglio prosciugarti il conto in banca, solo perché la lista dei miei parenti arriva fino in Papuasia, devo solo decidere chi lasciare a casa."

Avevo paura che qualsiasi fosse la mia scelta, avrei finito con il fare offendere qualcuno, ciò avrebbe comportato maledizioni o l'eliminazione del mio nome nei biglietti di Natale!
Roman si avvicina, vestito solo con dei pantaloncini e l'asciugamano poggiato sulle spalle, fresco uscito, per modo di dire, da un intenso allenamento casalingo.Guardarlo intento a fare addominali e squat mi aveva distratta sul dilemma iniziale, ma quelle chiappette sode erano ipnotiche.

"Non sono più un novellino nei Warriors, e il mio stipendio mi permette di viziarti."

"No!Altrimenti finirà che chiederò sempre di più e va contro la mia indole."

Tenta di abbracciarmi da dietro,ma sguscio sotto il tavolo, portando con me la lista, e lo sento sbuffare .

"Ora perché scappi da me?"

"Sei sudato e appiccicoso, prima di fai la doccia e poi potrai abbracciarmi."

"Ah è così allora?"

Afferra la mia gamba e prima che il mio cervello metabolizzi la cosa, vengo trascina fuori dal mio nascondiglio. Urlo, ma tentare di usare la mia forza bruta contro tutti quei muscoli, è solo una perdita di tempo. Vengo presa di peso dal grande orso, che mi poggia sul bancone della cucina,incastrandosi in mezzo alle mie gambe peggio di un pezzo di un puzzle, non dandomi via di scampo.

"Cavernicolo mettimi giù! Devo ancora completare la lista"

"Dopo, ora sei mia."

"Eh?"

La sua mano sguscia sotto la maglietta larga, usata abitualmente come pigiama, e dato che non porto il pezzo di sotto per comodità, con il ginocchio preme contro la mia intimità, facendomi sussultare sul posto.
Le sue labbra cercano la mie e senza darmi il tempo di dire una parola, mi stringe di più a sé. Il suo tocco diventa più rude e alla fine mando in un angolino la ragione e lascio spazio al cuore, o alla pervertita che è in me.
Lascio cadere la lista degli invitati in un angolo e sollevo le braccia in modo tale che Rome possa togliermi la maglietta, lasciando nuda la parte superiore.
Passa la lingua sulle sue labbra, prima di lasciare una scia di baci fino al mio seno,massaggiando l'altro con la mano.
Afferro i suoi capelli e glieli tiro leggermente alla base del cuoio capelluto, riuscendo a rubargli un gemito, prima che spinga il mio corpo contro il marmo freddo.
Stringo di più le gambe al contatto e lo vedo sorridere malvagiamente, prima di continuare il suo percorso di baci lungo il mio ventre.
Inclino la testa indietro non appena scosta il tessuto delle mutandine, per toccare la mia intimità.
Torna con le labbra a torturare i miei capezzoli, mentre con le dita continua a darmi piacere, fino a quando non vengo travolta dall'orgasmo.

"Rox non mi hai aspettato."

"Indovina di chi è la colpa ?!"

"Mia, e me ne vanto."

Sto per mandarlo a quel paese che si chiama Fanculandia, quando tappa la mia bocca con la sua,lascia cadere i bermuda sportivi per terra e preme con la punta del suo sesso contro la mia entrata.
Mi guarda fisso negli occhi,mentre la mano segna il contorno del mio seno, prima che entri lentamente , facendomi serrare le palpebre.
Resta immobile dentro di me,mentre bacia il mio collo per dirigersi verso le mie labbra.
Il suo naso sfiora il mio e si prende qualche minuto, prima di sollevarsi per tirarmi verso il bordo , facendomi sfuggire un gemito per il movimento.
Mi guarda dall'alto e afferra i miei fianchi per poi uscire e rientrare, ad ogni spinta, in modo più deciso . Respiro con le labbra schiuse, mentre continua a muoversi e cerco di assecondare i suoi movimenti, alzando il bacino quando rientra , ma questo non fa altro che fargli perdere il controllo.
Aumenta la velocità e afferrala mia mano, prima che il secondo orgasmo mi travolga, stavolta seguita da lui che vibra dentro di me.
Si sdraia su di me, mentre cerco di recuperare ossigeno, quando mi rendo conto di un piccolo dettaglio.

Disaster of Love "L'amore non ha altezza" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora