Capitolo 35) Ti sei mai innamorato?

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Lo fissavo a bocca aperta, non era possibile, c'è, era qualcosa di alieno a mio parere.

Sapevo che Rome fosse, come dire, grande, ma non credevo in tutti i sensi.

Il suo stomaco era un buco nero, perché altrimenti, dove metteva tutto il cibo che si era mangiato?

Aveva fatto il tris di pasta e alla fine gli avevo ceduto anche le mie scaloppine .

D'altro canto io non avevo molto appetito dopo che avevo visto la foto che avevo trovato, in fondo mi ha fatto un piacere a non buttare niente,ma avrei fatto meglio a compragli un vestito piuttosto che offrirgli la cena.

"Era tutto buonissimo pulce, ma sicura di stare bene? Hai mangiato pochissimo ."

"Si,tutto okay, devo essere disturbata con lo stomaco, passerà."

Sto per mettermi a lavare i piatti , quando mi afferra per la vita per tirarmi a sé. Sussulto dallo spavento e sono molto intenzionata a cantargliene quattro,quando mi volto a guardarlo.

Cos'è quello sguardo serio?

Maronna mia che disagio, quando fa a cussè sembra che, non essendo sazio, voglia mangiare pure lamia povera anima.

Gli metto una mano in faccia e prendo fiato, prima che mi morda un dito.

"Ehy!"

"Scordati di lavare i piatti, o giuro che ti assumo come governante."

"Cosa?Sei tutto matto, e comunque farei in un attimo."

"Vuoi farmi arrabbiare?"

"Divertente,credi di farmi paura?"

"Dovresti averne."

Mi solleva di colpo, come se non pesassi niente, e inizia a ruotare su sé stesso, e sinceramente,dopo mangiato eviterei questo tipo di movimenti.

"ROME!Mettimi giù"

"Non ho sentito, cosa hai detto?"

"Che ti vomito addosso tra poco."

Ride, il cretino, mentre il mio povero stomaco ha iniziato a fare riti voodoo per vendicarsi.

Tocco terra e alla fine lo seguo sul divano, e attendo che metta un film sotto il suo sguardo vigile.

Perché ha così paura che io scappi via? Anche l'altra volta quando abbiamo litigato diceva che non potevo lasciarlo.

Guardo le sue ampie spalle e ripenso di nuovo alla ragazza di quella foto, era qualcuno di importante per lui?

"Rome,ti sei mai innamorato in vita tua?"

Parlo senza pensarci e vorrei mordermi la lingua, quando vedo le sue spalle irrigidirsi, eppure una parte di me non si pente di essere stata così diretta.

I miei genitori mi hanno sempre insegnato a parlare a cuore aperto e dire quello che penso, a differenza di Rome che sembra nascondere un mondo tutto suo, dove non vuole farmi entrare.

"Non credo che ti riguardi"

"Era solo una domanda come un'altra."

"E la prossima quale sarà, con chi ho perso la mia verginità?"

Ed eccola, quella parete che lui alza per tenermi fuori. Ha detto che per lui sono importante, ma non tanto da parlare apertamente con me.

Sento qualcosa incrinarsi all'altezza del petto e prima che me ne renda conto sento premere le lacrime per poter uscire.

Disaster of Love "L'amore non ha altezza" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora