Capitolo 58) Quasi avrei preferito il terrorista

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Guardavo il biglietto e il tabellone con le indicazioni per l'imbarco in continuazione. Dovevo essere sicura al cento per cento di non sbagliare strada e di finire tipo in Mongolia, comunicare in mongolo poi si che sarebbe stata un'impresa degna della mia sfiga, quindi,fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.
Qualche passante in compenso mi guardava stranito, ma ormai c'ero abituata,quindi non gli davo molto peso.
Dopo la mia decisione avevo chiamato la nonna, che probabilmente si era messa a ballare la macarena vicino ai fornelli.
Avevo bisogno di pensare lontana dal caos di San Francisco, non che Napoli fosse più tranquilla, ma era casa, l'unica che non era variata rispetto ai continui spostamenti che abbiamo dovuto fare per il lavoro in agenzia di papà.
Sospiro,e dopo aver visto per l'ultima volta il tabellone mi avvio verso l'imbarco , con la mia valigia giallo evidenziatore. Se la smarriscono sono dei veri deficienti, c'è, come fai a perdere una valigia di questo colore? Bisogna avere la laurea, e se accadesse sul serio,giuro di fare una strage, soprattutto al ritorno. Conoscendo la nonna, mi avrà già preparato "sausecchie, pummarola, esupressata", e sarei stata capace di rintracciare il possibile idiota e torturarlo per tale reato!
Comunque,spero che in questo caso sia un po' fortunata, ho lasciato giusto un spazio per il cibo sotto ai vestiti.
Porgo il mio biglietto al hostess di fronte alla porta imbarco e dopo aver controllato che sia tutto apposto, mi lascia salire.
Cerco il mio posto in seconda classe, trovandomi vicino ad una bambino che mi guarda con uno sguardo malefico...Forse è meglio che cerchi la madre per fare scambio posto?
Sistemo la valigia e mi siedo, guardando all'esterno. Papà voleva venire con me, ma non gliel'ho permesso, e per fargli pensare ad altro, Joe si era sacrificata rivelando la sua relazione con quel cavernicolo di mio fratello, che si era strozzato con l'acqua.
Mamma si era messa a saltare per tutta la casa, entusiasta di poter organizzare non uno, ma due dei suoi matrimoni immaginari per i suoi figli, mentre papà si era un tantino arrabbiato sul fatto che ormai agiamo per conto nostro. Grazie alla mia migliore amica, ero riuscita a far cadere le polemiche sulla mia improvvisa voglia di andare dalla nonna, mentre qualcuno...beh, la scusa di volermi prendere del tempo non aveva convinto Roman. Si era arrabbiato, e non ci sentivamo da cinque giorni, e ci stavo male.
Avrei voluto partire senza una delle sue scenate, ma era stato impossibile.

***Flashback ***

"Cos'è quella faccia?"

"Rome,devo dirti una cosa."

"Non dirmi che sei incinta? Perché abbiamo sempre fatto sesso protetto e non sarei io il padre."

"NO! Razza di idiota! Non è mia intenzione diventare mamma così presto!"

"Menomale,cos'è che volevi dirmi allora?"

"Senti,ho deciso di andare da mia nonna per un po'."

"Un po' quanto?"

"Non lo so, io, voglio pensare da sola."

"Puoi farlo anche qui."

"Rome."

"Che c'è ?"

"Devo andare ."

"Ed io che devo fare mentre tu pensi? Sei più brava ad agire, e fino adora mi sembra che andasse bene."

Mi dava le spalle, non volevo, ma una piccola parte di me dopo il discorso di sua madre, aveva iniziato a mettermi i dubbi in testa.Dovevo dimostrarle che sarei riuscita a sostenere Rome in qualsiasi caso, e starsene cullata tra le sue braccia, per quanto fosse bello,non avrebbe reso ciò possibile.

"Sarà per poco."

"Ho fatto qualcosa di sbagliato?"

"No,tu non centri."

"E allora resta qui."

"NO!T-tu mi proteggi sempre, corri in mio aiuto e ho paura di diventare un peso!"

"Un peso ? Si può sapere chi diamine ti ha messo queste idee in testa?"

Mi guarda innervosito prima che i suoi occhi si chiudano, per poi ridere in modo nervoso.

"Hai parlato di nuovo con mia madre vero? Non devi darle retta, io ti amo,è questo l'importante."

"Anche io ti amo, ma..."

"Basta,sai che c'è, fai quello che vuoi, ormai ti importa più di quella donna, invece di cosa penso io."

Tento di prendere la sua mano, ma la tira via arrabbiato, lasciandomi con le lacrime agli occhi. Io non volevo che la prendesse così.

***Presente ***

Asciugo velocemente una lacrima, e cerco di non pensarci.
Un hostess annuncia di prendere posto e quando stanno per chiudere la porta dell'entrata, si sente una botta che attira l'attenzione di tutti.
Dallo sportello si intravede un'ombra e quasi temo che si sia imbarcato un terrorista e sono pronta a buttarmi fuori dal finestrino, cosa impossibile , ma presa dalla paura sarei in grado di farlo.
Comunque,l'ombra misteriosa parla con la hostess, prima di darle una valigia e affacciarsi verso la seconda classe e quasi avrei preferito il terrorista .
Roman osserva i passeggeri e non so per quale motivo, ma mi sono nascosta dietro al sedile.
NON AVEVA DETTO DI ANDARMENE?!

Sento dei passi e spero che magicamente mi sia caduto il mantello di Harry Potter addosso, così da rendermi invisibile, ma questo non rientra nel mio budget.

"Alzati."

"No,tu non sei qui, ma sei a casa tua a rompere qualcosa o a deprimerti."

"Roxane,non lo ripeterò di nuovo."

Faccio finta che non sia qui,quando all'improvviso lo sento mormorare, prima di essere presa in braccio di peso, e caricata sulle spalle come se fossimo da soli,mentre ci sono diverse teste che guardano la scena incuriositi e anche divertiti.
Almeno qualcuno trova la situazione divertente.

"Rome,mettimi giù!"

"Credi di poter sparire così?"

"Tu mi hai detto di partire."

"Ero incazzato, anzi sono incazzato con te."

"Roman Smith, mettimi giù e lasciami partire una buona volta."

Schiaffeggia il mio didietro facendomi scappare un urletto, prima che altri ridano. Mi copro la faccia con le mani, che vergogna, spero solo che tra i passeggeri non ci sia anche qualche lontano parente, sarebbe davvero troppo umiliante .
Sento Rome parlare con qualcuno,prima che una tendina si chiuda dietro di noi.
Non ci sto capendo un cappero,ma le mie innumerevoli domande vengono frenate, quando finalmente tocco un sedile e tornando a guardare dal senso giusto, mi ritrovo Roman davanti ai miei occhi con un espressione spaventosamente seria.

"Io parto con te, e ti tormenterò fino allo sfinimento, fin quando non avrai capito che di quel che pensa mia madre non me ne importanti niente."

Okay... non sono pronta a catapultare Roman nel fantastico e pazzo mondo di Napoli, ne alle zie che inizieranno a fargli domande a raffica in napoletano,spaventandolo a morte. Questa è la volta buona che mi lascia...

FATEMI SCENDERE DA QUESTO AEREO,HO CAMBIATO IDEA!!!


Eccomi qui nel tentativo di strapparti un sorriso in questo periodo turbolento😂
Ora tutti l'avranno detto ma mi raccomando restate a casa, e leggete le mie storie per ammazzare il tempo 😂😂😂
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Manu

Disaster of Love "L'amore non ha altezza" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora