Capitolo 2

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<<Wow>> diciamo a bassa voce io e la mia nuova compagna di avventure entrambe estasiate per quello che abbiamo davanti. Due scalinate non molto lunghe, con il classico tappetto rosso in abbinamento; l'enorme scritta, il simbolo della Formula 1 in alto e i vari ingressi sorvegliati da uomini in giacca e cravatta della sicurezza. La ragazza al mio fianco comincia a salire le scale, ma ricordandomi del fatto che non ci siamo ancora presentate, la blocco prendendole il polso.<<Aspetta. Eravamo così prese a trovare la direzione giusta, che non ti ho ancora chiesto come ti chiami>> <<Cavolo hai ragione, piacere Alessia>> mi dice porgendomi la mano. Le rispondo stringendola prontamente nella mia <<Piacere Ilaria>>. Finalmente saliamo le scale e arrivate davanti ai controlli, tiro fuori il pass che era andato dentro la maglietta e glielo mostro. L'addetto lo prende, lo gira e con un telefono lo controlla grazie al codice a barre stampato dietro. Dopo averlo controllato, si allontana un attimo e lo vedo parlare con una persona in giacca e cravatta. Cosa succede?. Entrambi escono e l'addetto dei controlli mi informa che il pass non è valido. Comincio ad andare nel panico ed a raccontargli tutte le cose che mi sono successe per arrivare fin qui ma, l'addetto ai controlli mi ferma e dice: <<Mi dispiace ma se non è valido, come può ben capire, non può entrare>>. Con la testa china e le lacrime che iniziano a solcarmi il volto, mi volto e comincio a scendere le scale tristemente.

All'improvviso sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla destra. Sussulto a questo contatto proveniente da una fonte a me sconosciuta. Lentamente mi giro, ritrovandomi faccia a faccia con l'uomo in giacca in cravatta presente prima vicino all'addetto. L'uomo mi guarda con una faccia compassionevole e dispiaciuta dicendomi: <<Sono mortificato per l'accaduto, ma avendo un guasto tecnico improvviso, ci risultava che il suo pass non era valido ma invece può passare. Prego mi segua>>. Mentre lo inseguo, un mix di emozioni comincia a scatenarsi dentro di me e la disperazione che prima stava crescendo a dismisura, viene spazzata via da una gioia incontrollabile e cerco di elaborare la nuova situazione che si è creata. Sorridendo varco la porta dell'edificio. L'uomo mi saluta scusandosi nuovamente per l'accaduto e infine allontanandosi. D' un tratto, sento qualcuno chiamarmi ad alta voce così mi giro e vedo Alessia correre verso di me con la faccia preoccupata, chiedendomi che fine avevo fatto. Gli spiego quello che era successo e appena finita la mia spiegazione mi sorride, avviandoci insieme verso il nostro gruppo.  


Amore a 300 Km all'Ora- Lando NorrisWhere stories live. Discover now